Recensione Bichunmoo

Amore, amicizia e vendetta tra gli incredibili paesaggi della Cina

Recensione Bichunmoo
Articolo a cura di

Bichunmoo

“Rivoluzionario. Sconvolgente. Allo stesso livello de La Tigre e il Dragone”, con questo commento del Daily Mirror, Bichunmoo si presenta al pubblico italiano edito dalla Shin Vision, che ultimamente sta allargando i suoi confini fino ai live action ed ai film fantasy orientali, mostrandoci, con una visione d’insieme, tutto quel che giunge dalle lontane terre dell’est.

Trama

La Cina è divorata da continue lotte intestine e, come se non bastasse, la potenza dei mongoli fa vacillare l’ormai debole impero.
In una terra dove il più forte è destinato a dominare, la potentissima Arte del Segreto Celeste può divenire una temibile arma di conquista. Unico conoscitore di questo grandioso potere è un vecchio, che sta insegnando l’arte ad un giovane ragazzo di umili origini: Jinha.
Destino vuole che il giovane s’innamori di Sullie, giovane figlia (illegittima) di un generale mongolo, quindi appartenente ad una stirpe nemica. I due passano gran parte della loro giovinezza insieme, condividendo il loro amore per la musica, la natura e le arti marziali.
Un giorno però, il padre di Sullie, Taruga, decide di far ritorno a casa e dare la figlia in sposa ad un nobile signore.
Jinha, distrutto dal dolore, non fa ritorno dallo zio, lasciandolo in balia di un gruppo di mercenari con il compito di scoprire la temibile arte tramandata dal vecchio. Quest’ultimo, durante il combattimento, ha la peggio, ma prima di morire, riesce a sussurrare all’orecchio di Jinha la verità sulle sue origini.
Il giovane è infatti il discendente di una nobile stirpe coreana, sterminata dal generale Taruga durante una battaglia.
In pochi giorni, soffocato dal peso della morte dello zio e dall’aver perso la donna amata, Jinha decide di partire per un lungo viaggio, imbracciando solo la sua spada e l’antico potere tramandatogli.
Dovunque vada però, è continuamente attaccato da mercenari e ninja desiderosi di scoprire il segreto delle sue tecniche, finchè un giorno, durante un combattimento, riceve l’inaspettato aiuto di un uomo dai modi nobili e l’animo cortese.
In poco tempo i due diventano amici ma, prima di lasciarsi, Junkwang decide di lasciare lo stemma della sua casata nelle mani di Jinha, promettendogli ospitalità nel suo castello qualora lo venisse a trovare.

Dopo pochi giorni Jinha giunge nelle terre adiacenti al castello dell’amico, ma viene a scoprire che proprio lui è l’odiato rivale in amore (chi l’avrebbe mai detto?), promesso sposo di Sullie.
Quest’ultima non intende sposare Junkwang, perchè il suo cuore appartiene a Jinha, così riesce a fuggire, finendo appunto tra le braccia dell’uomo amato.
Dopo aver passato la notte insieme, i due vengono rintracciati da Junkwang e Taruga, entrambi decisi a strappare Sullie dalle mani di Jinha.
Durante una tremenda lotta, i due amici, ora rivali in amore, vengono interrotti dal perfido generale mongolo che ferisce a morte Jinha.

Tutti ormai lo credono morto, Junkwang si è sposato con Sullie ed ha avuto un figlio, ma un uomo desideroso di vendetta non può morire così facilmente.
Soccorso da un coreano, Jinha è tornato in forze, diventando Jaharang, perfido mercenario che si avvale di una temibile arte in grado di uccidere chiunque.

Riuscirà Jaharang a trovare vendetta? L’amore trionferà?

La "terribile" arte del segreto celeste

Prendete una fotografia spettacolare, paesaggi da sogno tipici della Cina meridionale, coreografie marziali esplosive e una struggente storia d’amore e vendetta. Questo è Bichunmoo e, se siete amanti del cinema orientale, non potrete fare a meno di apprezzare questo film.
Purtroppo però i meno avvezzi a determinati stili narrativi, potrebbero storcere il naso.
Ma passiamo ad analizzare, punto per punto, gli aspetti positivi e negativi di Bichunmoo.
Le coreografie marziali, cuore pulsante del film, perdono ogni tanto qualche colpo. Nel complesso sono ottimamente realizzate, ma l’effetto con cui mostrano la tecnica del segreto celeste lascia molto a desiderare.
E’ come se il protagonista lanciasse dalla spada un piccolo Tremors che, strisciando sotto terra, provoca quella tipica “scia” di zolle in movimento, fino ad arrivare a colpire il nemico.
Proprio in questo momento c’è l’ennesimo punto debole del film. Quando i nemici vengono colpiti, esplodono spargendo una polvere, come se fossero pieni di sabbia, e anche le amputazioni mostrano dei chiari limiti al budget del film.
Resta comunque il fatto che, quando non viene utilizzata l’arte del segreto celeste (e ciò non accade spesso), le coreografie sono ottimamente realizzate, mostrando la bravura di attori e stunt-man.
La fotografia ed il paesaggio sono sicuramente due punti di forza del film. Cascate immerse tra il verde e la roccia, colori incredibili mischiati tra loro dalla stessa natura e paesaggi da mozzare il fiato.
La scelta delle inquadrature, di alcuni paesaggi, il soffermarsi su determinati particolari: tutto sembra perfetto, purtroppo però la regia presenta, a tratti, dei limiti. Anche con i trenta minuti della versione estesa, vi sembrerà lo stesso, in alcuni momenti, di venir sballottati letteralmente da una scena all’altra, senza capire dove vi troviate e perchè ci siano quelle persone.
Un vago senso di labirintite vi colpirà alcune volte durante la visione, ma non potrete fare a meno di apprezzare lo stesso ciò che questo film ha di buono.
Altra piccolissima nota dolente è il senso di "già visto" che vi procureranno alcune scene, soprattutto il finale, che si ricollega alla tradizione orientale delle grandi saghe d'amore.

Edizione

L’Extended Version della ShinVision si presenta con un supporto audio DD surround EX per l’italiano ed uno Dolby Surround 2.0 per il coreano, comprendente, chiaramente, sottotitoli in italiano sia per i dialoghi che per i cartelli. La resa della traccia multicanale è senza dubbio pregevole, con un buon contributo dei canali posteriori, in particolar modo durante le scene delle concitate battaglie. Anche il subwoofer si rivela più che discreto, dando complessivamente un risultato apprezzabile.
La traccia video è in formato 16:9 e non mostra particolari problemi, rivelandosi pulita e definita al punto giusto.
Per quanto concerne gli extra, troviamo il trailer originale, gli effetti speciali e un video clip, oltre ai soliti trailer.
Purtroppo, all’interno, l’edizione è un pò scarna (ma per 15€ difficile pretendere di più), con un unico DVD ed un booklet contenente la biografia del regista e quella dei personaggi principali.
Vi invitiamo comunque a leggere quest’ultimo solamente dopo aver visto il film: infatti la SV, com’è solita fare ultimamente, non è stata attenta a possibili “spoiler”, scrivendo, nei riassunti sulla storia dei personaggi, gran parte del finale, rovinandolo a chiunque li legga prima della visione.

Bichunmoo Se amate i film orientali, con arti marziali, colpi segreti e volteggi su acqua, terra e cielo, Bichunmoo potrebbe essere un prodotto interessante. Se invece non apprezzate il genere, preferendo di gran lunga film con arti marziali più “realistiche”, evitatelo, tenendo comunque presente che la qualità del film si mantiene su livelli discreti.

6.5

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