Devil, il diavolo secondo John Erick e Drew Dowdle: la recensione

Il diavolo in ascensore di John Erick e Drew Dowdle non regala grandi emozioni, la nostra recensione.

Devil, il diavolo secondo John Erick e Drew Dowdle: la recensione
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Da Angel Heart  a L'avvocato del diavolo, l'arcangelo caduto o suoi emuli ne hanno fatte di apparizioni in ascensore sul grande schermo. Basandosi su questo semplice quanto inquietante concept, il primo film prodotto dalla neonata The Night Chronicles di M. Night Shyamalan, prova a offrire l'ennesima divagazione sul tema. Devil è il quinto film di John Erick Dowdle, già autore di Quarantena, l'inutile remake americano dell'orrore iberico di Rec. Forse troppo chiedere un pò di originalità a chi è salito alla "ribalta" internazione rifacendo una storia altrui, ma bisogna ammettere che la sceneggiatura e i primi trailer facevano ben sperare per questa nuova comparsata di Satana sul grande schermo.

Un diavolo per capello...

Cinque persone rimangono bloccate in un ascensore che si è inspiegabilmente fermato. Vengono mandati subito i soccorsi per cercare di risolvere il problema, ma anche questi non vanno a buon fine, causando tragiche conseguenze a chi vi era stato incaricato. Nel frattempo all'interno dell'abitacolo elevatore la tensione cresce, fino a quando dopo un breve blackout uno dei cinque "passeggeri" (tre uomini e due donne) viene trovato inspiegabilmente morto a causa di una brutale ferita infertagli. Nel frattempo sui monitor della sicurezza strane immagini dall'interno dell'ascensore inquietano gli addetti dell'edificio, che si trovano così a sottostare alle direttive del determinato Detective Bowden (Chris Messina). Tra i reclusi forzati intanto inizia una sorta di paranoia del "nemico", che porta ad accese discussioni su chi sia l'assassino e addirittura a vere e proprie risse. Ma la verità sembra più spaventosa: infatti tra di loro si muoverebbe una presenza demoniaca, addirittura il Diavolo in persona.

Risvolti diabolici

Lo scopo di Shaymalan con la sua nuova casa di produzione è quello di offrire horror / thriller a basso costo e dagli spunti interessanti, in modo di associare una buona resa qualitativa ad incassi di un certo livello. Per il momento, almeno nel primo degli obiettivi citati, ci troviamo davanti a un fallimento. Devil si muove in continuazione sul sottile filo che lega il dramma claustrofobico al terrore metafisico, ma non riesce a ibridare il tutto in un contesto credibile e, ancor più grave, nemmeno appassionante. Nei 75 minuti (e, difficile a credersi, appaiono pure troppi) di durata, non si riesce a trovare nessuna connessione con le vittime di questa reclusione paranormale, per una caratterizzazione dei personaggi ai minimi storici che si "avvale" di interpretazioni davvero modeste, di attori per lo più provenienti dal mondo televisivo e incapaci di tener testa a una figura, ideologicamente e cinematograficamte importante come quella di Satana. La fiera del prevedibile, l'ossessione e la paura, l'odio crescente che spinto dall'ignoto porta ad odiare i compagni di disavventura, oltre a esser una costante del genere (e quindi, seppur dovendo dire un bel "bye bye" all'originalità, tutto sommato perdonabile), è figlio di un'evoluzione pasticciata, che per colpa di tempi troppo ristretti (dopo dieci minuti son già tutti pronti a scannarsi l'un l'altro) e di una tensione praticamente pari allo zero, regala poche o nulle emozioni a chi guarda, sia che questo si un appassionato del filone, o un semplice spettatore casuale del sabato sera. E' un dispiacere osservare come una delle menti più geniali (e controverse) del Cinema fantastico come quella di Shyamalan si stia standardizzando sempre di più, sia nelle opere da lui dirette come L'ultimo dominatore dell'aria (che comunque, come già espresso dal sottoscritto nell'apposita recensione, raggiunge una risicata sufficienza) che in quelle dove si limita a scriverne la sceneggiatura. La storia di questo Devil è infatti dovuta a lui (con la sceneggiatura poi affidata a Brian Nelson), ed è difficile capire come abbia potuto banalizzare così alla leggera un tema caro agli amanti dell'horror demoniaco. I colpi di scena, sul finale, ci sono, ma non convincono e, diciamo la verità, poco interessano a causa della totale disaffezione per i protagonisti, semplice carne al macello alle mercé di un potere occulto. Effetti speciali ridotti al nulla, una fotografia oscura e cupa che poco trasmette del senso di impotenza e claustrofobia previsti, e una colonna sonora praticamente inesistente completano un quadro desolante e pongono l'ennesima volta la domanda: perchè si distribuiscono prodotti di bassa qualità quando film sul genere, assai superiori qualitativamente, vengono bellamente ignorati? Nemmeno il diavolo stesso sa essere così diabolico.

Devil Devil è un thriller / horror che vorrebbe puntare tutto sul senso di claustrofobia e di paura dell'ignoto. Ma di quest'ascensore e dei suoi protagonisti alle prese col diavolo, non importa più nulla giunti soltanto a un terzo del film. E andando avanti le cose, invece che migliorare, rimangono sullo stesso livello di tensione (quasi pari allo zero) se non addirittura peggiorano. Un comparto tecnico di livello modesto, unito a interpretazioni dimenticabili, relegano il primo parto da "only producer" di Shyamalan al più basso girone dell'Inferno cinematografico.

4

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