ESP - Fenomeni Paranormali
Dunque, nel momento in cui stiamo scrivendo siamo nel 2011, quindi, quanti anni sono che i nostri piccoli schermi pullulano di quelle perverse macchine sfornaquattrini meglio conosciute come reality show? Forse undici, tenendo in considerazione il fatto che l'osannatissimo (sic!) Grande fratello fece la sua prima apparizione sui teleschermi italiani nell'autunno del 2000.
Per quale motivo ci poniamo questo interrogativo? Semplicissimo, perché i set all'aperto o al chiuso che, delimitati da confini ben precisi, vengono spesso utilizzati in questi programmi al fine di porvi al loro interno grotteschi personaggi (ma sì, grotteschi) di estrazione sociale e sesso diversi, costretti a convivere per un certo periodo di tempo, non hanno impiegato molto a suscitare un certo interesse da parte delle produzioni cinematografiche; soprattutto per quanto riguarda vicende su celluloide ad alta tensione.
Basterebbe citare Contenders serie 7 (2001) di Daniel Minahan o My little eye (2002) di Marc Evans; senza contare l'inedito Slashers (2002) di Maurice Devereaux, l'escursione myersiana di Halloween-La resurrezione (2002) e la mini-serie tv zombesca Dead set (2008).
Titoli cui si va ora ad aggiungere questo Grave encounters (come s'intitola in patria il film), primo lungometraggio diretto da Stuart e Colin Vicious, meglio conosciuti come Vicious Brothers.
I fantasmi hanno sempre esercitato un certo fascino su di noi, e ancora oggi sono i protagonisti indiscussi della letteratura popolare, della televisione e dei film. C’è quasi una fame insaziabile nei confronti di nuove "storie di fantasmi". Negli ultimi anni, in ambito televisivo hanno iniziato a proliferare una serie di reality show in tema di “caccia ai fantasmi”. Questi programmi ci mostrano alcuni investigatori del paranormale che si avventurano in luoghi abitati dagli spiriti - case, cimiteri, castelli e così via - nel tentativo di provocare i fantasmi affinché si mettano in contatto con loro, e nella speranza di riuscire a catturare il tutto attraverso le loro telecamere.
Questi programmi sono straordinariamente divertenti, ma nessuno di essi è mai riuscito a raccogliere una prova inconfutabile dell’esistenza dei fantasmi.
E se invece uno di essi ci riuscisse?
E’ proprio questa l’originale e affascinante premessa alla base di ESP-Fenomeni paranormali.
Horror hospital
Al centro dei circa 92 minuti di visione, infatti, troviamo il televisivo Sean Rogerson nei panni di Lance Preston, il quale, affiancato dai componenti della troupe di ESP-Fenomeni paranormali, show per il piccolo schermo che si occupa di dare la caccia ai fantasmi, si appresta a girare un episodio della serie all'interno dell'Ospedale psichiatrico abbandonato di Collingwood, dove da anni vengono segnalati alcuni fatti inspiegabili.
Nel nome della buona televisione, decidono volontariamente di chiudersi per l'intera notte dentro l'edificio, in modo da poter eseguire delle indagini sul paranormale e catturare il tutto tramite le loro telecamere; senza immaginare, però, che il posto non è semplicemente abitato da spaventose presenze, ma è vivo e non sembra essere affatto intenzionato a lasciarli andare via, persi in un intricato labirinto di atri e corridoi sterminati dove vengono continuamente terrorizzati dai fantasmi degli ex-pazienti dell'ospedale, tanto da iniziare ben presto a mettere in discussione la loro stessa sanità mentale.
The Vicious Brothers project
Quindi, è chiaro che la prima impressione che si prova è quella di trovarci dinanzi ad un'imitazione in chiave fantasmagorica di [rec] (2007) di Jaume Balagueró e Paco Plaza, anche se le false interviste alla gente del posto e il look generale da reportage giornalistico finito in tragedia non possono fare a meno di richiamare alla memoria i chiacchieratissimi The Blair witch project-Il mistero della strega di Blair (1999) di Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez e Paranormal activity (2007) di Oren Peli.
Del resto, gli stessi registi dichiarano: "Il film viene presentato come un 'filmato ritrovato' originale della sconvolgente esperienza paranormale vissuta da una troupe televisiva, più o meno sulla stessa riga di elaborati come The Blair Witch Project o Paranormal Activity. Tutto viene visto dal punto di vista delle telecamere dei singoli membri della troupe. L'unica diversità è che abbiamo migliorato gli elementi di produzione e di post-produzione attraverso un montaggio avvincente e per mezzo degli effetti speciali e del suono".
Per fortuna, infatti, a differenza dei due citati modelli, il cui inaspettato successo va ricollegato in maniera esclusiva alle furbe campagne pubblicitarie che ne accompagnarono le rispettive uscite in sala, ESP-Fenomeni paranormali ne rispecchia sì lo stile per circa un'ora, sguazzando tra camera sempre in movimento e timecode che scorre sullo schermo, ma non chiude bruscamente sul più bello, riservando invece la sua ultima parte allo sfoggio degli ammazzamenti dei vari personaggi.
Una parte che da sola, tra vasche colme di sangue ed una disgustosa sequenza con ratto mangiato subito dopo la sua uccisione, vale la visione della pur non eccellente pellicola, testimoniando che i fratelli Vicious non se la cavano affatto male né con l'uso degli effetti speciali, né con la gestione ritmica del racconto su celluloide.
Una troupe televisiva in un ospedale psichiatrico intenta a documentare i fenomeni paranormali di cui tutti parlano. Nulla di originale, in quanto operazioni del genere la settima arte ha già avuto modo di sfornarle tramite titoli ultranoti quali The Blair witch project-Il mistero della strega di Blair e Paranormal activity. Il primo film dei Vicious Brothers, però, appare nettamente superiore rispetto ai suoi due predecessori, in quanto, girato e confezionato con professionalità, riesce a non lasciare lo spettatore con la sensazione di aver appena assistito ad un bluff su celluloide che s’interrompe proprio quando dovrebbero entrare in scena gli elementi strettamente horror. Infatti, qui apparizioni ed omicidi vengono mostrati a dovere, in particolar modo nel corso dell’ultima mezz’ora.
