Recensione All That I Love

Una tenera storia nella turbolenta Polonia degli anni '80

Recensione All That I Love
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Nella Polonia dei primi anni '80, in pieno clima di rivoluzione, lui (Janek) è figlio di un militare dell'esercito (comunista) mentre lei (Basia) è figlia di un attivista politico aderente al Solidarnosc (Sindacato Autonomo dei Lavoratori "Solidarietà" di nuova costituzione). Sono due adolescenti belli e innamorati, il cui rapporto è chiaramente ostacolato dalle opposte posizioni dei rispettivi genitori. Un ostacolo che però non impedisce ai due ragazzi di sognare, urlare, amarsi, credere in quel grido di cambiamento di cui Janek è portavoce come front-man degli ATIL (Gli All that I love - tutto ciò che amo - del titolo), gruppo musicale punk rock che sembra interpretare molto bene la voglia di ribellione del Paese intero, stretto nei diktat della legge marziale. E così ai due ragazzi che vibrano dalla voglia di amarsi, si andrà contrapponendo con sempre maggiore ostinazione il panorama asfissiante politico e sociale del loro Paese, attraversato dalla minaccia dei carri armati e della guerra.

Amori 'rivoluzionari'

Presentato nella sezione ufficiale del Sundance e candidato scelto dalla Polonia per gli Oscar 2011, All that I love coniuga felicemente la crisi politica e di ideali di un Paese - la Polonia - con la disarmante rivolta attuata da giovani che neanche sanno di essere ribelli, tanto che l'esibizione degli ATIL (osteggiata dalla censura governativa) al concerto scolastico diverrà, inopinatamente, bandiera degli ideali anti-comunisti del Paese, politicamente incarnati dal Solidarnosc. Una storia che rievoca un momento storico e geografico ben contestualizzato e che s'inscrive però, tramite il dramma della storia d'amore osteggiata da imprescindibili elementi circostanziali, nell'eternità di uno slancio giovanile impossibile da reprimere, che nel bene o nel male decreterà la propria autorevolezza ‘storica'. Il regista polacco Jacek Borcuch trova dunque la giusta marcia di questa narrazione ‘musicale', modulata da una efficace colonna sonora a metà tra la delicata melodia (suggestivamente incorniciata in un lieve motivetto che sempre ritorna nei momenti 'a due') della storia d'amore adolescenziale e la verve rockettara e il rumore ribelle legati invece allo status di turbolenza tipico dell'adolescenza che si specchia nell'altrettanto turbolento momento politico.

All That I Love Disponibile in Italia per Atlantide Distribuzione -all’interno del catalogo Indieframe- All that I love, viaggio in una storia d’amore (difficile) come tante, inscritta nella cornice socio-politica della Polonia in subbuglio dei primi anni ’80. Un film che, passato per il Sundance e selezionato per partecipare agli Oscar 2011, ha tutte le carte in regola per far breccia nel cuore dello spettatore affascinato dal suadente connubio di rivoluzione interiore (quella adolescenziale per antonomasia) ed esteriore (quella polacca degli anni in cui è ambientato il film), grazie allo sguardo - toccante - con cui nota dopo nota intreccia la storia d’amore alla storia di guerra.

7.5

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