Cars 2, la recensione del sequel firmato Pixar

Torna Saetta McQueen, più veloce che mai, in Cars 2, sequel diretto del primo Cars della Pixar.

Cars 2, la recensione del sequel firmato Pixar
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Pixar Animation Studios. Tre parole, un universo intero di fantasia, sogni, avventure. L'importanza di questa casa di animazione computerizzata è unica, costellata di successi e traguardi commerciali, di pubblico e di critica. Ad una tecnica costantemente all'avanguardia ha sempre corrisposto anche un cuore pulsante di idee e sentimenti, che ha portato alla produzione di opere di grande valore narrativo come WALL•E e UP. L'uomo dietro a tutto questo, colui che può tranquillamente essere considerato quale il più importante artista di disegni animati vivente, risponde al nome di John Lasseter, e guarda caso è un grande appassionato di automobili. È stato quindi naturale, quasi automatico, per lui, pensare a un film con protagoniste proprio le quattro ruote, concretizzatosi nel 2006 come Cars - Motori ruggenti. Anche qui, come in Toy Story, degli oggetti inanimati prendono vita e hanno dei comportamenti prettamente umani; la differenza, però, sta nel fatto che mentre Buzz e Woody convivono con gli umani, le automobili di Cars vivono in un mondo che ricorda il nostro in tutto e per tutto, ma nel quale uomini e animali sono pressoché assenti. Avatar dell'umanità, dunque, con tutti i loro pregi e difetti, in maniera non dissimile da altre opere animate o fumettistiche. Ma lo stile Pixar è inconfondibile: anche adoperando un tratto forse più infantile non viene certo a mancare la qualità, sancendo un ulteriore successo per lo studio californiano.

Ritorno all'ovile...ma in grande stile!

"Da piccolo amavo le automobili e sono cresciuto impregnato della cultura automobilistica tipica della California del Sud. Mio padre era un manager presso la Chevrolet, quindi Cars è un film che sento molto. I suoi personaggi, la loro cittadina, il loro affetto e il modo in cui si sostengono reciprocamente e difendono il proprio stile di vita, sono temi a me particolarmente cari. Non riuscivo a smettere di pensare ai protagonisti di Cars. Volevo vivere con loro un'altra avventura, esplorare con loro il mondo intero, e avrei pensato che avrei potuto abbinare a questo argomento un'altra mia grande passione: il genere dello spionaggio. L'idea di unire il mondo circoscritto di Radiator Springs al palcoscenico di un intrigo internazionale mi affascinava e non mi abbandonava. E questo è il risultato." In effetti, il primo film appariva comunque limitato a livello di scenari. Qui il discorso invece si amplia a dismisura, passando dalla periferia californiana e dalle gare simil-Nascar (e quindi di stampo prettamente americano) a competizioni miste dal respiro fortemente internazionale, elemento ulteriormente accentuato da un intrigo spionistico dai chiari richiami bondiani. Ma andiamo con ordine...

World Grand Prix

È passato diverso tempo dalle avventure del primo Cars - Motori ruggenti: Saetta McQueen è ora un conclamato plurivincitore della Piston Cup, che appena può torna a Radiator Springs per poter passare più tempo possibile coi suoi amici: la bella Porche Sally, il simpatico Luigi, il buffo Guido e tutti gli altri, compreso naturalmente l'ormai amico del cuore Carl Attrezzi, altrimenti noto come Cricchetto. Tutto sembra andare per il verso giusto, quando Saetta viene sfidato dallo spocchioso campione italiano Francesco Bernoulli a partecipare al Gran Premio Mondiale, difficoltosa gara mista a tappe che si terrà in giro per il mondo, sponsorizzata dall'ex magnate del petrolio Miles Axlerod, che la utilizzerà come veicolo pubblicitario per il suo nuovo carburante ecologico Allinoil. Saetta, per accontentare e ringraziare i suoi fan (e in particolare Carl) del loro affetto e per farsi bello davanti agli occhi di Sally, incantata dalle ruote scoperte della Formula 1 tricolore, decide di accettare la sfida, inconsapevole che il perfido Professor Z, un vecchio macinino dotato però di grande genio criminale, vuole sabotare la corsa. E mentre Saetta è impegnato a correre, Cricchetto vivrà l'avventura della sua vita, cercando di sventare la minaccia insieme agli agenti segreti Holley Shiftwell e Finn McMissile...


