Recensione Cara, ti Amo

La commedia maschilista che piacerà anche alle donne

Recensione Cara, ti Amo
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“Cara ti amo” cantavano Elio e le Storie Tese all'inizio della loro fortunata carriera, contribuendo a definire il loro stile apparentemente eccessivo, ma in fondo pieno di 'buonsenso'.
Il testo della canzone contrapponeva l'ottusità del cosiddetto 'maschio medio' con la riottosità dell'altrettanto leggendaria 'donna media' italiana, vergando perle come
Lui: “Io sono come sono.”
Lei “Cerca di cambiare.”
Lui: “Sono cambiato.”
Lei: “Non sei più quello di una volta.”

Da allora sono passati più di vent'anni, ma le dinamiche di coppia non sono certo cambiate: le donne pretendono che i maschi capiscano al volo i loro desideri (quando sono geneticamente impediti alla cosa, si potrebbe scherzosamente dire), mentre gli uomini continuano a desiderare nella propria compagna tutto (moglie, amante, amica, sostituta madre) men che quello che realmente è: un essere umano da amare con tutti i suoi pregi e difetti.
Insomma, difficile vivere con le donne, ma anche difficile vivere senza le donne: una condizione indagata dal cinema già centinaia di volte ma che pure sembra sempre sulla cresta dell'onda, come un argomento sul quale c'è sempre qualcosa da scoprire.
E proprio sulle contraddizioni del rapporto uomo/donna basa la sua sceneggiatura questo squisito lungometraggio indipendente tutto italiano, trionfatore all'ultimo RIFF (Rome Indipendent Film Festival) e che ora trova una prima, seppur limitata, distribuzione nelle sale.

Eravamo quattro amici al bar...

Quattro amici quarantenni alle prese col lavoro, la vita e, soprattutto, le donne. Rosario, Stefano, Raffaele e Paolo amano le donne, ma nonostante non siano più ragazzini continuano a faticare a comprenderle. Hanno tutti amori complessi alle spalle e probabilmente storie altrettanto complesse ad attenderli, ed ognuno reagisce a modo suo di fronte alla meravigliosa complessità del mondo femminile. Rosario (Angelo Orlando) è un autore televisivo che sogna il teatro ed è perennemente in bilico tra amore romantico e desiderio: dal suo cuore, tuttavia, fatica ad andar via una sua vecchia fiamma dedita tuttavia unicamente a sfruttare le sue conoscenze nel mondo dello spettacolo.
Stefano (Luciano Scarpa) è un architetto fascinoso ma trasandato, che non riesce più a trovare la donna giusta dopo una cocente delusione di cui paga ancora lo scotto. Paolo (Alessandro Procoli) ha deciso di vivere la vita come viene e fa il barman, ma non ha ancora capito cosa vuole davvero dalla sua esistenza. Infine c'è Raffaele (Massimiliano Franciosa), maestro di tennis e accanito sciupafemmine. Quattro uomini alla scoperta dell'universo femminile...

Sfumature

...tra l’astinenza e l’amore eterno
esiste tutta una vasta gamma cromatica di sfumature

Questo uno dei motti di Cara, ti amo, che con arguzia e una discreta serie di dialoghi irriverenti si propone un po' come un Sex and the City all'italiana e, soprattutto, al maschile.
Ciò che può sembrare maschilista, in certi dialoghi 'privati' tra i protagonisti del film, è in realtà intriso di meraviglia per la figura femminile, così difficile da capire eppure sempre così desiderata e imprescindibile dalla vita di un uomo adulto.
Girato con pochi mezzi e tanta buona volontà (tanto da trasformare i limiti in pregi e non avendo nulla da invidiare, alla fine, a produzioni analoghe ma costate venti volte tanto), il lungometraggio d'esordio di Gian Paolo Villati dimostra che il cinema italiano indipendente può dar vita a prodotti di alta qualità già in mancanza di mezzi, figuriamoci se poi questi sono sfruttati adeguatamente. Le location sono poche, ma danno più un'idea di familiarità che di ripetitività, mentre la produzione mette da parte nomi altisonanti in favore di interpreti forse meno noti ma a cui non si può rimproverare nulla, vista la passione e l'attaccamento al progetto dimostrati anche grazie ad interpretazioni sincere ma mai sopra le righe, solo semplicemente genuine come devono essere.
Il film si pregia, inoltre, di un paio di camei d'eccezione (tra cui quello di Gianmarco Tognazzi) e di un vastissimo cast femminile (ben otto le attrici coinvolte, tra cui Emma Nitti, Sara Ricci e Nina Torresi).

Cara, Ti Amo Tante risate, salutare sarcasmo a palate e qualche riflessione pungente sono gli ingredienti base di Cara, ti amo, pellicola d'esordio di Gian Paolo Villati, meritata vincitrice ex aequo del RIFF 2011. Forte di un cast coeso e in parte, il film è un perfetto esempio di ottima pellicola indipendente: mostra ampiamente pregi e difetti della sua 'artigianalità' eppure risulta sempre godibile e convincente. Promosso a pieni voti, in attesa di una sua piena distribuzione sul territorio nazionale.

7

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