Box Office 3D - Il Film dei film, recensione del lavoro firmato Ezio Greggio

Ezio Greggio firma il suo "film dei film": la recensione di Box Office 3D.

Box Office 3D - Il Film dei film, recensione del lavoro firmato Ezio Greggio
Articolo a cura di

Harry Potter, Il Codice Da Vinci, Il gladiatore, Avatar - storpiato, per l’occasione, in Viagratar (!) - Fast & Furious, Twilight.. Insomma, nel nuovo film diretto e interpretato da Ezio Greggio, che torna alla regia di un lungometraggio a dodici anni di distanza dal malinconico e tutt’altro che disprezzabile Svitati (1999) - nel cui cast figurava, tra gli altri, il grande amico Mel Brooks - avvalendosi del contributo in fase di scrittura della gettonatissima e ormai celeberrima coppia di sceneggiatori formata da Fausto Brizzi e Marco Martani - responsabili, oltre che di numerosi cinepanettoni targati Filmauro, anche del clamoroso successo del dittico Notte prima degli esami / Notte prima degli esami: Oggi - c’è veramente di tutto e ancora di più.
Peccato però che il comunque discreto sforzo per quanto riguarda l’elaborazione della storia e l’utilizzo degli effetti speciali risulti vanificato dinnanzi a un’operazione qualitativamente scarsa e di cui nessuno - forse neanche lo stesso Greggio - avvertiva l’imminente necessità.

Il primo 3D italiano?

Come recita il sottotitolo, questo di Ezio Greggio è il primo film italiano in tre dimensioni, le quali non apportano purtroppo significativi campiamenti al risultato complessivo del prodotto. Sia che il 3D ci sia o che non ci sia, le immagini rimangon infatti invariate, gli oggetti non escono dallo schermo, la profondità di campo risulta del tutto indifferente e l'"effetto sci-fi" resta dunque solo una teoria.
Fatto sta che, se non per meriti prettamente artistici, Box Office 3D verrà ricordato anche solo per questa ragione.

IL FILM DEI FILM... MA QUALI FILM?

Senza voler infierire ulteriormente sulla già pessima, per non dire raccapricciante - su IMDB il film ha una stella su dieci - accoglienza riservata da pubblico e critica alla quarta fatica registica del camaleontico show-man piemontese, vogliamo vedere Box Office 3D come una sorta di reboot nostalgico volto non tanto a sbeffeggiare i film presi di mira - le varie saghe fantasy per teen-ager e i kolossal sbancabotteghino - quanto a omaggiare il cinema nostrano di serie B, quello di Franco e Ciccio, di Lino Banfi, di Tomas Milian, di Edwige Fenech, di Sergio Martino e di Joe D’Amato, tanto per citare alcuni dei nomi più significativi della vecchia guardia. Parliamo ovviamente di un cinema a suo tempo snobbato, bistrattato dai critici e addirittura bollato come osceno, ma che oggi ha finalmente - e sorprendentemente - trovato la giusta considerazione grazie alle nuove generazioni di cinefili e non.
Inutile quindi stare a ribadire quanto poco valga la pena spendere i soldi del biglietto per andare a vedere un film come Box Office 3D, perché prodotti di questo genere, come si sa, hanno un preciso e ben determinato target di riferimento, che non comprende gli spettatori esigenti e di bocca oltremodo raffinata.
Possiamo tuttavia soffermarci su una storia sciatta, senza verve, in cui le battutacce insulse si sprecano e danno pure un po’ fastidio, ma le pretese, come detto, non sono quelle di apparire come un’operazione superba o anche solo lontanamente memorabile.
Certo, dispiace parecchio vedere un professionista impeccabile, distinto - oltre che simpaticissimo - come Ezio Greggio ridursi a scimmiottare se stesso e a tenere in piedi stereotipi ultraconsumati, senza pensare a quelle che potrebbero essere le conseguenze sulla sua carriera - almeno cinematografica - di fronte a un risultato così deludente, in un film che porta oltretutto la sua firma.
Ma Box Office 3D è comunque un esperimento non molto dissimile da quelli tentati non molto tempo addietro - e con risultati assai poco incoraggianti - da nomi come Jason Friedberg e Aaron Seltzer, i quali, con i loro scempi che definire tali è forse addirittura riduttivo, hanno irrimediabilmente intossicato un cinema - quello parodistico - fino a qualche anno fa ancora capace di far sorridere il pubblico.

Box Office 3D - Il Film dei film L’opera quarta di Ezio Greggio - presentata alla cerimonia pre inaugurale della 68a Mostra del Cinema di Venezia - è fiacca e senza idee, ma i numerosi prodotti a stelle e strisce dello stesso genere che l’hanno preceduta non erano certo superiori. Dispiace comunque per il simpatico artista piemontese che, con questo film, ha probabilmente concluso la sua avventura dietro la macchina da presa, e semmai dovesse tornarci, è bene che lo faccia con una storia per lo meno degna del suo talento.

4

Che voto dai a: Box Office 3D - Il Film dei film

Media Voto Utenti
Voti: 40
2.2
nd
Venezia 2011
Recensione Videogiochi Faust
Faust
Venezia 2011
Recensione Videogiochi Carnage
Carnage