Recensione Colpi proibiti

Deran Sarafian dirige la star action Jean-Claude Van Damme in un prison movie claustrofobico e feroce che, strizzando l'occhio alla serie b più sana, rispetta tutti i binari del genere.

Recensione Colpi proibiti
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Con un titolo italiano che cerca di cavalcare il successo in sala del precedente Senza esclusione di colpi, Colpi proibiti ad oggi viene ricordato dalla maggior parte del pubblico come il film in cui Jean-Claude Van Damme è in carcere. L'ex attore e figlio d'arte Deran Sarafian dirige, su sceneggiatura di un giovane ed esordiente David S. Goyer, l'artista marziale belga in un action/prison-movie che rispecchia in pieno tutti i canoni del genere, aggiungendovi una sana componente da cinema di serie b che offre modo al protagonista di scatenarsi come suo solito in arrembanti coreografie atletiche che includono, naturalmente, l'allora già iconico calcio volante.

Cop Target

Il detective canadese Louis Burke riesce a catturare il sadico maniaco conosciuto come l'uomo dei sogni, reo di aver ucciso il suo partner. Sedici mesi dopo Burke accetta una pericolosa missione sotto copertura: dovrà infatti investigare su una lunga serie di misteriosi omicidi avvenuti nella prigione statale di Harrison, in California. Gli unici a sapere della sua reale identità sono coloro che gli hanno assegnato l'incarico e la bella Amanda Beckett che, fingendosi sua moglie, sarà il suo tramite durante il periodo di detenzione. Col passare dei giorni dietro le sbarre il decective scopre che i prigionieri deceduti erano tutti da poco arrivati in galera ed erano risultati idonei alla visita medica; egli stesso infatti sarà il prossimo nella lista delle persone da uccidere, con la complicità dei secondini e del sergente DeGraf, a capo della struttura. Burke potrà contare soltanto sull'aiuto di Amanda e di due detenuti di colore (il mezzo orbo Hawkins e lo stavagante "Prete").

Dead Man Kicking

Traffico di organi, vessazioni da parte delle guardie carcerarie, vere e proprie lotte etniche (rappresentate dalle classiche bande di latini, neri e bianchi): vengono seguite con una certa prevedibilità tutti gli stereotipi del filone prison. I novanta minuti di visione, che non risparmiano efferatezze più o meno violente, mantengono comunque una buona gestione del ritmo e vedono il nostro eroe vagamente impegnato in una passabile intensità drammatica (ben lontana dai livelli raggiunti in JCVD o altri convincenti titoli recenti) che fa comunque da contorno alle inevitabili prove fisiche cui Burke viene sottoposto. Si respira una certa atmosfera claustrofobica e di sofferta impotenza tra le torture degli aguzzini che mettono in mostra le peggiori degradazioni dell'animo umano, ma Colpi proibiti rimane comunque un film saldamente di genere, che raggiunge nello scontro finale tra Van Damme e un redivivo villain il picco di quell'action muscolare che ha caratterizzato gli anni '80 e '90, con tanto di citazione, forse involontaria, al classico horror Nightmare - Dal profondo della notte.

Colpi proibiti Prison-movie col divo muscolare belga assoluto protagonista, Colpi proibiti soffre di una certa banalità narrativa, non priva di risvolti poco credibili, compensata in ogni modo da una gestione del ritmo non disprezzabile e da efficaci coreografie d'azione in pieno stile JCVD. Difficile chiedere di più ad un classico b-movie ibridato al dramma carcerario, che per i patiti del genere rimane comunque godibile ancora oggi.

6

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