Recensione 20 Anni di Meno

L'amore romantico alla francese filtrato attraverso la società del presente

Recensione 20 Anni di Meno
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Lei (Alice Lantains) ha 38 anni, un ex compagno, una figlia alle soglie dell'adolescenza e un capo che la vorrebbe (per considerarla per il ruolo di caporedattore della rivista Ribelle) più scatenata e sorprendente che mai. Lui (Balthazar) ha vent'anni, un padre (fin troppo) giovanile, frequenta gli amici e la facoltà di Architettura all'università. Lei ha in mente soltanto il lavoro, mentre lui (dal loro incontro in poi) avrà in mente soltanto lei. Incontratisi per caso a bordo di un aeroplano di ritorno nella capitale francese dal Brasile, la loro frequentazione s'infittirà poi quando Alice realizzerà di poter ‘svecchiare' la sua immagine e (dunque) impressionare positivamente il suo capo, attraverso la compagnia del giovane ‘amico'. Ma le questioni ‘affettive' non possono essere gestite con la schematicità con cui si progetta la copertina di un magazine, così (come sempre accade) cupido ci metterà lo zampino e ben presto Alice vedrà sfuggirsi la sua intera vita dalle mani. E infatti i vent'anni di meno del giovane Balthazar, sfruttati per rendere la sua esistenza più ‘temeraria' agli occhi dei colleghi pettegoli, finiranno col mostrarsi molto più maturi di un mondo adulto che pone la sostanza nelle mani dell'apparenza e confonde gli obiettivi degli altri con i propri.

David Moreau passa dall'horror di Them e The Eye alla commedia romantica di 20 anni di meno. Il tema di base come annunciato già del titolo è quello degli amori a distanza, non di spazio ma di tempo, dove l'attrazione tra esseri umani è amplificata (ma spesso soprattutto complicata) da quell'appartenere a generazioni diverse che inducono a percepire l'altro come un luogo sconosciuto o (quasi) dimenticato. L'assunto di partenza non è dei più originali e anche il plot segue il percorso della classica romantic comedy ‘a ostacoli' senza troppe variazioni. Eppure, nella scelta di due protagonisti brillanti e affiatati (Virginie Efira e Pierre Niney) e nell'uso centellinato di una comicità ‘raffinata', Moreau sembra trovare il giusto mezzo per trasformare quella che poteva essere una mediocre commedia imbevuta di luoghi comuni in un più che dignitoso prodotto d'intrattenimento. Una mescolanza di temi e tendenze che strizzano l'occhio alla società moderna, facendo propria la terminologia del caso che passa per termini come cougar, milf e toy boy, e rendendo il prodotto filmico molto in linea con i trend sociali dell'ultimo decennio, che ha visto donne mature accompagnarsi sempre più frequentemente ad aitanti 'giovincelli'. Ma il gioco di 'riscoperta attraverso l'amore' ruota soprattutto attorno alla protagonista Alice e agli eventi che la renderanno protagonista di una trasformazione personale e di una maggiore presa di coscienza di sé. Certo il film non manca di assestarsi (soprattutto in prossimità dell'epilogo) su una di quelle risoluzioni telefonate che sfiorano il melò più trito, ma ciò non basta a inficiare la confezione filmica di 20 anni di meno, che chiude comunque in positivo grazie al carisma di due protagonisti dotati di un'esemplare genuinità che riesce ad attirare i favori dello spettatore. Il giovane Balthazar di Pierre Niney è un giovane fragile e determinato mentre l'Alice di Virgin Efira riesce bene a veicolare il fascino un po' impacciato di una quasi quarantenne decisa a farsi valere. La riuscita caratterizzazione dei due protagonisti sopperisce così alle leggerezze strutturali della trama, consentendo al film di non calare mai di tono e di mantenere il suo appeal sul pubblico fino alla fine.

20 Anni di Meno Dalla Francia arriva una divertente commedia romantica che affronta il tema tutto attuale delle relazioni tra donne mature e ‘uomini’ di molti anni più giovani. Nonostante il tema scivoli leggero attraverso i numerosi luoghi comuni di un inatteso innamoramento che deve sottostare ai limiti situazionali del rapporto, 20 anni di meno trova grazie alla genuina freschezza di un affiatato binomio di protagonisti e alla funzionalità di una vis comica mai banale, la chiave per intenerire e divertire equilibratamente il suo pubblico.

7

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