Recensione Dead in Tombstone

Danny Trejo e Mickey Rourke in un b-movie western dalle contaminazioni horror

Recensione Dead in Tombstone
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Guerrero, un fuorilegge messicano a capo della banda dei Blackwater, salva dall'impiccagione il fratellastro Red, con il quale in passato ha avuto degli accesi contrasti. Subito dopo la rocambolesca liberazione, Red propone ai suoi complici una rapina ad un ingente carico d'oro protetto nella banca di una piccola cittadina. Il colpo va a buon fine, ma mentre Guerrero vorrebbe fuggire via col malloppo, Red ha un'altra idea: impadronirsi della città e farne un ritrovo di fuorilegge. Alle opposizioni di Guerrero, Red (con la complicità degli altri membri della banda) decide di uccidere il fratellastro a tradimento. Ma il messicano, giunto all'Inferno, propone un patto allo stesso Lucifero: tornare di nuovo in vita in cambio di quelle di sei uomini malvagi, i suoi vecchi complici, un bottino ben più lauto per il diavolo, che accetta. Unica condizione, la vendetta di Guerrero dovrà essere compiuta nell'arco di 24 ore, e se non vi riuscirà finirà per soffrire le pene infernali per l'eternità.Seguendo il traino di Machete Kills arrivano in Italia diversi film con, tra i protagonisti, Danny Trejo: tra questi Universal Home Entertainment propone anche nel nostro paese uno degli ultimissimi film dell'attore di origini messicane, uscito anche oltreoceano direttamente straight to video. Dead in Tombstone è un western/horror diretto da Roel Reiné, regista ormai da anni impegnato nel mercato dei b-movies, suoi sono tra gli altri dei titoli giunti anche da noi come Death Race 2, Il re scorpione 3 e Ancora 12 rounds.

Il fuorilegge infernale

Con una guest star d'eccezione quale Mickey Rourke, addirittura nei panni di Lucifero, si intuisce sin da subito che Dead in Tombstone, nonostante la sua appartenza al filone dei film di cassetta, abbia delle ambizioni più alte di molte produzioni coeve. Pur non tradendo infatti la sua anima da b-movie, il titolo riesce a risultare godibile e divertente, e anche registicamente Reiné sembra maturato rispetto al passato, riuscendo a combinare sequenze adrenaliniche con inquadrature non così scontate e banali. Da una simbologia accentuata (le sei bare in attesa dei cadaveri poste davanti alla chiesa) a scene di una certa inventiva e non semplici da girare (esaltante l'entrata a cavallo nel saloon), il film non lascia un attimo di tregua allo spettatore, ponendosi come potenziale interesse anche per gli amanti del western più classico, del quale tutti i topoi vengono ampiamente rispettati, seppur contaminati da una trama horror / fantastica che però in questo caso non snatura la narrazione, condendola anzi con gustosi spazzi di black humour. Alla fine, missione infernale o meno che sia, il percorso del protagonista è comunque quello di un'implacabile e giusta vendetta verso gli uomini che lo tradirono, e fortunatamente non vi sono improbabili sviluppi sentimentali, pur presentando un personaggio femminile come quello interpretato dalla rediviva Dina Meyer (Dragon Heart, Starship troopers). Saggiamente Reiné si affida poco agli effetti speciali, concentrando tutta la componente action sulle sparatorie classiche del genere, curando anche discretamente la caratterizzazione dei personaggi, fattore non sempre scontato in produzioni a basso budget. Anche la componente tecnica, considerando gli esigui mezzi a disposizione, è più che sufficiente, colonna sonora in primis. Nel cast, oltre alla solita, ormai iconica, faccia di Danny Trejo, a suo agio in questo tipo di figure, è da segnalare anche un convincente Anthony Michael Hall (Breakfast club, Il cavaliere oscuro) nei panni del villain. Con un epilogo che lascia spazio a dei possibili seguiti.Il dvd di discreta qualità audio / video è purtroppo privo di contenuti extra.

Dead in Tombstone Un b-movie di tutto rispetto questo Dead in Tombstone, diretto con una regia più ispirata del solito dallo specialista del genere Roel Reiné. Danny Trejo, Mickey Rourke (nei panni del diavolo), Dina Meyer e Anthony Michael Hall ci accompagnano in una narrazione avvincente, che nonostante gli esigui fondi a disposizione, è anche discretamente curata dal punto di vista tecnico. Un western dalle contaminazioni horror che però non guastano l'atmosfera polverosa di una vendetta che, tolto l'incipit fantastico, si rivela tra le più classiche del filone.

6

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