Recensione Explorers

Ethan Hawke, River Phoenix e Jason Presson sono tre ragazzini che costruiscono un'astronave per viaggiare nello spazio in Explorers, cult senza tempo del 1984 diretto dal maestro Joe Dante.

Recensione Explorers
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Il giovane Ben ha un sogno ricorrente nel quale si trova a volare in una sorta di immenso spazio composto da circuiti elettronici. Con l'aiuto dell'amico Wolfgang, piccolo genio della scienza, decide perciò di provare a costruire quanto osservato nella fase onirica: l'apparecchio si scopre così di origine sconosciuta ed è in grado, collegato ad un computer, di generare una bolla di forza al cui interno vige la totale assenza di inerzia. Con l'aiuto di Darren, un loro coetaneo dalla difficile situazione familiare, i ragazzini optano per utilizzare questa rivoluzionaria invenzione per viaggiare nello spazio. Raccattando vari rottami il trio riesce a dar vita ad un'approssimativa astronave che, nonostante qualche inceppo, permette loro di muoversi liberamente nei cieli della loro città natale; ma una sera improvvisamente il veicolo viene guidato a distanza da un segnale di origine aliena che li conduce là dove nessun uomo è mai giunto prima.

"We come in peace"

Sembrerebbe scontato affermare che la produzione di Joe Dante abbia lasciato un segno indelebile nelle menti e nei cuori chi chiunque è cresciuto tra gli anni '80 e '90, ma è un dato di fatto che è sempre meglio ribadire in un mercato che si è dimenticato troppo in fretta di uno dei massimi alfieri del cinema intelligente per famiglie di quel fondamentale periodo. Nella lunga sfilza di cult diretti dal cineasta americano un posto d'onore lo merita sicuramente Explorers, film diretto nel 1984 che segnò inoltre l'esordio assoluto davanti la macchina da presa di due future star quali Ethan Hawke e il compianto River Phoenix, protagonisti assoluti insieme alla semi-meteora Jason Presson di questo racconto avventuroso e fantascientifico incentrato, come nei canoni del decennio, sull'importanza di credere sempre nei propri sogni. Nonostante una produzione accelerata che, vista la volontà di un'uscita anticipata da parte dello studio, ha visto modificata in corsa la parte finale e alcune sottotrame, i cento minuti di visione sono comunque intrisi di un'edificante magia cinefila che, pur rivolgendosi almeno inizialmente ad un pubblico di teenager, è intrisa di citazioni e rimandi pensati per l'appassionato più o meno colto, con tanto di omaggi visivi (tramite spezzoni di pellicola) o verbali a classici di genere come La guerra dei mondi (1953), Il pianeta proibito (1956), Ultimatum alla Terra (1951) e moltissimi altri, e non, quali la frase d'addio messa in bocca alla "sexy aliena" che si rifà esplicitamente a Casablanca (1942). Grazie al geniale espediente del particolare linguaggio usato per buona parte dall'alieno Wak, Dante riesce a creare con ispirata ironia momenti di divertimento nei botta e risposta riprendenti dialoghi provenienti da sketch cinematografici e/o televisivi, purtroppo in parte persa nel comunque discreto doppiaggio italiano. Senza farsi mancare un'incursione palesemente figlia dell'allora grossolana tecnologia 3D (la scena del drive-in), Explorers riesce a creare spettacolo con una struttura lineare ed effetti speciali elementari, trovando nell'azzeccato design del costume degli alieni l'ennesimo colpo di classe, caratterizzando anche visivamente con originalità le creature da un altro mondo. Con figure secondarie che, vista la corsa delle riprese, pur subendo un taglio di minutaggio hanno comunque una loro netta identità, l'operazione anche se giocata principalmente su tematiche edificanti non cede al ricatto del politically correct a tutti i costi tanto che, per varare l'astronave, i tre ragazzini bevono un sorso di birra prima di spaccarne la bottiglia sullo "scafo". Ed è proprio in questa sprezzante e avvincente carica narrativa, sempre in grado di trovare spunti originali e regalare sorprese, che la pellicola funziona alla grande ancora oggi portandoci ancora una volta ad osservare il cielo stellato con gli occhi pieni di fantasia.

Explorers Ennesimo film di Joe Dante che ha segnato l'infanzia / adolescenza delle generazioni anni '80 e '90, Explorers non è soltanto una scorrevolissima e avvincente avventura a sfondo fantascientifico ma anche un raffinato frullatore di citazioni ed omaggi ai classici del cinema di genere e non. Nella storia di Ben, coraggioso sognatore, e dei suoi due amici vi è racchiusa tutta l'importanza della speranza in un periodo della vita non sempre rose e fiori e nel loro viaggio interstellare, ricolmo di malinconico divertimento, il cineasta americano ci trascina in un mix di intelligente parodia, irriverente e rispettosa al contempo, tra soluzioni visive che sfruttano con dovizia il budget dedicato agli effetti speciali e una caratterizzazione a dir poco unica, sia esteriormente che interiormente, dei buffi alieni appassionati di film e televisione terrestri. E se del remake annunciato due anni fa non se ne è sentito più parlare è soltanto che un bene, consci che qualsiasi rifacimento non potrà mai raggiungere le vette di un originale ancor oggi così dannatamente piacevole.

7.5

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