Recensione Avengers: Age of Ultron

Iron Man, Thor, Hulk, Captain America e tutti gli eroi più potenti della Terra tornano per la loro più grande sfida: controbattere la minaccia di Ultron, intelligenza artificiale determinata ad estinguere la razza umana.

Recensione Avengers: Age of Ultron
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Esattamente tre anni fa vi presentavamo la recensione di The Avengers, primo film corale del progetto Marvel Cinematic Universe e culmine della cosiddetta Fase Uno del progetto cinematografico (ora crossmediale) della Casa delle Idee. Di acqua sotto i ponti ne è passata da allora, e quello che a quei tempi sembrava "rivoluzionario" come concept produttivo seriale è ora divenuto un modello da seguire per molte major, che non inseguono più semplicemente la strada del "comodo" sequel quanto quella dell'universo persistente in cui muovere i propri personaggi e, alla bisogna, farli incontrare. Esattamente come accade nei fumetti e nei cartoni animati da decenni, ma che raramente si era visto al cinema, e mai con una tale furbizia narrativa da portare, infine, a ben undici pellicole rilasciate (ultima delle quali, chiaramente, la qui in oggetto Avengers: Age of Ultron) e numerose altre già programmate per i prossimi anni, con in più tre serial televisivi che "convivono" nello stesso contesto narrativo e che si intersecano fra loro. Insomma, che piacciano o meno i film Marvel Studios bisogna dare adito al boss Kevin Feige di essere stato un eccellente direttore d'orchestra, che pur se a tentativi ha portato la multi-saga nel cuore dei fan e al centro del mercato, facendosi letteralmente invidiare dalla concorrenza per i risultati al botteghino e migliorando, al contempo, la qualità delle pellicole man mano, limando gli aspetti più spigolosi e sperimentando tra generi e registri narrativi per trovare sempre il miglior modo possibile di rapportarsi col proprio, eterogeneo, pubblico.

Avengers Assemble

Arriviamo dunque ad Age of Ultron, che più del primo The Avengers vanta un'impronta narrativa ripresa dal passato fumettistico del regista Joss Whedon, pur andando a pescare personaggi e plot anche e soprattutto da altre storyline classiche dei Vendicatori così come dalla linea "alternativa" Ultimate, per il consueto meltin' pot cinefumettistico che, oramai, fa storia a sé e, anzi, tante volte influenza più o meno direttamente anche la continuity su carta, e non il contrario. Questa volta gli Avengers, alla ricerca dello scettro di Loki sottratto loro durante il caos generato dall'Hydra durante gli eventi di Captain America: The Winter Soldier, si troveranno prima ad affrontare le conseguenze degli esperimenti del Barone von Strucker (che hanno portato alla presenza di esseri umani "potenziati" da super poteri ma privi dell'instabilità cellulare caratteristica di altri progetti simili come Extremis e Centipede) e poi la terribile minaccia di Ultron, intelligenza artificiale che decide autonomamente di sterminare la razza umana per pacificare il pianeta.

Choose your path

Il tema della "scelta" è portante per tutto il film e muove tutta la sua parte introspettiva: Ultron nasce e si evolve a causa dei giudizi e delle scelte dei suoi creatori (Tony Stark e, in parte, Bruce Banner) e parzialmente ciò succede anche nella sua nemesi, la Visione, sintezoide dall'incredibile potere e dalla sorprendente innocenza.

Camei e After Credits Scenes (no spoiler)

Senza volervi togliere il gusto della sorpresa, vi confermiamo che nella pellicola c'è una lunga lista di camei di personaggi amati dai fan della saga, con ruoli più o meno funzionali. Alcuni sono più riusciti di altri, ma in sostanza non ci si può lamentare.
Venendo alle scene dopo i titoli di coda: nella versione mostrata alla stampa era presente solo una scena, a metà dei titoli, relativa ad Infinity War. L'altra, di cui si vocifera in questi ultimi giorni, non s'è vista e, stando a quanto confermato dallo stesso Whedon, era solo un fake.

