Recensione Decisione critica

Kurt Russell, Halle Berry e Steven Seagal sono i protagonisti di Decisione critica, action thriller diretto nel 1996 da Stuart Baird e ambientato a bordo di un Boing 747 dirottato dai terroristi.

Recensione Decisione critica
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Negli anni '90 il confine tra i film di genere e le grandi produzioni (o pseudo-blockbuster) era molto più labile rispetto ad oggi. Strizzando l'occhio in parte al mitico decennio precedente infatti le sale e le videoteche erano ricchissime di titoli in grado di coniugare spettacolo e azione con un stile bel lontano dall'esasperato realismo odierno. A questa categoria appartiene a pieno diritto Decisione critica, action-thriller di derivazione catastrofica diretto nel 1996 da Stuart Baird (al suo esordio dietro la macchina da presa dopo aver lavorato come editor a cult quali Arma Letale, Superman e Ladyhawke) e basato, non a caso, sulla sceneggiatura di due "specialisti" come Jim e John Thomas, autori dello script di Predator. Menzione d'onore anche per il cast che annovera due action-star (seppur di diversa portata attoriale) come Kurt Russell e Steven Seagal, lasciando il ruolo della protagonista femminile ad una allora lanciatissima Halle Berry.

Tra le nuvole

Un Boeing 747, partito da Atene e diretto a Washington, viene dirottato da un gruppo di terroristi guidati da Nagy 'Altar' Hassan, con lo scopo di far esplodere una bomba chimica sul territorio americano. Per prevenire la catastrofe e salvare i passeggeri il Pentagono decide di tentare una missione disperata: tramite un modello sperimentale di aereo supersonico, una squadra selezionata in fretta e furia dovrà infiltrarsi sul Boing tramite una via di collegamento creata ad hoc che rasenta i limiti dell'impossibile. Del team faranno parte, oltre alle forze speciali comandate dal colonnello Travis, anche il professor Grant (dell'Intelligence) e l'ingegnere Cahill.

Paura in volo

Gli ingredienti per una piacevole visione sono tutti presenti: ironia, esagerazioni, un'anima thrilling risaputa ma comunque avvincente e il classico happy ending trascinano, ora come allora, in due ore di puro divertimento. E la limitazione ambientale dell'aereo, nel quale si svolge la maggior parte del minutaggio, non tarpa assolutamente le ali alla varietà narrativa, grazie ai mille espedienti che i nostri eroi trovano per uscire, rocambolescamente, dalle situazioni più difficili, sublimando il gioco di squadra la strada per la riuscita della missione. Missione che è in ogni modo solcata da atti di sacrificio (Steven Seagal ha una delle scene madri più iconiche della sua carriera) e tragiche perdite, ma che trova nell'ottimismo tipico di quegli anni la perfetta via avventurosa per coniugare emozioni ed entertainment. Il ritmo della storia, sempre concitato e in crescendo dopo la mezzora introduttiva, sopraffà in parte la caratterizzazione dei vari personaggi in gioco, appartenenti alle categorie classiche del genere (l'esperto di computer, il militare integerrimo, l'eroe per caso e la ragazza coraggiosa) in una gestione dei rapporti risaputa ma non per questo meno coinvolgente. Lo spettacolo è garantito, oltre che dalla costante tensione, dalle efficaci sequenze aeree, soprattutto nel passaggio del team di salvataggio dall'aereo supersonico al Boing da "ripulire". E se le ingenuità di fondo non mancano, ma vanno contestualizzate all'immaginario filmico dell'epoca (del quale ad oggi si sente fin troppo la mancanza), il buon comparto tecnico, che conta anche sulla colonna sonora del grande Jerry Goldsmith, e le interpretazioni (sempre impeccabile Russell, ma anche Oliver Platt e Halle Berry ci offrono dei bei personaggi) rendono Decisione critica un titolo sempre gradevole da rivedere.

Decisione critica L'inedita coppia Kurt Russell - Steven Seagal è al comando di un team di forze speciali atto ad intervenire su un Boing 747 dirottato da un gruppo di terroristi. Decisione critica si porta appresso la piacevole ingenuità degli anni '90 per offrirci un action-thriller dalle virate spettacolari che recupera il filone catastrofico degli anni '70 / 80 (Airport in primis) per aggiornalo alle nuove tecnologie dell'epoca, sfiorando più volte i confini dell'impossibile e dell'improbabile ma con un piglio piacevolmente ludico che, potendo contare una tensione crescente, trascina lo spettatore per oltre due ore ad alto tasso adrenalinico.

7

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