Recensione El Gringo

Scott Adkins è un americano senza nome in fuga in un paesino messicano con un borsone contenente due milioni di dollari nel discreto action b-movie diretto nel 2012 da Eduardo Rodriguez.

Recensione El Gringo
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Un americano, dopo esser stato vittima di un'imboscata, oltrepassa il confine col Messico con una borsa contenente due milioni di dollari. Durante la sua fuga rimane bloccato nel piccolo paesino di Las Fronteras, dove regna un fitto giro di corruzione facente capo allo sceriffo locale. L'uomo viene ignorato dalla popolazione, trovando collaborazione soltanto nella bella barista Anna, l'unica a ribellarsi alle angherie dei trafficanti di droga. Quando anche un agente della DEA corrotto fa arrivo in città per recuperare l'ingente refurtiva, per il Nostro inizia una vera e propria guerra per la sopravvivenza.

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Quasi omonimo del contemporaneo Get the Gringo che vedeva protagonista Mel Gibson, da noi distribuito come Viaggio in paradiso (2012), El Gringo si affida alle doti fisiche di Scott Adkins per dare verve ad un action b-movie ambientato in Messico. Un'altra omonimia è quella del regista Eduardo Rodriguez col ben più famoso Robert, e lo stesso film si rifà non poco come narrazione proprio all'ormai iconica trilogia de El Mariachi / Desperado: anche in questo caso infatti troviamo un protagonista a lottare contro tutto e tutti in una cittadina corrotta, aiutato soltanto dall'intraprendenza e dal coraggio di una bambola sexy (una Yvette Yates che buca lo schermo). Il cineasta, già autore del mediocre Stash House (2012) con Dolph Lundgren, dimostra in quest'occasione una certa personalità, in grado di nascondere le pecche di un plot sin troppo basilare e prevedibile. Il film infatti non si discosta dai classici b-movie a tema ma l'ambientazione messicana (solo apparente, le riprese sono state effettuate in Lousiana e Bulgaria) e un'azione dinamica e senza freni garantiscono la giusta dose di divertimento nell'ora e mezza di visione. Adkins, erede delle star d'azione degli anni '80, si trova impegnato in furiosi combattimenti a mani nude (di discreta fattura) e in adrenaliniche sparatorie, vero e proprio punto di forza dell'operazione. La girandola di colpi di scena, svelati anche tramite il forzato uso di flashback, caratterizza l'ultima mezzora, con l'entrata in scena del personaggio chiave di Christian Slater, prima di accompagnarci in un finale forse scontato ma dal buon impatto narrativo, con tanto di post-epilogo durante i titoli di coda. Buona anche la colonna sonora, con la presenza in chiusura dell'omonima (di nuovo) canzone dei Manowar a decretare la parola fine a una pellicola che svolge il suo compito senza infamia e senza lode.

El Gringo Action b-movie senza troppe pretese, El Gringo mantiene ciò che promette sfruttando al meglio il carisma fisico di Scott Adkins e l'ambientazione messicana, con echi pulp che guardano non poco alla trilogia del Mariachi. Il regista Eduardo Rodriguez dirige con un gusto istintivo per l'azione senza pensieri, realizzando alcune avvincenti sparatorie in grado di rivitalizzare un racconto che narrativamente non brilla certo per originalità. Un titolo che diverte quanto serve e abbastanza genuino da giustificare la visione, almeno per gli appassionati del genere.

6

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