Recensione Desconocido - Resa dei conti

Dani De La Torre debutta al cinema con un thriller frenetico, che non lascia fiato né spazio per la riflessione, accompagnato da un aspetto tecnico che riesce a coinvolgere con musiche e brusii attanaglianti.

Recensione Desconocido - Resa dei conti
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Carlos è un brillante e ambizioso direttore di banca: il suo successo professionale si appoggia sulla sua situazione famigliare molto sentimentale e agiata su condizioni soavi, che lo vedono condividere le proprie giornate con la moglie e due figli. Una routine che lo porta al risveglio ogni mattina, fino al prendere posto in banca, nel suo regno, nella stanza dei bottoni del suo interregno economico e finanziario: quel giorno, però, Carlos decide di portare i figli a scuola, con la sua macchina, sulla quale è stata piazzata una bomba. Se non rispetterà gli ordini datigli da un misterioso ricattatore, il veicolo salterà in aria uccidendo lui e i suoi figli, mettendo il ligio direttore di banca dinanzi a una scelta: la famiglia o la morale sociale.

IL SUONO DI UNA BOMBA

Dani De La Torre debutta al cinema con il suo primo lungometraggio, Desconocido, dopo una carriera tra corti e produzioni televisive: un lancio improvviso in quello che non è un genere facile, il thriller d'azione, con un intenso racconto di due ore, quelle che vedono il protagonista dinanzi a una difficile scelta tra la vita e la morte, per sacrificare il proprio bene o quello comune. La minaccia di perdere tutto all'improvviso, al minimo errore, il terrore di ritrovarsi su una vettura che potrebbe esplodere da un momento all'altro: la storia diventa subito inquietante, permettendoci di avvicinarci empaticamente alle vicende per niente fortunate del protagonista, che vede i propri figli strappati da quella che doveva essere una giornata comune e consuetudinaria. Il contorno si orchestra in maniera perfetta, la colonna sonora calza perfettamente a quanto sta accadendo, aumentando il pathos, la tensione, tutti i tempi che richiedono necessariamente un ritmo preciso, tagliente e che riesca a coinvolgere, per portare lo spettatore all'interno di quanto sta accadendo.

L'esordio di De La Torre è impreziosito anche dalle interpretazioni dei suoi attori, tant'è che al regista piace vincere facile: d'altronde Carlos è interpretato da Luis Tosar, interprete che il cinema spagnolo conosce bene, tanto da avergli permesso di arrivare ben sei volte alla nomination al Premio Goya, con la settima collezionata grazie proprio a Desconocido. Accanto a lui c'è Javier Gutierrez, nei panni dell'antagonista, un carnefice costretto a questo ruolo dall'esigenza del momento, dalla necessità e dalla voglia di vendicarsi del suo carnefice, che diventa vittima: un ribaltamento dei ruoli, una critica sociale che sfocia in un argomento forse troppo pesante un thriller action, ma che sembra lasciare De La Torre a proprio agio. La speculazione finanziaria, il comportamento non sempre comprensibile dei grandi direttori di banca, è la medaglia a doppia faccia che condiziona l'intera pellicola: da un lato un bisogno fisiologico del direttore di banca, dall'altro un male da estirpare alla radice per un piccolo contribuente, per un consociato come un altro. Affidandosi alla formula del road movie, con il supporto anche di Elvira Minguez nei panni del capo degli artificieri chiamati a disinnescare la bomba, Dani De La Torre si esalta anche nelle inquadrature, tutte vicinissime al protagonista, ma che non disdegnano un'occhiata fugace a tutto ciò che c'è intorno, a quello che riveste il quadro nel quale ci stiamo lanciando.
È indubbio che l'esaltazione per una pellicola del genere arriva nel notare che De La Torre è, ripetiamo, un esordiente, un regista che si è staccato dalle produzioni televisive e che è arrivato al cinema con grande voglia di fare e ottenendo un successo non da poco al primo colpo: una storia che fa ben sperare per il futuro, per una vicenda che, con un po' di invidia, vorremmo poter raccontare anche nel nostro Paese, che di produzioni televisive illuminate non ne vede da un bel po', con tante concause alla fonte, figurarsi quindi un regista che da quel palcoscenico riesca ad arrivare al grande schermo.

Desconocido - Resa dei conti Una medaglia che danza sul proprio bordo, mostrando le due facce e senza mai cadere a terra schiacciandone una a favore dell'altra: per Carlos la vita è questa, sia dentro di sé che fuori di sé. Perché mentre la polizia pensa lui voglia far esplodere la macchina, lui persegue la salvezza dei propri figli, pur tenendo a mente la necessità del suo Paese, della sua banca, del suo ruolo professionale. Un thriller che mette in campo l'umanità di tutte le parti in gioco, dando un prezzo alla vita del protagonista. Un ottimo esordio per De La Torre.

7

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