Dead 7
In un prossimo futuro il mondo è invaso dagli zombie e in una località del selvaggio west i morti viventi vengono letteralmente addomesticati da una misteriosa sacerdotessa, conosciuta come Apocolypta la Signora della Montagna, che ha intenzione di crearne un esercito per eliminare ogni essere vivente. Quando il piano della megera si fa sempre più pericoloso la comunità ivi circostante decide di arruolare sette abili pistoleri / spadaccini affinché si addentrino nel covo della strega e mettano fine per sempre al suo folle piano di conquista. Ma tra nuovi amori e passioni mai sopite la missione dei nostri sarà più ardua del previsto, soverchiati in numero e via via costretti a subire numerose ed inaspettate perdite.
Ne resterà soltanto uno
Un film scritto ed interpretato dal leader dei Backstreet Boys e prodotto dall'Asylum è uno di quei classici incubi dai quali si spera di svegliarsi in fretta. Peccato che dopo un gran numero di pizzicotti si scopra poi che non è stata solo una macabra fantasia onirica, bensì il nuovo z-movie realizzato dalla casa di produzione americana. Nick Carter d'altronde covava da anni il desiderio di partecipare a una pellicola in qualità di protagonista e niente di meglio che un mockbuster anticipante l'uscita in sala del remake de I magnifici 7 (2016) poteva offrirgli il probabilmente definitivo epitaffio attoriale. Il banalissimo soggetto cerca di fondere western e horror in un contesto apocalittico, almeno sulla carta, di un prossimo futuro, reclutando per appunto sette coraggiosi guerrieri affinché difendano la popolazione dalle forze del male. La trama è praticamente tutta qui e a nulla servono le marcate caratterizzazioni di ognuno degli eroi, marchiate dai più banali stereotipi: nella banda infatti troviamo il belloccio tenebroso (lo stesso Carter, ovviamente), una stanga bionda e il di lei più anonimo compagno, il cecchino, l'ubriacone e, dulcis in fundo, due personaggi ben oltre il confine dello scult quali la guerriera celtica (d'altronde chi non ne ha mai vista una nel west?) e il samurai chicano. Un trash nella creazione del manipolo dei buoni che va di pari passo con la mefistofelica villain di Debra Wilson, sbraitante in una lingua sconosciuta per buona parte del tempo mentre cerca di socializzare con gli zombie. Il regista Danny Roew pur al suo secondo film pare alle prime armi dirigendo una messa in scena spartana il cui basso budget si palesa anche nel make-up dei morti viventi (a conti fatti comunque il dettaglio meno negativo dell'operazione), qui memori, probabilmente per ragioni di budget e di dinamiche action impossibili da realizzare con queste maestranze, dei "lentoni" di romeriana memoria. Inoltre in Dead 7 l'ironia, anche quando viene cercata (supera la soglia del volersi male la dichiarazione d'amore a dieci centimetri da un morto non troppo morto) non trova mai alcun guizzo, demerito per buona parte di un cast popolato, come ciliegina sulla torta, da altri membri dei Backstreet Boys e altre boyband quali N'Sync, 98 Degrees, O-Town, All 4-One ed Everclear.
Backstreet Boys, N'Sync e altri membri di boyband più o meno famose sfidano gli zombie nel prossimo(?) futuro di Dead 7, orripilante mockbuster Asylum "dedicato" al recentissimo remake de I magnifici 7 (2016). Su un soggetto del cantante Nick Carter, che veste anche i panni di uno degli improbabili pistoleri, questo z-movie raggiunge apici di rara bruttezza nei novanta minuti di visione, messi in scena senza alcun senso registico e narrativo in un'accozzaglia di sequenze girate a caso che non spaventano mai e non provocano manco risate (né volontarie né involontarie), tanto che anche l'appellativo di trash sarebbe un complimento sin troppo caloroso per questo pseudo horror-western la cui visione fa sì orrore, ma per ben altri motivi.