Il fulcro del film, e la sua parte narrativamente più riuscita, è proprio l'esplorare le due facce della stessa medaglia (l'intelligenza artificiale) in maniera credibile e rifondando efficacemente il mito di Frankenstein esplorandone sia il lato più compassionevole e saggio sia quello più pazzo e infantile, entrambi espressioni estremizzate della psiche del suo creatore. E le apparentemente inopportune battutine di Tony Stark appaiono, in bocca a Ultron, un ottimo espediente narrativo. Il triangolo Robert Downey Jr. (da sempre effettivo protagonista della saga) - James Spader (eccellente interprete non solo vocale ma anche in mocap di Ultron) - Paul Bettany (nella sua migliore prova fino ad oggi nei panni della Visione) funziona alla grandissima, e finisce per influenzare il tono e i temi dell'intera pellicola. Che si spinge, infatti, a raccontarci (finalmente?) qualcosa in più di personaggi come Occhio di Falco e la Vedova Nera, conferendo loro una maggior dose d'umanità e indulgendo, anche, in numerose parentesi romantiche inaspettate ma relativamente riuscite.
Tutti i personaggi del cast sono chiamati ad affrontare scelte di vita importanti, e non da meno ciò capita anche alle altre due new entry, Wanda e Pietro Maximoff, noti nei fumetti per essere, contemporaneamente, Vendicatori e Mutanti, nonché figli di Magneto; qui la parentela è azzerata e ogni riferimento agli X-Men cancellato, per distanziare completamente i film della FOX passati e futuri che contemplino i personaggi, e vantano un setting diverso ma non meno interessante. Anche se, a ragion veduta, l'intento è quello di spingere maggiormente il personaggio di Wanda / Scarlet Witch, dato che Pietro / Quicksilver è qui rappresentato quasi "in funzione" di essa.

No strings attached

Ci sarebbe da rimarcare come il delicato equilibrio che Joss Whedon era riuscito a creare nel primo film, dove ognuno dei -numerosi- personaggi aveva il giusto spazio, si viene forse un po' a perdere: a fronte di un Captain America che fa e dice (finalmente!) cose degne della sua controparte fumettistica abbiamo un Thor piuttosto monocorde e sottosfruttato, e una marea di camei piacevoli ma utilizzati solo per il sollazzo del pubblico o per porre le basi dei futuri film. Eh sì, perché per gli esperti dei fumetti appaiono chiarissime le prime avvisaglie di Civil War e Infinity War, e almeno da quel punto di vista sembriamo rassicurati dalla direzione che sta prendendo il progetto.
Ad ogni modo, tutti (o quasi) i personaggi rendono bene su schermo, e iconograficamente abbiamo anche degli inaspettati colpi di classe, con alcune scelte stilistiche vincenti e, finalmente, tanta epica e scene d'azione magistrali. Le dinamiche dei combattimenti, difatti, sono molto cinematografiche ma al contempo ricordano a pieno quelle dei fumetti, con galvanizzanti team-up resi bene anche in 3D (non certo fondamentale ma utile allo scopo) e colpi che impattano in tutta la loro spettacolarità. A livello di effetti visivi c'è da dire che, sebbene Age of Ultron non deluda mai, con tutto quello che abbiamo visto dall'uscita del primo film ad oggi non c'è l'fx "spaccamascella" come la favolosa entrata in scena dell'Helicarrier nel 2012, ma l'ottima regia e coreografia delle scene d'azione compensa e, anzi, si dimostra una forma più matura e narrativamente complessa di intrattenimento rispetto al semplice "effetto speciale".

Avengers: Age of Ultron Gli eroi più potenti della Terra tornano al cinema con un'avventura sempre spettacolare e finalmente epica: le imperfezioni ci sono (principalmente la presenza di troppi personaggi non egualmente sfruttati e le parentesi comiche raramente efficaci) ma il risultato finale è galvanizzante e riuscito, con un Whedon piuttosto abile, comunque, a rendere una trama piuttosto banale di base in maniera fresca e interessante. Poco importa, difatti, se Ultron arriva al cinema solo dopo i vari Terminator, Matrix & co.: riesce facilmente a riprendersi lo scettro di Frankenstein moderno che si era conquistato all'epoca della sua prima apparizione fumettistica, nel 1968, accompagnato dall'elemento migliore di Avengers: Age of Ultron: la Visione.

8.5

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