Recensione Diamond Dogs

Un mercenario americano, da anni residente in Mongolia, è assunto per recuperare un'antica reliquia buddhista in Diamond Dogs, action b-movie prodotto e interpretato da Dolph Lundgren.

Recensione Diamond Dogs
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Il mercenario Xander Ronson si è trasferito da anni in Mongolia dove ha aperto un'agenzia di security con scarso successo. L'uomo così si barcamena tra scommesse e incontri clandestini, fino a quando viene catturato dalla polizia: liberato sulla parola, dovrà risarcire le autorità di 20.000 dollari entro un mese, pena una lunga reclusione. L'occasione per recuperare subito la somma gli viene offerta da un gruppo di avventurieri americani che lo assolda come guardia del corpo per una spedizione atta a recuperare un'antica e leggendaria reliquia buddista dal valore inestimabile. Sulle tracce dell'oggetto però vi è anche una banda di criminali russi, pronta a tutto pur di mettervi le mani sopra. Ronson, che intanto ha stretto un rapporto d'affetto con la figliastra cinese del suo datore di lavoro, si troverà così invischiato in una missione nel quale l'esperienza accumulata nel suo passato gli tornerà ben più che utile.

Viaggio a Est

Ennesimo b-movie straight-to-video nella prolifica carriera dell'action hero Dolph Lundgren, Diamond Dogs appartiene alla categoria dei titoli dall'ambientazione esotica, con l'intento commerciale di accumulare guadagni anche nell'assai redditizio panorama orientale. Questa volta l'obiettivo è l'audience cinese, data l'ambientazione mongola che, a conti fatti, con la sua natura selvaggia risulta l'unico elemento d'interesse dell'operazione. Operazione che rispecchia in toto i canoni del filone con una narrazione sin troppo anonima nel suo riciclo di cliché e interpretata in maniera imbarazzante, con il biondo attore svedese a risultare paradossalmente il più convincente di un cast che conta anche la presenza della bella Nan Yu, vista l'anno precedente nello splendido Il matrimonio di Tuya (2006) e in tempi più recenti proprio in compagnia di Lundgren ne I mercenari 2 (2012), qui del tutto svilita da un ruolo principale di rara piattezza. Villain senza alcun background e il tentativo fallito di flirtare col cinema avventuroso alla Indiana Jones, con tanto di trappole di sorta a proteggere la reliquia del desiderio, mettono tristemente in mostra tutta la pochezza registica del romeno Samuel Dolhasca, subentrato in cabina di regia proprio al protagonista dopo un paio di giorni di riprese. Riprese a quanto pare molto travagliate per via del brullo paesaggio e che non trovano il corretto istinto action in sequenze, sia a mani nude che a colpi di arma da fuoco, incapaci di scatenare il minimo sussulto.

Diamond Dogs Non basta l'affascinante ambientazione mongola a speziare una sceneggiatura anonima come poche e una regia di totale piattezza: Diamond Dogs è l'ennesimo "filmaccio" di un Dolph Lundgren pre-Mercenari che prova a fare quel che può in una produzione di rara stanchezza. Una componente d'azione che non avvince e personaggi (villain in primis) privi di qualsiasi background rovinano il sapore dell'atmosfera esotica che, sulla carta, poteva rivelarsi spunto interessante se sfruttata a dovere. Il film andrà in onda stasera, venerdì 8 gennaio, alle 21.10 su CIELO.

4

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