Recensione Capodanno a New York

Il primo dell'anno all'insegna dell'amore

Recensione Capodanno a New York
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Il Capodanno, il giorno di festa che rappresenta il primo dell'anno, non è argomento nuovo per l'universo della celluloide, se consideriamo che è stato al centro di pellicole appartenenti a diversi generi, dal fantascientifico Strange days (1995) di Kathryn Bigelow alla commedia 200 cigarettes (1999) di Risa Bramon Garcia; senza dimenticare il grottesco Last night (1998) di Don McKellar, il poco conosciuto horror thriller Dodici rintocchi di terrore (1980) di Emmett Alston e, soprattutto, il nostro L'ultimo Capodanno (1998), diretto da Marco Risi prendendo il via da un racconto di Niccolò Ammaniti.
Nelle mani di Garry Marshall, regista di Pretty woman (1990) e Se scappi ti sposo (1999), si trasforma, ovviamente, nel giorno ideale per poter raccontare con ironia una vicenda al cui interno non poca importanza assumono i sentimenti; soprattutto se consideriamo che, secondo il regista, la notte tra il 31 Dicembre e l'1 Gennaio altro non è che l'occasione perfetta per fare un bilancio, per pensare agli errori dell'anno appena terminato e capire cosa fare per migliorare. L'opportunità di essere grati per ciò che abbiamo, il momento di sperare, qui raccontato tirando in ballo un numeroso cast di nomi noti dello star system hollywoodiano.

Star... insieme

Infatti, il conto alla rovescia per il 2012, rappresentato dalla cerimonia della sfera che cade su Times Square, vede protagonista la due volte vincitrice del premio Oscar Hilary Swank nei panni della neo-eletta Vice Presidente del Times Square Alliance, la quale, affiancata dal poliziotto Chris "Ludacris" Bridges, si fa in quattro perché il meccanismo non si inceppi, per tenere a bada i giornalisti, per fare in modo che tutti abbiano il proprio appuntamento tradizionale di mezzanotte e, soprattutto, per coordinare l'evento della serata. Ovvero il concerto della rock superstar Jensen, interpretato da Jon Bon Jovi, afflitto dalle pene d'amore per una curatrice di catering con le fattezze di Katherine"La dura verità"Heigl, che ha lasciato per i motivi sbagliati e che lavora insieme a una vivace vice chef cui concede anima e corpo la sexy Sofia Vergara de I Puffi (2011).
Mentre la cantante Lea Michele, qui al suo debutto su grande schermo per ricoprire il ruolo della spalla del rocker, rimane bloccata in ascensore con il guastafeste Ashton Kutcher, Robert De Niro giace su un letto d'ospedale gravemente malato e con l'infermiera Halle Berry ad assisterlo, il fattorino Zac Efron trascorre ogni attimo per dare gioia a un'infelice Michelle Pfeiffer e Abigail Breslin, figlia della madre single Sarah Jessica Parker, si appresta a festeggiare fuori casa. Ma abbiamo anche il Josh Duhamel della serie Transformers impegnato a tornare nella Grande Mela per la riunione annuale di famiglia e per incontrare di nuovo l'affascinante donna che conobbe durante il precedente Capodanno, e le coppie Jessica Biel-Seth Meyers e Sarah Paulson-Til Schweiger che, entrambi in attesa di un figlio, si contendono il premio di 25000 dollari messo in palio dal New York Memorial Hospital di Manhattan per il primo nato dell'anno.

Un altro appuntamento con l'amore

E, in piccoli ruoli, troviamo coinvolti anche James Belushi, Matthew Broderick, John Lithgow e Alyssa Milano nel corso dei circa 118 minuti di visione il cui principale scopo è ribadire che l'amore è l'unica cosa capace di trasformare il mondo da luogo solitario a posto bellissimo.
Del resto, tenendo in considerazione sia il ricchissimo comparto attoriale, sia il fatto che la sceneggiatura porti la firma di Katherine Fugate, nell'idea di partenza non ci si discosta poi molto da Appuntamento con l'amore (2010), precedente fatica di Marshall che si svolgeva, però, durante il giorno di San Valentino - tanto più che vi presero parte i già citati Kutcher e Biel.
Ma, forse proprio perché in quel caso si sfruttava una data che, a tutti gli effetti, rimane la più importante per ogni innamorato che si rispetti, le massicce dosi di melassa lasciavano tranquillamente chiudere un occhio per favorire una vicenda giustamente infarcita di frasario da cioccolatini e situazioni scalda-cuore.
In questo caso, invece, l'abbondanza di facile retorica finisce soltanto per conferire all'operazione i connotati del tipico elaborato di celluloide costruito a tavolino per accalappiare spettatori molto poco esigenti; con vere e proprie tempeste di product placement, ma anche l'incapacità di coinvolgere nella giusta maniera.
Perché, paradossalmente, nonostante l'argomento trattato, tutto appare talmente artificioso da rimanere freddo; a partire dal fatto che i momenti che dovrebbero essere toccanti arrivano spesso a sfiorare il ridicolo (citiamo solo quello in cui Jon Bon Jovi canta, mentre la Michele lo accompagna dall'interno dell'ascensore).
Qualcuno lo ha paragonato ai nostri cinepanettoni, in verità, però, siamo più dalle parti di una versione a stelle e strisce delle commedie corali romantiche dirette da Fausto Brizzi. Anche se, dovendolo proprio associare a un corrispettivo italiano, il risultato finale sarebbe più facilmente accostabile ai lavori di Giovanni Veronesi... escludendo il primo splendido Manuale d'amore (2005), ovviamente.

Capodanno a New York Un anno dopo Appuntamento con l’amore (2010), il regista Garry Marshall si avvale della stessa sceneggiatrice Katherine Fugate per costruire un’altra vicenda di celluloide riguardante il sentimento più bello del mondo. Tra storie che non coinvolgono e il rischio di piattezza sempre in agguato, però, ci si annoia non poco e il raggruppato cast all star appare decisamente sprecato; tanto che il tenore generale non sembra discostarsi molto da quello che caratterizza tanti film televisivi che affollano il piccolo schermo pomeridiano. Meglio allora il sottovalutato Un amore sotto l’albero (2004) di Chazz Palminteri, dal quale questo film sembra anche attingere un po’.

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