Recensione Confessions

Un'opera sulla colpa e sulla punizione nel film più maturo di Tetsuya Nakashima

Recensione Confessions
Articolo a cura di

Tetsuya Nakashima è un regista che si ama o si odia. Certo però non si può dire che non abbia creato un proprio stile, ricco di spunti interessanti che lo hanno consacrato ad autore di culto, nel bene o nel male. Conosciuto in Italia per Kamikaze Girls, distribuito anche nel nostro paese, negli ultimi anni Nakashima ha continuato il suo personale percorso con gli inediti Memories of Matsuko e Paco and the magical book. In tutti i film qui citati era fondamentale la componente visiva, che tramite colorati effetti speciali, soluzioni visive, rallenty più o meno esasperati rendeva queste piccole grandi storie dei veri e propri bizzarri mondi pieni di colore e divertimento, sempre accompagnati da un dramma latente in grado da distoglierli dalla nomea di pura commedia. La sua ultima Opera, Confessions, ha convinto definitivamente la critica giapponese, tanto da far sì che la pellicola fosse candidata, senza esser poi scelta nella cinquina finale, dal Giappone come miglior film straniero per la notte degli Oscar. Gli appassionati del regista troveranno il suo parto più maturo, mentre chi fino ad oggi aveva criticato il suo operato avrà forse l'occasione di ricredersi.

Una classe difficile

Sembra un giorno come tanti altri nella indisciplinata classe della professoressa Yuko Moriguchi (Takako Matsu), ma in realtà non è così. La donna, che ha da poco perso la figlia , è pronta a fare una clamorosa e scioccante rivelazione. Proprio tra i suoi studenti infatti siedono gli assassini della piccola. Due ragazzi, dall'anima opposta, che per caso o volontà hanno contribuito all'annegamento della bambina. Ora per Yuko è il momento della vendetta: a loro insaputa, nelle confezioni di latte consegnate in precedenza ai ragazzi, ha iniettato del sangue del suo compagno, da poco scomparso, malato di AIDS. Per i ragazzi la reazione allo shock sarà molto diversa.

Dolore e punizione

Confessions è un film che colpisce duro, che gioca su temi difficili e spesso affrontati dal Cinema nipponico . Primo fra tutti, come punire i minorenni rei di fatti gravi che arrivano a contemplare l'omicidio? Se Kinji Fukasaku aveva mostrato soluzioni radicali nel cult Battle Royale, anche Nakashima non fa sconti, e nasconde dietro a una facciata fashion e visivamente ispirata, ricca di momenti estranianti (i brevi musical accennati a scuola), un'anima dark che mai prima si era vista così esasperata nella sua cinematografia. Un canto doloroso di perdizione e rimorso, con sprazzi di humour nero che però non fanno mai dimenticare il dramma vissuto dai protagonisti. Il racconto si muove a ritroso, con l'utilizzo di diversi flashback che riescono a svelare, lentamente, il reale evolversi della tragedia, in una sorta di confessioni che si susseguono, così che la storia assuma un significato più ampio di quanto inizialmente preventivato. La vendetta orchestrata dalla professoressa è organizzata alla perfezione, e nello stupendo finale solcato da esplosioni, visive e dello spirito, difficilmente si riuscirà a trattenere le emozioni. Non mancano i momenti toccanti, dal dolore della madre di uno dei due piccoli assassini, arso dal rimorso e consumato dalla paura di essere ammalato, che finisce per renderlo quasi un animale, all'intensa sequenza di disperazione di Yuko, accompagnata in sottofondo dalla malinconiche e struggenti note di Last Flowers dei Radiohead. La fotografia contribuisce all'atmosfera lugubre che si respira dall'inizio alla fine, con i colori cupi degli ambienti che si rispecchiano nelle psicologie dei personaggi, rendendo così l'opera un affresco magnifico sulla colpa e la punizione. Ottimo il cast, su cui spicca Takako Matsu: Yuko è apparentemente impassibile ma porta con sè una latente sofferenza pronta ad esplodere e a reclamare la sua giustizia.

Confessions Confessions è il perfetto connubio di apparenza e sostanza. Nakashima, da sempre maestro dell'espressione visiva, cede al lato oscuro e confeziona un racconto doloroso e implacabile, che non ha paura di tirare in ballo tematiche aspre e difficili. La punizione inflitta ai colpevoli è lenta ma perfetta nella sua orchestrazione, e riesce a coinvolgere lo spettatore sino all'ultimo istante, in un'orgia cinematografica di immagini ed emozioni.

8

Che voto dai a: Confessions

Media Voto Utenti
Voti: 15
7.5
nd