Recensione Dobermann

In dvd l'action-movie con Cassel e la Bellucci

Recensione Dobermann
INFORMAZIONI FILM
Articolo a cura di

Nelle nostre sale cinematografiche lo si vide alla fine dell'ormai lontano 1997, distribuito a suo tempo da Medusa con una locandina che ritraeva il volto del mai disprezzabile Vincent Cassel, armato di pistola e con occhiali da sole, e, sullo sfondo, la sua già compagna Monica Bellucci.
Tratto da un fumetto dello stesso Joël Houssin che ne firma la sceneggiatura, Dobermann è il primo lungometraggio diretto dal regista originario di Utrecht (Paesi Bassi) Jan Kounen, proveniente dall'universo degli spot pubblicitari e degli short e che, sempre con Cassel protagonista, annovera nel suo curriculum dietro la macchina da presa anche un altro cinecomic: Blueberry, di sette anni dopo, ispirato alle tavole di Moebius.
In questo caso, il futuro interprete de Il patto dei lupi e A dangerous method veste i panni del violento capobanda del titolo, il quale, affiancato dagli assurdi componenti della sua gang, tra cui la fidanzata sordomuta Nathalie (la Bellucci, appunto), rapina di continuo banche fronteggiandosi in una lotta senza quartiere con il commissario Christini alias Tchéky"La masseria delle allodole"Karyo, al comando di una squadra di poliziotti brutti, sporchi e cattivi.

Il dvd

Quindi, una vicenda che, lasciandoci identificare quasi come un colpo di genio l'idea di privare della parola la bella ma raramente convincente Monica, non permette di effettuare al proprio interno una distinzione tra chi siano i buoni e chi i cattivi; man mano che si procede tra grotteschi personaggi - chi zingaro, chi travestito - e azione destinata quasi a regnare sovrana.
Una vicenda che Kounen racconta su celluloide ricorrendo a uno stile a suo modo schizofrenico e che lascia tranquillamente avvertire la derivazione da quella tipologia di vignette disegnate che fanno della disseminazione di cadaveri uno dei loro argomenti cardine.
Del resto, tra linguaggio verbale piuttosto sboccato, immancabile sfruttamento dei ralenti e massicce dosi di violenza che concedono spazio perfino allo splatter (citiamo solo l'esplosione di una testa per mano di una granata e la caotica sparatoria all'interno di una discoteca), non ci va certo leggero nel confezionare uno spettacolo vietato ai minori che, in fin dei conti, si lascia guardare senza generare troppi entusiasmi.
Almeno finché pensiamo di trovarci all'inizio del terzo millennio, perché, tenendo in considerazione l'anno di realizzazione della pellicola, non solo avvertiamo che possa essere stata in qualche modo anticipatrice della ricca produzione di genere d'oltralpe a essa succeduta (soprattutto di quella finanziata da Luc Besson), ma intuiamo che possa avere addirittura influenzato il modo di fare cinema degli americani Mike Neveldine e Bryan Tailor (autori di Gamer e del dittico Crank, per intenderci).
A riscoprirla su supporto dvd è Minerva pictures, da sempre dedita al recupero in digitale di classici, cult e b-movie, come testimonia il suo ricco catalogo spaziante da Gruppo di famiglia in un interno di Luchino Visconti a Reazione a catena di Mario Bava; passando per il divertentissimo Mega shark versus giant octopus di Ace Hannah.

Dobermann Diretto nel 1997 dal Jan Kounen, responsabile sette anni dopo del western Blueberry, Dobermann è uno schizofrenico cinecomic tempestato d’azione che non lascia certo a desiderare per quanto riguarda violenza e linguaggio sporco. Riscoperto per il mercato dell’home video digitale da Minerva pictures, merita di essere recuperato soprattutto perché anticipatore del nuovo, coraggioso cinema di genere francese d’inizio XXI secolo, rappresentato da movimentati action-movie e sanguinolenti horror. Peccato soltanto per la totale mancanza dei contenuti speciali e per un Dolby Digital 2.0 che avrebbe meritato maggiore cura.

6

Che voto dai a: Dobermann

Media Voto Utenti
Voti: 6
5
nd