Recensione Faster

Dwayne Johnson corre veloce alla ricerca della vendetta

Recensione Faster
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E dopo gli ultimi anni, in cui l'abbiamo visto addirittura entrare nei bizzarri panni della fatina dei denti, Dwayne Johnson è tornato a vestire il ruolo di indiscusso action hero, con Faster, il nuovo film di George Tillman Jr. (conosciuto per Men of honor e Notorious), che uscirà anche in Italia ad Aprile. Dopo la succosa intervista che vi abbiamo proposto nei giorni scorsi, è ora il momento di analizzare suddetta pellicola, che si propone come un film d'azione non scevro da componenti drammatiche.

Who's going faster?

Driver (Dwayne Johnson) esce di prigione dopo aver scontato dieci anni per una rapina. Quando effettuarono il colpo, lui e la sua banda vennero "traditi", e i suoi compagni, suo fratello incluso, barbaramente uccisi. Egli stesso fu dato per morto, con una pallottola che gli aveva forato il cranio, ma incredibilmente sopravvisse. Scontato il suo debito con la giustizia, ora il suo unico scopo è la vendetta. Su una lista i nomi dei suoi bersagli, ma due uomini si mettono tra di lui e la sua missione: un killer (Oliver Jackson-Cohen) con manie di grandezza e in procinto di sposarsi, e un poliziotto dal passato tormentato (Billy Bob Thornton) e dal presente tutt'altro che semplice.

Classico e moderno

Faster è un action-movie classico, che sembra quasi uscire dagli eighties. Un antieroe dagli intenti vendicativi, un bizzarro sicario e un poliziotto con dei segreti dell'armadio per un cocktail di durezza che si rispecchia alla perfezione nel roccioso corpo di Dwayne Johnson. Tillman è abile nel non mettere troppa carne al fuoco, e seppur dai primi minuti si abbia l'impressione che sia l'esagerazione a farla da padrone, ben presto le sparatorie e le scene più rocambolesche cedono il posto ad un'atmosfera più sobria e intimista, per quanto naturalmente si possa osare nel genere. In questo un plauso anche alla prova dell'ex wrestler, che nonostante non sia un esimio attore d'arte drammatica, sta pian piano limando i suoi limiti e acquisendo maggior espressività sul suo volto marmoreo. Naturalmente, ma forse era prevedibile, la parte del leone in campo attoriale la ha Billy Bob Thornton, che conferisce la giusta malinconia alla figura del poliziotto "reietto" sull'orlo della pensione. Troppo sopra le righe invece Oliver Jackson-Cohen, personaggio poco credibile e incline al contesto. Non mancano le classiche scene di matrice automobilistica, con bolidi a quattro ruote che se le "danno" di santa ragione, anche se dopo i vari Fast & Furious le novità in questo ambito sono sempre difficili da realizzare. Inoltre stona un po', soprattutto visto il pathos creato in precedenza, una certa vena buonista che affligge ogni tanto i personaggi, impedendo di condurre la caratterizzazione su quei lidi che si potevano inizialmente presupporre (nonché sperare). Il film quindi procede più che discretamente fino agli ultimi minuti, quando un inaspettato cliffhanger sembra innalzarlo sopra la media proponendo un'apparente ventata di freschezza: impressione che ben presto svanisce per via dell'assurdo finale. Tra spunti interessanti e cadute di tono, i novanta minuti trascorrono comunque veloci e senza troppo impegno. Se non si chiede troppo, può anche bastare.

Faster Faster è un film d'azione senza infamia e senza lode. Affascina per un'atmosfera e uno stile di matrice quasi ottantiana, salvo poi perdersi in frivolezze e banalità di sceneggiatura che ne ledono lo spirito wild che si stava cominciando a intravedere. Johnson è azzeccato nei panni del protagonista, e Thornton è sempre un mostro di bravura. Un'occasione mancata? Forse. Un film godibile? Sì, ma con qualche riserva.

6

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