Recensione Cheri

La passionale storia d'amore tra un'anziana cortigiana e il suo giovane amante.

Recensione Cheri
INFORMAZIONI FILM
Articolo a cura di

Cheri, ti presento il pubblico.

Ci si rifugia spesso nella sicurezza di un abbraccio, in gesti e parole confortevoli che esulano logoranti fattori esterni quali il tempo e l'imprevedebilità del vivere. Si convive con essi, fino a quando la fulgida verità dei loro intenti non si materializza davanti ai nostri occhi. Non tutti gli stratagemmi sentimentali portano ad un accondiscendente e persistente risultato, ma il più delle volte alimentano un rapporto altrimenti impossibile. Questa la storia, combattuta, di Léa de Lonval (Michelle Pfeiffer) e del suo giovane amante Chèri (Rupert Friend). La passione che un tempo ardiva in lei oggi fuoriesce a stento, e per di più con un certo imbarazzo. Le rughe non soltanto le hanno imbruttito il viso, ma corroso inevitabilmente il cuore e lo spirito.
Gioventù e anzianità a confronto, in un film che sfrutta divinamente il contesto storico per raccontare al pubblico moderno l'ineluttabile forza del tempo.

La storia

"Non posso condannare il suo carattere, principalmente perché non ne ha." [Lèa de Lonval nei confronti di Chèri]

Parigi, 1906. Artisti e scrittori hanno reso la capitale francese la più all'avanguardia in ambito sia culturale che intellettuale. Di conseguenza nobili e personaggi famosi non si fanno mancare visite di piacere, specie perchè lì risiedono tra le più belle cortigiane del momento. In particolare Lèa de Lonval (Michelle Pfeiffer), una delle donne più intraprendenti nell'accalappiare l'interesse degli aristocratici, si gode ormai i frutti del suo lavoro poiché decisa ad abbandonare il mestiere.
Madame Peloux (un'ostile Kathy Bates), tuttavia, un giorno le chiede un favore, ovvero quello di "svezzare" il figlio Chéri (Rupert Friend). Tra i due nasce però una forte passione, che si estende per oltre sei anni. Ma alla notizia che il giovane è stato promesso ad una ragazza molto ricca, il sentimento tra i due vacilla e incominciano i primi rifiuti. Sebbene i problemi sembrano legati alla maturazione di una storia di comodo ai fini economici, la verità col tempo prenderà nuova forma...

Un vecchio amore. Un nuovo inizio.

Un rapporto morboso, lussurioso; un affronto pedagogico all'aristocrazia del tempo: il regista continua il suo percorso storico-emozionale, mettendo a nudo l'altra faccia della medaglia dell'opera cinematografica che gli valse, nel 1988, ben 3 premi Oscar (miglior sceneggiatura non originale, migliore scenografia, migliori costumi): Le relazioni pericolose.
La centralità del tema verte sull'incapacità di governare le proprie emozioni e sull'incontrovertibile conflitto tra “Eros" e "Thanatos”, passione ed autodistruzione. Forze incontrollabili la cui derivazione letteraria ha stuzzicato l'appetito di Christopher Hampton, sceneggiatore con una spiccata predisposizione all'adattamento teatrale. Chèri difatti trae ispirazione dal romanzo più famoso dell'autrice francese Colette, vissuta tra il 1873 e il 1954. La fedeltà al testo è totale ma Fears è abile nel mantenere un dinamismo coinvolgente, mai troppo scontato, tanto più che i testi di Hampton non lesinano momenti ironici e ricorrenze toccanti. Il turbamento emotivo dei protagonisti non lascia spazio a caricature comportamentali, poiché nei loro sguardi si percepisce il diniego esistenziale. Le interpretazioni di Michelle Pfeiffer e del giovane Rupert Friend, valutate nel loro insieme, confermano ancora una volta l'ottima direzione attoriale di Fears e la sua abilità nel perfezionare ogni singolo tassello della produzione. In effetti la direzione artistica non tradisce le aspettative e alla cura per le scenografie, si aggiunge un'attenzione al particolare (specie nei bellissimi costumi) invidiabile, doveroso per fissare in immagini l'influenza alla cultura moderna della Belle Epoque. Avrà sicuramente i suoi detrattori, come tutte le opere storiche di Fears, tuttavia, detto alla maniera di Valmont, Chéri è un film “che trascende ogni controllo”; empirico, lo aggiungiamo noi.

Chéri Innamorato di storia e letteratura, Stephen Fears si affida all'amico nonché premio Oscar Christopher Hampton per la stesura dello script, e insieme inumidiscono la prosa di ironia e dinamicità. Non sarà elegante tanto quanto Le relazioni pericolose, ma di sicuro è più fedele al romanzo da cui trae ispirazione e altrettanto agrodolce quanto Espiazione (sempre di Hampton). Non solo: Fears è talmente abile nel dirigere i suoi attori che ci regala una duplice prova (di Rupert Friend e Michelle Pfeiffer) di alta classe. Rilancia lei e consacra lui. Meritevole.

7.5

Che voto dai a: Chéri

Media Voto Utenti
Voti: 35
6.2
nd