Recensione Backstreet Boys: Show 'Em What You're Made Of

Solo il 14 e il 15 luglio prossimi al cinema il film diretto da Stephen Kijak che ripercorre le fasi salienti della carriera dei Backstreet Boys: un documentario valido anche nella messa a fuoco delle controverse dinamiche legate al successo.

Recensione Backstreet Boys: Show 'Em What You're Made Of
Articolo a cura di

Assieme al walkman portatile, alle audio cassette, al Game boy, alle tessere telefoniche e ai tanti altri oggetti divenuti oramai vintage, i Backstreet Boys sembrano essere divenuti nel tempo vere e proprie icone generazionali che, specie chi è stato adolescente negli anni '90, non può certo aver dimenticato. Formatasi nel 1993, la band composta da Nick Carter, Howard Dwaine Dorough, Brian Thomas Littrell, Alexander James McLean e Kevin Scott Richardson, è forse la boy band più famosa di sempre e anche quella che con i suoi 130 milioni di album venduti in tutto il mondo ha raggiunto veri primati nelle classifiche musicali. Oggi, a distanza di oltre venti anni dal loro debutto, i Backstreet Boys (oramai non più boys ma veri e propri men tra i 30 e i 40 anni) tornano insieme per un concerto esclusivo dal titolo Backstreet Boys - Show Em What You're Made Of (ovvero, "mostra loro di che pasta sei fatto" che dà il titolo anche a questo docu-film). Un ritorno sul palco per ricordare quei tempi, per suonare le indimenticate hit del passato (I Want It That Way, As Long As You Love Me, Shape Of My Heart solo per citarne qualcuna) ma anche alcuni nuovi pezzi realizzati in esclusiva per questa occasione (In A World Like This). Ma il lavoro diretto da Stephen Kijak è, al di là dell'ottima e nostalgica componente prettamente musicale, anche e soprattutto un modo per ripercorrere la velocissima genesi, ascesa e discesa del percorso artistico di questa band, ritrovatasi a gestire in ‘tenera età' un successo ingombrante e costretta poi a fare i conti con la sempre controversa dinamica dello star system ‘usa e getta', dove non importa in fondo davvero chi sei ma sempre di più davvero quanto guadagno generi. Un gruppo di ragazzi sacrificati presto all'altare del successo, insieme alla loro complessità, alle loro singole identità. Ed ecco allora il motivo di questa reunion dei Backstreet Boys, ovvero la voglia sottesa di mostrare al mondo, oggi più consapevoli e maturi che mai, chi davvero sono e sono stati quei cinque ragazzi statunitensi nascosti dietro a un successo planetario. Un successo poi sbrigativamente archiviato dalle incombenti nuove mode pronte a deflagrare dietro l'angolo musicale di allora (come gli 'N Sync).

I Want It That Way

Nel 1993 quelli che sarebbero poi diventati i Backstreet Boys erano infatti solo cinque ragazzi adolescenti (uno addirittura quattordicenne), con i loro problemi, le loro storie di disagio esistenziale, e soprattutto un grande talento ancora inespresso. Grazie al fiuto per gli affari dell'imprenditore Lou Perlman (all'epoca uno degli uomini più ricchi d'America, in seguito arrestato per truffa) e alla sua idea di sfondare nel mondo della musica con un gruppo musicale di giovanissimi ragazzi che avrebbero attirato l'interesse di numerose adolescenti, nacque la band. Anni velocissimi (così come ce li raccontano gli stessi ‘boys' in questo documentario), anni in cui era solo possibile fare e mai comprendere. "La verità è che tutti ti spingono ad andare verso il successo velocemente ma poi nessuno ti spiega come restare in vetta", affermerà uno degli ex ragazzi riassumendo il feroce sistema della celebrità. Ed ecco allora che si riparte da lì, da quella voglia tutta adolescenziale di esprimere il proprio mondo, il proprio talento, fuggire da realtà difficili, costruirsi una nuova vita. Desideri che spesso esistono ma che non sempre è possibile far diventare realtà, e anche quando sembra di esser sulla buona strada magari è invece il miraggio che prende corpo. Un lavoro durato due anni di riprese in cui il regista Kijak entra dunque nella vera anima dei Backstreet Boys mostrandone forze e debolezze, sinergie e tensioni umane, similitudini e diversità. Tanti caratteri ed esistenze diverse per una sola band che oggi si riunisce e si racconta attraverso un evento davvero speciale che sarà al cinema solo il 14 e il 15 luglio prossimi. Adolescenti (dei ‘90) non perdetelo!

Backstreet Boys: Show 'Em What You're Made Of Il 14 e il 15 Luglio un appuntamento speciale al cinema con una delle boy band più amate e seguite di sempre. Backstreet Boys: Show 'Em What You're Made Of è infatti il documentario che ripercorre la carriera della celebre boy band statunitense e che promuove l’ultimo album della band: In A World Like This. Un evento unico per ripercorrere un pezzo di storia della musica e anche per mettere a fuoco alcuni controversi schemi che da sempre regolano il mondo del successo e il regno dello star system.

7

Che voto dai a: Backstreet Boys: Show 'Em What You're Made Of

Media Voto Utenti
Voti: 1
6
nd