E' indubbio che negli ultimi anni Jean-Claude Van Damme stia cercando di ricostruirsi una carriera, riuscendovi inaspettatamente in buona parte. Se JCVD - Nessuna giustizia ha sancito il ritorno della star degli action movie, finalmente in un film di un certo peso dopo anni di anonimato nei più bui antri delle peggiori produzioni di serie b, i recenti i>The expendables 2 e Assassination Games ha confermato la buona salute dell'attore belga, che ha dimostrato anche di possedere discrete doti recitative oltre a quelle, invidiabili, atletiche che i fan del genere conoscono da oltre vent'anni. Anche nei progetti più fallimentari, come Dragon Eyes, distribuito pochi mesi orsono straight to video, l'ormai cinquantenne interprete era l'unica nota positiva nei panni di un personaggio di contorno. E sempre in attesa di osservare il suo ritorno alla regia, il controverso The Eagle Path (realizzato nel 2010 ma rimontato diverse volte e la cui data di uscita è ancora incerta), è un piacere vederlo tornare a collaborare con Ernie Barbarash, che lo aveva già diretto proprio nel sopracitato Assassination Games.
Dio perdona...io no
Samson Gaul (Jean-Claude Van Damme) è un ex legionario che si vende come mercenario per ritrovare persone scomparse. Durante una sua missione, le sue gesta hanno portato involontariamente alla morte di quattro ragazzine, costringendolo a venire a patti coi suoi demoni e ad abbandonare il mestiere. Ora Samson lavora come macellaio in un piccolo negozio della capitale moldava, tormentato dai suoi incubi. Quando la figlia quattordicenne di Andrew Fayden (Joe Flanigan), campione del MMA in trasferta per un incontro, viene rapita da una banda che gestisce un'organizzazione di prostituzione giovanile, il lottatore e sua moglie vedendo i vani sforzi della polizia decidono di contattare Samson, che forse avrà l'occasione per redimere i suoi errori passati.
Six Bullets
6 Bullets è un film imperfetto e più ingenuo del precedente Assassination Games, ma ha comunque una sua forza rabbiosa, incarnata perfettamente dal suo protagonista, che anche in questo caso decide di lavorare di sottrazione, concentrandosi più sulla recitazione che sulle coreografie, comunque ben inserite nel contesto e che lo vedono ancora in gran forma. E non è un caso che proprio la prima parte, che mostra una certa caratterizzazione introspettiva sul personaggio di Gaul, sia la più riuscita, mostrandoci prima l'uomo che il combattente. La narrazione tende invece a perdersi in parte nell'ultima mezzora, con scelte di sceneggiatura opinabili atte solo a giustificare la presenza nel cast di Joe Flanigan (Stargate Atlantis), altro interprete roccioso ma insabbiato nei panni di una figura bidimensionale come quella del padre della bambina scomparsa, e della di lui moglie (la televisiva Anna-Louise Plowman) che si trasforma da tranquilla casalinga in una macchina da guerra. Certo da un b-movie quale 6 bullets, orgogliosamente, è, non si aspettano trame da Oscar, ma le figure dei genitori che si trasformano anch'essi in implacabili vendicatori, stona un po' con l'atmosfera precedentemente creata. Ciò nonostante Barbarash si dimostra un regista preparato, che ha studiato bene il genere e che riesce a intrattenere fino alla fine grazie a un uso calibrato della tensione e una massiccia dose d'azione, dove oltre alle gesta vendicative di JCVD, non mancano esplosioni e sparatorie a più non posso, garantendo ai fan del filone una visione piacevole, con un sottofinale seppur prevedibile assai gustoso per chi è cresciuto coi revenge movie degli anni '80.
L'accoppiata Barbarash / Van Damme di nuovo insieme per un discreto action-b-movie, la cui riuscita sarebbe stata qualitativamente migliore senza alcune ingenue scelte di sceneggiatura. Rimangono comunque quasi due ore di visione piacevoli per gli appassionati e imperdibili per i fan dell'attore belga, che dal punto di vista attoriale sta vivendo una nuova giovinezza.