Spy racing story

Sempre secondo Lasseter, "Non si tratta della parodia di un film di spionaggio: questo è un vero film di spionaggio, anche se i suoi personaggi sono automobili e non esseri umani. È un genere diverso che ci ha dato la possibilità di giocare con tanti nuovi gadget.". In effetti, l'aver allargato gli orizzonti ha permesso a Pixar di fare i conti con un intero mondo, portando in vita non solo auto di ogni specie e dimensione, ma anche tanti altri mezzi automatizzati quali navi e aerei, in un contesto decisamente più vasto e giustamente globetrotter. C'è però da dire che l'affermazione riguardante l'essere Cars 2 una parodia o meno delle spy story più famose è forse un po' ridondante: dovessimo analizzare il film come un 'vero' film di spionaggio e non quale parodia (come, effettivamente, appare) il giudizio non sarebbe forse troppo positivo, vista la semplicità dell'intrigo e il costante senso di déjà vu che si percepisce per tutto il film.

L'agente segreto per sbaglio non è certo la prima volta che si vede al cinema, tantomeno in un contesto fumettistico. Oltretutto, Cricchetto vanta un ruolo assolutamente centrale nell'economia del film, anche e soprattutto rispetto alla pellicola precedente, andando però troppo a ricalcare le orme di altri personaggi 'svagati ma risolutivi', primo fra tutti il Pippo disneyano e il suo rapporto con Topolino, qui ben ricalcato nelle dinamiche Carl-Saetta. Insomma, di certo non una spy story originale e degna di nota, ma con tutti i crismi assolutamente sì: il ritmo, i personaggi, le trovate, persino l'ottima colonna sonora del sempre bravo Michael Giacchino riportano alla mente i migliori momenti bondiani, divertendo grandi e piccini, seppure per motivi diversi.

On the road

I momenti di corsa, in tutto questo, sembrano effettivamente avere meno peso dell'intrigo spionistico. Sono comunque più numerosi, veloci e divertenti di quelli del primo capitolo, ma anche in Cars 2 non importa tanto la competizione, quanto la voglia di correre, di dare il meglio, tanto che le gare non forniscono alcuna tensione sportiva: i brividi verranno dall'azione pura alla base di molte sequenze, che prendono le corse come mero pretesto per fare avanzare la trama. È quasi un peccato però, dato anche il pochissimo spazio riservato alle altre auto in corsa che non siano il nostro protagonista e il suo rivale. I simpatici Shu Todoroki, Carla Veloso, Raoul ÇaRoule e Lewis Hamilton, tra le tante vetture, sono poco più che mere comparse, caratterizzate solo in funzione di portabandiera nazionale un po' macchiettistico. E qui c'è un secondo elemento di controversia: la caratterizzazione di luoghi e personaggi. Una simile fiera di luoghi comuni non si vedeva da tanto, tantissimo tempo, e sebbene nessuno di questi sia irriguardoso o financo offensivo, pensiamo che molti di questi, per quanto divertenti, siano scontati e banali. Intendiamoci, abbiamo riso tantissimo per quel che succede ai nostri eroi in giro per il mondo, anche perché nei luoghi comuni c'è sempre un fondo di verità, ma l'Italia 'spaghetti, paisà e mammà' e il Giappone superkawaii, col wasabi mortale e i water con bidè annesso "forse" non sono al livello a cui ci ha abituati la casa di Emeryville.

Un 3D da corsa

Pur non sbalordendo, il comparto tecnico di Cars 2 è assolutamente degno di nota. Le animazioni e il livello di dettaglio del mondo dove i nostri eroi vivono le loro avventure è di tutto rispetto, naturalmente di molto superiore alla precedente incarnazione del franchise. Il design, come testimoniato dai numerosi character poster diffusi da Pixar già da diverso tempo, è ricercatissimo e accattivante, e anche le ambientazioni contribuiscono ad aumentare l'atmosfera e a imprimere un marchio caratteristico. Oltretutto, il Disney Digital 3D viene spremuto fino all'osso, con risultati enormemente superiori a quelli recentemente visti con Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare. Anche nelle scene più scure, o in quelle di corsa, luminosità e frame rate rimangono a livelli altissimi, consegnando dunque un 3D che migliora la profondità d'immagine senza abusare di effetti pop up e soprattutto senza essere minimamente fastidioso.

Cars 2 Cars 2 è in sé un ottimo film d'animazione, tecnicamente valido, pieno di personaggi accattivanti e divertentissimo dall'inizio alla fine. Per molti versi, è anche superiore al primo episodio della saga. Il suo unico, vero problema è l'essere un prodotto Disney-Pixar, scuderia che ci ha abituato ad opere di rara poesia, e che anche quando ha realizzato prodotti più commerciali non si è mai basata su luoghi comuni e merchandising selvaggio. L'idea che si ha è quella di un ottimo, onesto prodotto di intrattenimento per tutta la famiglia, consigliato a tutti, ma volto più che altro a far cassa. Speriamo che rimanga un episodio isolato e che il cuore Pixar torni a battere nei prossimi Brave - Coraggiosa e ribelle e Monsters University.

7

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