Recensione Badges of Fury

Jet Li, Wen Zhang e Michelle Chen sono i protagonisti dell'improbabile ma divertente action comedy che segna l'esordio dietro la macchina da presa del regista cinese Tsz Ming Wong.

Recensione Badges of Fury
Articolo a cura di

Terza collaborazione davanti alla macchina da presa per Jet Li e Weng Zhan, dopo i riusciti Ocean Heaven (2010) e The Sorcerer and the White Snake (2011), Badges of fury segna anche l'esordio alla regia di Tsz Ming Wong , che per il suo debutto si rifà a quell'action comedy tanto in voga ad Hong Kong, trovando con le dovute proporzioni similitudini con i film del grande Stephen Chow. Ci troviamo infatti dinanzi ad un action-comedy dal taglio abbastanza classico che vede una coppia da buddy-movie, più un'ostinata detective donna, indagare su degli strani omicidi. Le vittime muoiono in circostanze ben più che assurde e sul loro volto esanime è stampato un bizzarro sorriso. Delle indagini si occupano proprio gli agenti Huang e Wang, accompagnati dalla loro superiora Angela. Tutti gli individui scomparsi avevano una relazione con la giovane stella del cinema Liu Shishi, che diventa per ovvi motivi la principale sospettata. Ben presto però viene a galla il legame dell'aspirante star con la sorella maggiore, rea di aver rubato alla consanguinea tutti i fidanzati. I tre agenti / detective dovranno cercare di risolvere il caso mettendo a posto tutti i pezzi del puzzle.

Divertimento senza pensieri

Evoluzioni alla Kung Fusion in un film che, saggiamente, decide di non prendersi troppo sul serio spingendo sulla via del divertimento più libero e genuino, penalizzando proprio per questi motivi il comparto narrativo che ha ben più di qualche evidente forzatura. Il vero punto di forza dell'operazione rimane nelle spettacolari coreografie, aiutate a tratti dagli effetti digitali e dagli abituali rallenty del genere, nelle quali il più giovane Weng Zhan non sfigura per niente di fronte alla star Jet Li. Quest'ultimo rimane in sordina per buona parte del minutaggio, ritagliandosi un ruolo sì importante ma più defilato, scatenando la sua incredibile fisicità nel prologo (dove la colonna sonora rimanda a quella della saga di C'era una volta in Cina, dove era assoluto protagonista) e nell'avvincente combattimento finale. Il resto di Badges of fury è affidato ad una comicità fatta di battibecchi (irresistibili quelli tra Wang e Angela) e doppisensi (mai volgari) che, seppur consolidati nella cultura cinese, riescono a divertire universalmente. E se a volte lo slapstick viene fin troppo abusato, la simpatia degli interpreti compensa ampiamente i limiti narrativi, coadiuvata da segmenti action che, arti marziali a parte, trovano istinti di piacevole ed ironico spettacolo come nel forsennato inseguimento in bicicletta.

Badges of Fury Jet Li apre e conclude degnamente la visione, lasciando il rimanente spazio ai simpatici Wen Zhang (che dal punto di vista atletico ha poco da invidiare al più anziano collega) e Michelle Chen, protagonisti di questa divertente action-comedy made in China. Se in Badges of fury la struttura narrativa è ben più che traballante, è il divertimento sopra le righe a farla da padrone, con situazioni e personaggi spesso improbabili che si muovono in questa storia in bilico tra mystery e poliziesco, con una gestione ben equilibrata tra le riuscite coreografie marziali e un divertimento in parte ingenuo ma comunque genuino.

6.5

Che voto dai a: Badges of Fury

Media Voto Utenti
Voti: 0
ND.
nd