Recensione Exhibition: Munch 150

Munch al cinema per i 150 anni dalla nascita del grande artista norvegese

Recensione Exhibition: Munch 150
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Senza dubbio quella del celebre pittore norvegese Edvard Munch (1863-1944) è una personalità artistica molto complessa, fortemente segnata dal dolore e dalla morte (Munch perse precocemente madre e sorella) e irrimediabilmente attraversata dagli alti e bassi di un sottile stato di angoscia evidente in molte delle sue opere più celebri, come L'urlo (opera assurta a vero e proprio ruolo di icona), La madonna o (soprattutto) La bambina malata (quadro-reminiscenza dello stato di malattia vissuto dalla sorella). Un tratto distintivo che verso l'ultima fase della sua carriera (in questo senso forse L'urlo segna proprio il punto di svolta) si farà sempre più manifesto, trasformando i volti dei protagonisti dei suoi quadri in proiezioni spettrali di esistenze poco legate alla vita e sempre più prossime al trapasso.
Per omaggiare i 150 anni dalla nascita di questo importante e poliedrico artista (fu pittore ma anche incisore nonché esponente del simbolismo e precursore dell'espressionismo) che si cimentò soprattutto nella sperimentazione delle tecniche, la Nexo Digital (proseguendo quel percorso distributivo di ‘arti e cultura al cinema' che ha visto avvicendarsi sul grande schermo diverse tipologie di eventi culturali, e che dopo Munch porterà in sala - il 10 ottobre prossimo - l'arte di Vermeer) ha distribuito nelle sale (il 27 giugno scorso) un film documentario evento che dalle sedi del Museo nazionale e dal Museo Munch di Oslo propone una sorta di visita guidata alle due grandi esposizioni con commento di critici d'arte d'eccezione e di due dei curatori della mostra. Per quest'occasione le opere di Munch sono state 'riorganizzate' secondo una nuova disposizione del "Fregio della vita" (serie di opere in cui si esplorano gli stati fondamentali dell'esistenza umana come amore, morte, paura, ansia) e con scelte ‘illustrative' molto precise (come la scelta di esporre le opere del Fregio senza cornice o la scelta di includere i grandi capolavori nel percorso espositivo senza assegnare loro uno spazio più esclusivo e più importante).
Ma il docufilm (della durata di 100 minuti circa) non rappresenta solo un mero ripercorrere l'arte di Munch. Infatti, attraverso i quesiti e le opinioni formulate dal gruppo di esperti e inframmezzate alle ricostruzioni di alcuni episodi topici nella vita dell'artista, lo spettatore ha la possibilità di entrare nel vivo della produzione artistica di uno dei pittori più importanti di sempre e comprendere da vicino la genesi e le vicende che più hanno influenzato il suo percorso. Lo stretto contatto con l'angoscia e con la morte, il rapporto controverso con l'altro sesso e quel senso di inadeguatezza maschile spesso rievocato su tela, così come anche lo stato spettrale dell'esistenza umana che si approssimi alla fine, sono infatti tutte componenti fondanti nell'arte di Edvard Munch nonché dirette interpretazioni della sua stessa vita, emotivamente turbolenta e profondamente creativa. Munch 150 rappresenta in questo senso un modo per gli appassionati d'arte (e in particolare dell'arte di Munch) per ripercorrere in maniera discorsiva il suo percorso di vita e artistico, ma è anche (e forse ancor di più) un'ottima occasione per chi desideri invece avvicinarsi per la prima volta al complesso mondo creativo dell'artista norvegese.

Exhibition: Munch 150 Nexo Digital propone un interessante viaggio conoscitivo attraverso l’arte e la vita del grande artista norvegese Edvard Munch: iniziativa lodevole e aperta (adatta) a tutti.

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