Recensione Cymbeline

Michael Almereyda si imbarca in una coraggiosa reinterpretazione moderna del Cimbelino di William Shakespeare

Recensione Cymbeline
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Non è la prima volta che un testo di William Shakespeare viene portato sul grande schermo con un'ambientazione contemporanea, sfruttando le parole senza tempo delle sue opere.
Il regista Michael Almereyda, dopo il poco riuscito Hamlet realizzato nel 2000, si mette nuovamente alla prova con questo passaggio dalle parole scritte alle immagini per il grande schermo e questa volta lo fa con Cymbeline, tornando a collaborare l'attore Ethan Hawke. Il nuovo lungometraggio può inoltre contare su un cast talentuoso composto da un buon insieme di giovani interpreti già affermati o in rapida ascesa, e attori di grande esperienza.
Il lungometraggio, almeno sulla carta, possedeva quindi tutte le caratteristiche necessarie per dare vita a un'opera originale in grado di attirare e soddisfare spettatori di diverse età, anche grazie alle particolarità narrative che contraddistinguono Cymbeline, commedia romantica a tinte tragiche, e negli anni hanno però contribuito a farle ricevere un'accoglienza non tra le più positive.
Tra amori, morti, tradimenti, lotte per il potere, inganni e travestimenti, il film possiede una trama molto ricca che l'adattamento di Almereyeda segue con una certa agilità e scioltezza ma purtroppo anche con un pizzico di noia.

Scontri, travestimenti e amori contrastati

Cymbeline (Ed Harris) è a capo di una gang di motociclisti, i Britanni, e ha sposato in seconde nozze una donna (Milla Jovovich), cinica e spietata che non esita ad alimentare la tensione tra il marito e gli agenti di polizia dei Romani, gettando le basi per un conflitto.
Imogen (Dakota Johnson), figlia di Cymbeline, si è innamorata dell'affascinante skateboarder ed ex membro della gang Posthumus (Penn Badgley), ragazzo non approvato dalla famiglia che la vorrebbe invece legata a Cloten (Anton Yelchin), figlio della sua matrigna.
Iachimo (Ethan Hawke) lancia una scommessa a Posthumus per dimostrare al giovane che ogni donna è infedele. Nonostante Imogen non ceda alle avance dell'uomo, Iachimo riesce con l'inganno a convincere Posthumus del contrario. Pisanio (John Leguizamo) non riesce però a uccidere la giovane, come richiestogli dall'amico, ma la aiuta invece a fuggire e cambiare il proprio aspetto fisico, dando vita a una catena di eventi dalle conseguenze inaspettate.

Un approccio originale ma non convincente

Almereyda ha voluto creare un'ambientazione a sfumature dark molto originale, per portare in scena la particolare struttura narrativa dell'opera shakespeariana, la cui efficacia non è del tutto convincente nonostante alcuni elementi a tinte dark, come la stampa creata da Posthumus per Imogen - che raffigura l'immagine simbolica di una donna, un fantasma e uno scheletro - o la festa di Halloween si rivelino scelte particolarmente intelligenti e legate in modo brillante con il testo originale.
Le location scelte, suddivise tra sontuosità e modernità e rovine e povertà, costruiscono poi una cornice quasi perfetta a un racconto in cui insicurezza e vanità giocano un ruolo fondamentale. Più forzata, invece, la trasformazione del gruppo di Cymbeline in una gang di motociclisti contrapposta alle forze dell'ordine.
La velocità con cui si sono effettuate le riprese, solo venti giorni, hanno inoltre contribuito certamente all'aspetto finale del lungometraggio in cui molti passaggi sembrano incerti o solo abbozzati.

Un cast non sfruttato al meglio

Un ruolo fondamentale nell'evitare che del film diretto da Almereyeda non rimangano tuttavia impressi solo i punti deboli lo ha il cast.
Ethan Hawke non ha alcuna difficoltà nell'interpretare un personaggio consapevole del proprio lato oscuro che compie ugualmente delle azioni malvagie senza troppi ripensamenti, mentre la coppia composta da Ed Harris e Milla Jovovich apporta ben poco in più rispetto a un innegabile carisma. Incolore anche la prova dei due giovani Anton Yelchin e Dakota Johnson, mentre la performance di Penn Badgley fa intravedere l'ottimo potenziale che possiede l'ex star della serie Gossip Girl, qui però espresso solo in parte anche a causa del susseguirsi di svolte e rivelazioni che permettono di dare poco spazio ai tanti personaggi coinvolti nella storia. Più rivelante, invece, il ruolo affidato a John Leguizamo, mai deludente, e purtroppo è troppo breve la presenza sul grande schermo di Delroy Lindo con la parte di Belarius per permettergli di lasciare il segno o impreziosire il lungometraggio.

Cymbeline Michael Almereyda non sembra riuscire, nemmeno in questa seconda prova, a trovare il giusto feeling con le opere di William Shakespeare, non certo aiutato dalla particolare struttura della trama di Cymbeline. Pur possedendo una buona dose di originalità, il film fatica più del dovuto nel dare spessore agli eventi e addentrarsi nei significati di quanto mostrato, proponendo quindi una rappresentazione intrigante, soprattutto grazie ad alcuni membri del proprio cast, ma poco convincente della storia.

5

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