Recensione Fantasmi a Roma

Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Sandro Milo ed Eduardo De Filippo sono gli ectoplasmatici protagonisti di Fantasmi a Roma, brillante ed affascinante commedia fantastica di Antonio Pietrangeli.

Recensione Fantasmi a Roma
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Film purtroppo spesso dimenticato del grande Antonio Pietrangeli, regista scomparso prematuramente e sottovalutato dalla critica dell'epoca, Fantasmi a Roma gode di una doverosa riscoperta alla Festa del Cinema di Roma, dove viene riproposto nella corposa retrospettiva dedicata al cineasta romano. Una commedia fantasy, genere insolito per il nostro Paese anche e soprattutto in quegli anni, che sfrutta un cast delle grandissime occasioni, con alcuni dei più grandi interpreti del panorama italiano di sempre. Da Marcello Mastroianni (in un triplice ruolo) a Eduardo De Filippo, da Vittorio Gassman a Tino Buazzelli, senza dimenticare la svampita bellezza di Sandra Milo, il cast era quanto di meglio potesse servire agli intenti leggeri, ma mai superficiali, di una narrazione colta e di chiara derivazione teatrale curata a ben otto mani: oltre a quella dello stesso Pietrangeli il film contava sulle firme di un altro grande collega come Ettore Scola, di Ruggero Maccaro e di un artista a 360 gradi quale era Ennio Flaiano.

The Others

Storia che vede per protagonisti un simpatico quartetto di fantasmi, abitanti dopo il trapasso nella villa dell'anziano principe Annibale di Roviano. I quattro spiriti sono il piccolo Poldino (fratello maggiore di Annibale morto in tenera età), Fra Bartolomeo (un frate vissuto nel 1600 e deceduto per indigestione di polpette), Donna Flora (suicida nel'800 per una delusione d'amore) e cavalier Reginaldo (antenato del nobile e noto libertino). Quando anche il principe Annibale scompare in seguito ad un incidente con lo scaldabagno, il nipote Federico (unico erede) decide di vendere l'antica dimora ad una società che intende demolirla per costruirvi un gigantesco centro commerciale. Ai quattro fantasmi non rimane che chiedere l'aiuto di un loro simile, Giovan Battista Villari detto "il Caparra, pittore famoso del Seicento.

Commedia dai toni surrealisti adatta ad un pubblico di tutte le età, Fantasmi a Roma è un titolo atipico ed originale in un genere che in quel contemporaneo era più propenso ad uno sguardo popolare. Proprio in questa ricercatezza sopraffina vanno forse da ricercare le cause del mancato successo di pubblico, ma con questo non si vada a pensare che il film mantenga un certo snobismo intellettuale, tutt'altro. Anzi la splendida sceneggiatura si concede spazi di esuberante ironia, in particolar modo nell'ultima parte quando uno scatenato Gassman fa la sua trionfale entrata in scena, con improperi e battute che innalzano a grandi livelli la verve del racconto. Ma quello del Caparra è solo uno dei tanti personaggi indimenticabili: Mastroianni che si triplica tra classe e ironia in ruoli antitetici, una Sandra Milo che si adatta magnificamente al ruolo di "bella e stupida", Tino Buazzelli frate di rara simpatia e il mitico De Filippo valgono solo con le loro performance il piacere della visione. E se gli attori giocano senza dubbio una componente fondamentale dell'intera operazione, così come la sinuosa e accattivante colonna sonora del maestro Nino Rota, è comunque innegabile la perizia inventiva di Pietrangeli che riesce a gestire con un'inventiva a tratti ammirevole la gestione degli eventi tra il mondo dei vivi e quello dei morti, collegati con una certa furbizia in grado di dare vita a gag e sequenze memorabili.

Fantasmi a Roma Elegante commedia surrealistica, Fantasmi a Roma sfrutta un cast strepitoso e una sceneggiatura affascinante per raccontarci una storia soprannaturale dal taglio leggero e ironico, in una partita non così banale tra il Bene e il Male, tra il mondo dei vivi e quello dei morti. E in una realtà terrena nella quale a dominare sono egoismo e corruzione (tesi ahinoi sin troppo contemporanea), la lotta di questo gruppo di simpatici ed affabili spiriti ci riporta ai valori più importanti dell'esistenza, con toni garbati e brillanti ben messi in scena dall'astuta ed efficace regia di Pietrangeli.

8

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