Recensione Colpi di Fortuna

Ecco a voi il cinepanettone Filmauro 2013 contro la sfiga!

Recensione Colpi di Fortuna
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In casa Filmauro, nel 2012 si era deciso di tornare - a dodici anni da Body guards - Guardie del corpo (2000) - a una tipologia di cinepanettone che non riguardasse più italiani imborghesiti in vacanza e, soprattutto, che facesse del tutto a meno della abusatissima tematica del Natale; ricorrendo, oltretutto, non più a una struttura narrativa volta ad intrecciare diverse storie tra loro, ma a proporne soltanto due ed in maniera separata, sfruttate in altrettanti episodi.
A un anno di distanza, Luigi e Aurelio De Laurentiis pongono nuovamente il fido Neri Parenti dietro la macchina da presa per un'operazione sostanzialmente simile a quella del 2012, ma rispetto alla quale presenta differenze così sintetizzate dal regista: "Colpi di fortuna nasce dal desiderio di fare un film ottimista in un periodo di malessere e malumore come quello che stiamo vivendo. Pensare che un colpo di fortuna possa cambiare la propria situazione può far sognare, ma anche riflettere: in fondo, alcune iniziative sociali e politiche potrebbero raggiungere lo stesso scopo in maniera più concreta. Il cambiamento principale del film di quest'anno risiede naturalmente nell'argomento: se in Colpi di fulmine si parlava d'amore, qui il tema è la buona sorte. Anche l'impianto narrativo è stato modificato: siamo passati da due a tre episodi e nel cast abbiamo aggiunto le new entries: Luca & Paolo e Francesco Mandelli, che si affiancano a Christian De Sica e Lillo & Greg".

Una sfiga da ridere

Quindi, i novantasette minuti di visione aprono con Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu impiegati di terra di una compagnia di crociere al porto di Napoli, il secondo dei quali non solo è innamoratissimo della Fatima Trotta cassiera di un bar-tabacchi senza trovare il coraggio di dichiararsi, ma si risveglia anche con i postumi di una sbornia epocale senza ricordare nulla della notte precedente; neppure che fine possa avere fatto la giacca in cui si trova il biglietto del Lotto che, nel frattempo, ha scoperto insieme all'amico essere quello che gli ha fatto vincere sei milioni di euro.
Poi, è il turno dell'immancabile Christian De Sica nei panni di un terribilmente superstizioso imprenditore tessile di successo che, in procinto di concludere un grosso affare che gli permetterebbe di ottenere l'esclusiva di una pregiatissima lana prodotta da capre mongole, ingaggia uno dei rari traduttori dal mongolo, ovvero Francesco Mandelli, in realtà uno dei più grandi porta sfiga della storia.
E si conclude con Lillo, ex ballerino di prima fila di Raffaella Carrà, sposato e con quattro figli di cui due adottivi, che, inaspettatamente, scopre di aver ricevuto un'eredità da un padre che non aveva mai conosciuto e che credeva morto da tempo; senza immaginare, però, che il lascito in denaro sia quasi inesistente e che il "bottino", in compenso, comprenda Greg, fratello folle e pieno di assurde manie del quale non sapeva neanche l'esistenza.

Occhio, malocchio...

È subito chiaro, allora, che il primo segmento, con i due protagonisti impegnati a ricostruire quanto accaduto nel corso della notte brava di Paolo, non si limiti altro che a emulare il plot di Una notte da leoni (2009) di Todd Phillips, tra bare da scoperchiare, poco raccomandabili individui in vena di botte e, addirittura, incontri con calciatori del Napoli.
Un segmento piuttosto fiacco e al confronto del quale funziona decisamente meglio il secondo, soprattutto grazie agli equivoci in cui De Sica incappa dinanzi alla stramba parlata con la "f" al posto della "s" sfoggiata dal bravo Mandelli, qui al suo terzo cinepanettone Filmauro dopo Natale a Miami (2005) e Natale a New York (2006).
Mentre si gioca in particolar modo di equivoci anche con i mai disprezzabili Lillo e Greg, alle prese con una vicenda che, però, si basa su un'idea in grado di offrire molte meno occasioni per ridere rispetto a quella che li vide coinvolti nel succitato Colpi di fulmine, sebbene, come questa, presentasse l'evidente sapore di un loro tipico sketch rispolverato cinematograficamente.
Di conseguenza, nonostante la professionalità del cast, il risultato globale dell'operazione si rivela essere un agglomerato discontinuo e difficilmente capace di mantenere costante il livello di coinvolgimento comico per la sua intera durata; tanto da conferire in maniera facile l'impressione che i tre racconti che lo costituiscono funzionino meglio se trasmessi separatamente in televisione.

Colpi di Fortuna Dai due episodi di Colpi di fulmine (2012), Neri Parenti passa ai tre del cinepanettone 2013, affiancato in fase di sceneggiatura nuovamente dal Volfango De Biasi autore di Come tu mi vuoi (2007) e Iago (2009) e dagli immancabili Domenico Saverni e Alessandro Bencivenni. Luca & Paolo si aggiungono alla già collaudata squadra costituita da Lillo & Greg e dall’immancabile Christian De Sica, in questo caso affiancato da Francesco Mandelli. Il tassello che strappa più risate è il secondo, mentre il più debole è senza dubbio il primo, come un po’ tutta l’operazione, con ogni probabilità maggiormente adatta ad una fruizione televisiva che cinematografica.

5.5

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