Recensione Anche se è amore non si vede

La commedia sentimentale di Ficarra e Picone

Recensione Anche se è amore non si vede
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Dunque, facciamo un po' di riepilogo. La prima volta che li abbiamo visti sul grande schermo fu nel 2000, anno in cui presero parte a Chiedimi se sono felice con Aldo, Giovanni e Giacomo. Poi, due anni dopo, è stata la volta di Nati stanchi di Dominick Tambasco, loro primo lungometraggio cinematografico da protagonisti, che ha anticipato Il 7 e l'8 e La matassa, rispettivamente datati 2007 e 2009, dei quali hanno curato anche la regia insieme a Giambattista Avellino.
Ficarra e Picone (all'anagrafe Salvatore Ficarra e Valentino Picone), conosciuti soprattutto dai seguaci irriducibili di Zelig e, in generale, del cabaret televisivo, tornano dietro la macchina da presa, stavolta senza aver nessuno al proprio fianco e dopo essere apparsi sia nel chiacchieratissimo Baarìa di Giuseppe Tornatore che in Femmine contro maschi di Fausto Brizzi, per autodirigersi di nuovo al servizio di una vicenda rientrante, ovviamente, in quello che è di sicuro il genere più gettonato dalle nostre parti, sia dal pubblico che dalle case di produzione: la commedia.
E, come vuole bene o male da sempre la tradizione della risata tricolore su celluloide, se sullo schermo c'è una coppia di comici, non può essere assente la controparte femminile.

Masculi contro femmine...

Mantenendo i propri nomi, i due vestono infatti i panni di Salvo e Valentino, amici che hanno una piccola società di servizi per il turismo a Torino e a bordo del cui mezzo, un restaurato e coloratissimo autobus inglese vecchio di qualche anno, lavora alle loro dipendenze la guida Natasha, bella ma totalmente ignorante sull'argomento, interpretata dalla Sascha Zacharias vista, tra l'altro, nella serie televisiva Raccontami.
Timido e riservato, Valentino si pone l'obiettivo di trovare la compagna della propria vita per porre fine alla sua esistenza scanzonata e frivola dal momento in cui termina la relazione stabile con la storica fidanzata Gisella alias Ambra Angiolini; mentre Salvo, molto intraprendente e sfacciato, tenta di fargli riscoprire la passione per l'universo femminile. Con le intenzioni di entrambi sconosciute ai diretti interessati e l'amica di vecchia data Sonia che, con le fattezze della Diane Fleri di Mio fratello è figlio unico, arriva dagli Stati Uniti complicando la già intricata vicenda di difficoltà, incomprensioni, disguidi, equivoci e gelosie.

... o femmine contro masculi?

Ma, tra gli altri, ci sono anche Giovanni "Mozzarella stories" Esposito e la Rossella Leone già presente nei citati Il 7 e l'8 e La matassa all'interno del ricco cast del film, la cui ambientazione è del tutto nuova per i due comici palermitani. Infatti, come essi stessi spiegano: "Dopo tre film girati in Sicilia abbiamo sentito l'esigenza di confrontarci con un'ambientazione diversa. Sarebbe una facile battuta dire che in Sicilia migrano pure i film. E, da buon siciliano, questo film è emigrato a Torino. La scelta della location è stata abbastanza semplice: il lavoro dei due protagonisti, autisti di un autobus turistico, presupponeva la necessità di una città d'arte. E, fra queste, la meno esposta cinematograficamente ci sembrava, appunto, Torino. Con la sua eleganza da capitale, con la sua geometria, con i suoi tricolori, appesi alle finestre della gente comune, a ricordarci i nostri 150 anni di storia. Torino crocevia di gente e di storie. Lì, appena arrivati con la nostra scenografa Paola Bizzarri, abbiamo visto prendere vita la nostra storia. Abbiamo immaginato il nostro autobus d'antan viaggiare tra i monumenti, Sascha Zacharias trasformarsi in Natasha, improbabile guida turistica esposta agli assalti amorosi di Ficarra. Abbiamo immaginato, ancora, Ambra vivere il suo tormento d'amore accanto a Picone e Diane Fleri tornare dall'America con il suo antipaticissimo fidanzato per complicare ulteriormente la storia, il tutto mentre una comitiva di amici si prepara a un matrimonio".
E sono divertenti imprevisti con lo shampoo e tatuatori di colore che parlano in romanesco ad accompagnare i circa 94 minuti di visione il cui script, concepito da Ficarra e Picone insieme ai fidi Francesco Bruni e Fabrizio Testini, non rappresenta altro - come c'era da aspettarsi - che il pretesto per poter sfruttare la comicità dei due simpatici protagonisti.
I quali, oltretutto, non rinunciano affatto al citazionismo cinefilo, dai riferimenti alla commedia sofisticata inglese al western, passando, addirittura, per una scazzottata alla Bud Spencer e Terence Hill cui prende parte, guarda caso, il Sal Borgese che incarnò il buffo Anulu in Chi trova un amico trova un tesoro.
Mentre la colonna sonora sfodera Innamorato di Jovanotti e quello che prende forma si rivela essere un gradevole e tutt'altro che volgare insieme senza infamia e senza lode, cui giova un discreto ritmo narrativo. Un insieme il cui principale scopo sembra essere quello di spingerci ancora una volta a chiederci se un sentimento come l'amicizia può trasformarsi in amore.

Anche se é amore non si vede Il quarto lungometraggio cinematografico che ha per protagonisti i comici palermitani Ficarra e Picone, diretto proprio dagli stessi, punta alla commedia in salsa sentimentale - con tanto di comparto femminile rappresentato da Ambra Angiolini, Diane Fleri e Sascha Zacharias - basandosi sull’interrogativo “Può un’amicizia trasformarsi in amore?” Il risultato è un gradevole spettacolo che riesce anche nell’impresa di regalare qualche sorriso senza parolacce, ma che, di sicuro, soddisferà soprattutto i fan della coppia portata al successo dalla trasmissione tv Zelig.

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