Recensione Damsels in Distress

Ragazze allo sbando nella nuova commedia di Whit Stillman

Recensione Damsels in Distress
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A distanza di 13 anni dal suo ultimo film (Last Days of Disco) Whit Stillman torna dietro la macchina da presa per filtrare tramite la realtà ‘collegiale' e delle relazioni giovanili il decadentismo dell'era moderna. Attraverso una carrellata di protagonisti (soprattutto al femminile) bizzarri e molto sopra le righe Stillman si lascia infatti alle spalle il cinismo danzante degli anni ‘80 per abbracciare il mondo confuso e confusionario di confraternite di ragazzi ‘sfigati', ragazze maldestramente votate al ruolo di angeli custodi del più debole, e algebre delle relazioni sistematicamente inesatte. Alla sottile nostalgia del finire di un'epoca dominata dalla disco dance si va così a sostituire la sensibile ‘insensatezza' (o forse la geniale verità) di uno stato societario caratterizzato dall'andamento curvilineo, incerto, in cui gli obiettivi da raggiungere tendono a essere costantemente fuori fuoco. Così questo terzetto (più una - a rappresentare l'occhio critico e più razionale) di ragazze, nel suo essere un alienante mix di apparente determinazione e buoni propositi destinati poco alla volta a crollare nello scontro con la realtà, incarna alla perfezione l'attrito e i paradossi esistenti tra il bisogno di positività e le naturali brutture (egoismo, gelosie, ipocrisie) del mondo moderno e non solo. Una commedia frizzante soprattutto nell'uso di una dialettica incalzante votata a smascherare il falso buonismo o la infondata cattiveria dei comportamenti umani.

Four Girls in Seven Oaks

Trasferitasi a Seven Oaks, un college americano dell'East Coast, Lily entra a far parte (quasi senza accorgersene) del 'floreale' gruppo di ragazze composto da Violet (la Greta Gerwig dello Stravagante mondo di Greenberg), Rose e Heather: un trio molto sensibile al fetore degli odori corporali e al tema dei suicidi causati da delusioni amorose. Principale attività del gruppo è infatti quella di gestire il Centro Prevenzione Suicidi, che ha l'obiettivo di ‘curare' la depressione offrendo caffè e corsi di ballo a ragazzi e ragazze in cerca di sostegno. Leader indiscussa del gruppo è la sensibile Violet, sostenitrice della filosofia secondo cui piuttosto che rincorrere ragazzi bellocci e pieni di sé, è bene accompagnarsi a ragazzi mediocri e dall'intelligenza non proprio spiccata per poterli aiutare nel loro per corso di miglioramento, e trarre da ciò la giusta gratificazione. Ma l'algebra dei sentimenti non è mai così esatta e gli intrecci amorosi (tra tradimenti, ritorni di fiamma, gelosie) finiranno per smentire molte delle certezze di Violet e mostrare a Lily la folle ambiguità del mondo giovane e borghese che la circonda.

L'algebra delle relazioni

Whit Stillman segue con arguta complicità il precipitare di questi universitari nel marasma delle ambiguità e della completa ‘assenza di spirito'. Immerso in situazioni così folli e apparentemente senza senso il film di Stillman riesce di tanto in tanto a toccare con mano la realtà del sentirsi alienati in un mondo che ha regole sistematicamente disattese e logiche del tutto incongrue.

Stillman racconta questa insensatezza attraverso una rosa di personaggi oltre modo strambi e uno stile vintage nell'abbigliamento e nella musica che sottolinea il distacco spazio/temporale in cui sembrano confinate le protagoniste. Sostanzialmente un mondo in cui bene e male si confondono fino a diventare una cosa sola, a plasmare le identità; come la stessa protagonista Violet, animata da buoni sentimenti eppure ingenua dispensatrice di ‘cattivi pensieri'. Una commedia che grazie a un retrogusto radical chic e a un buon ritmo conferma il buono stato di salute del cinema indipendente americano, sempre capace di decostruire l'american dream seguendo originali canoni inversi.

Damsels in Distress Godibile e fresca la nuova commedia danzante di Whit Stillman che arriva a tredici anni di distanza da Last Days of Disco. Un’opera che si ripropone il duplice obiettivo di prendere in giro sia le ipocrisie di la società americana dell’apparenza sia l’appeal spesso scialbo delle teen-comedy. Un buon cast di attori, un’arguta scrittura e un’ottima colonna sonora sono alla base della scorrevolezza di Damsels in Distress, che nonostante qualche momento di calo del ritmo riesce a coinvolgere lo spettatore nello stravagante mondo della giovane borghesia americana.

6.5

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