Recensione Death Race - Inferno

Continua in alta definizione la corsa automobilistica più massacrante del cinema!

Recensione Death Race - Inferno
Articolo a cura di

Procedendo in corretto ordine, tutto ha preso il via nel 1975 con Death race 2000 di Paul Bartel, che, intitolato dalle nostre parti Anno 2000 - La corsa della morte e con un ancora sconosciuto Sylvester Stallone incluso nel cast, vide il compianto David Carradine nei panni del pilota sfigurato Frankenstein, il quale, con il volto nascosto sotto una maschera, affrontava un'assurda gara automobilistica in cui a vincere era chi investiva più pedoni.
Una bizzarra operazione atta a miscelare in maniera rozza fantascienza, commedia e attacco ai media sotto la produzione esecutiva del re dei b-movie Roger Corman; tornato a ricoprire lo stesso ruolo finanziario sia in Death race, remake decisamente più serioso curato trentatré anni dopo il capostipite da Paul W.S. Anderson - regista di Resident evil - e interpretato dall'imponente Jason Statham della trilogia Transporter, che in Death race 2, datato 2010 e concepito direttamente per il mercato dell'home video dal Roel Reiné responsabile anche di Presa mortale 2 e de Il re Scorpione 3 - La battaglia finale.
Un riuscito secondo capitolo che - nonostante quel numero due presente nel titolo - non si propose quale continuazione della vicenda raccontata nella pellicola di Anderson, bensì come suo prequel che, fuori Statham, affrontava proprio la genesi del personaggio di Frankenstein, rendendo protagonista il Luke Goss di Tekken - Il film nel ruolo del detenuto Carl'Luke'Lucas, presto coinvolto nei famigerati reality televisivi tempestati di violente lotte e pericolosissime corse a bordo di corazzatissimi autoveicoli.

Carl crash!

Di nuovo sotto la regia di Reiné e la produzione esecutiva cormaniana, è ancora una volta Goss a incarnare Lucas in questo terzo tassello straight to video che, come il precedente, racconta fatti avvenuti prima del lungometraggio del 2008.
Infatti, ormai leggendario pilota della sanguinosa Death race, a una sola vittoria dalla conquista della libertà finisce trascinato nella più feroce competizione di sempre, il cui scenario è l'infernale deserto sudafricano del Kalahari.
Scenario che, tra consueti mezzi a quattroruote alla Mad Max e infinità di lamiere contorte, lo porta a scontrarsi non solo con il manipolo di spietati avversari, ma anche e soprattutto con le potenti forze propense a lavorare nell'ombra per assicurare la sua sconfitta.
Mentre ad affiancarlo sono nuovamente la sexy Katrina alias Tanit Phoenix e i due meccanici Lists e Goldberg, con le fattezze del televisivo Fred Koehler e dell'inconfondibile Danny Trejo di Machete.

Il blu-ray

Ma, seppur soltanto in minima parte, abbiamo anche il Ving Rhames di Pulp fiction coinvolto nella ora e quarantacinque circa di visione che, senza perdere tempo, una volta superati i suoi primi minuti lascia esclusivo spazio al movimento e all'azione.
Il tutto, come sempre, da un lato al fine di rinnovare l'allarmante messaggio anti-reality, dall'altro per intrattenere a dovere lo spettatore d'inizio terzo millennio (soprattutto quello più giovane), sempre più affamato di effetti speciali e situazioni proto-videogioco.
Perché, al di là dell'abbondanza di scontri corpo a corpo ed effetti pirotecnici, Death race - Inferno non lascia a desiderare neppure per quanto riguarda lo splatter, la cui non indifferente dose viene in questo caso giostrata tra decapitazioni e individui schiacciati o deflagrati in maniera impressionante.
Man mano che si avverte non poco una certa influenza dal quinto Fast & furious, fino al finale inaspettatamente ricco di sorprese di uno spettacolo di sicuro riuscito e che non rappresenta assolutamente uno dei momenti meno interessanti della serie.
Uno spettacolo che è Universal a rendere disponibile su blu-ray italiano, con qualità audiovisiva impeccabile come di consueto e una nutrita sezione riservata ai contenuti speciali.
Infatti, oltre a un making of di dieci minuti e nove scene eliminate, abbiamo un inizio alternativo, un mini-speciale incentrato sui veicoli utilizzati nel film e Quando l'arte imita la vita: Goldberg, riguardante il succitato Trejo.
Oltre al commento audio del regista, che, come in tutti i dvd dei suoi lavori, propone anche un montaggio di cinque minuti costituito da riprese eliminate.

Death Race - Inferno Iniziata nel 2008 con il rifacimento a cura di Paul W.S. Anderson di Anno 2000: La corsa della morte, diretto nel 1975 da Paul Bartel, la serie Death race continua a proseguire a suon di straight to video con questo Death race - Inferno, che, come il precedente Death race 2, non è un sequel ma un prequel del primo film. Al timone di regia, lo stesso Roel Reiné che già si era occupato del coinvolgente capitolo precedente e che, anche in questo caso, non permette di chiudere occhio allo spettatore, investendolo tramite un’ora e quarantacinque d’azione tempestata di scontri corpo a corpo, autoveicoli distrutti e notevoli spargimenti di liquido rosso. Senza contare il fatto che il blu-ray edito da Universal non lascia a desiderare neppure per quanto riguarda i contenuti extra.

7

Quanto attendi: Death Race - Inferno

Hype
Hype totali: 3
92%
nd

Altri contenuti per Death Race - Inferno