Recensione 17 Again

Cosa faresti se ti ritrovassi a vivere i tuoi 17 anni... di nuovo?

Recensione 17 Again
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Troy o Mike?

La palestra di un liceo americano gremita di gente. Musica sul cui ritmo si scatena un gruppo di cheerleaders. Pallone da basket che rimbalza a tempo con il brano. Zac Efron che si atteggia a re incontrastato del momento, sfoggiando con il solito sorriso la sua divisa da capitano della squadra.
Siamo tornati sul set di High School Musical? Se non fosse che Troy Bolton non sarebbe mai uscito di casa senza passarsi la piastra tra i capelli, diremmo di si. Ed invece non stiamo assistendo ad un partita degli ormai famosissimi Wildecats, ma solo al momento in cui la vita di Michael O’Donnell, protagonista di 17 Again, sembra essere cambiata per sempre.

Ritorno al liceo

Nel 1989 Mike O’Donnell (Zac Efron) era la star del proprio liceo: ammirato da tutte le ragazze, con un buon profilo scolastico, un fisico forte e atletico, una fidanzata che lo amava, ed una brillante carriera nel mondo del basket nascosta dietro l'angolo. Durante l’ultima partita di campionato, come sempre, si avvicina alla sua bella per ricevere il bacio portafortuna, ma lei, invece, riesce solo a dargli la notizia che di lì a nove mesi la loro vita sarebbe cambiata. Scarlett è incinta: tra il successo e l’amore, Mike sceglie la seconda opzione, inseguendo la propria ragazza e lasciando rimbalzare solitaria la palla arancione.
Vent’anni dopo, però, il lieto fine non è ancora stato raggiunto: oppresso da un lavoro che non lo gratifica, da un matrimonio che si sta disintegrando fra le sue dita e da due figli che lo ritengono un idiota, Michael (Matthew Perry) cerca rifugio nel passato, pensando continuamente a quello che sarebbe potuto diventare se quel fatidico giorno avesse optato di giocare la partita. College, fama e gioia eterna e non la convivenza con il milionario miglior amico nerd ed una vecchia foto esposta nel corridoio del suo vecchio liceo, che sono tutto quello che gli rimane ora. Chiacchierando con un maldestro bidello della scuola, si ritrova così ad esprimere il desiderio di tornare indietro per afferrare al volo le occasioni mancate. Mentre sta tornando a casa in auto, intravede lo stesso bidello intento a buttarsi giù da un ponte. Senza pensarci, si lancia anche lui per recuperarlo ed aiutarlo, ma ne ricava solo dei vestiti fradici e sporchi di fango, che solo una bella doccia potrà portare via: ma l’acqua, lavando via lo sporco, gli rivela qualcosa di decisamente inaspettato. Al posto dell’immagine di un uomo con la pancetta, le rughe d’espressione, ed il cipiglio stressato, Mike vede riflesso nello specchio il se stesso di vent’anni prima. Tornato al liceo, questa volta con la mentalità da adulto, si ritroverà ad affrontare i soliti vecchi problemi e a dover dividere le sue giornate con i suoi figli adolescenti (ignari di tutto ovviamente) e con la sua futura ex-moglie alle prese con i primi appuntamenti da single, alla ricerca dei tasselli per risistemare quel grande puzzle confusionario che era ormai divenuta la sua vita.

Tra spade laser e risate

17 Again è la tipica commedia americana senza troppe pretese e senza rischi. Accanto alle disavventure del due volte liceale Mike O’Donnell, vengono affiancate le bizzarre situazioni create dal suo migliore amico Ned (Thomas Lennon), che, con la sua viscerale passione per ogni tipo di fantasy ed un grande patrimonio economico, cerca di conquistare in ogni modo il cuore della preside del liceo. Il suo buffo modo di comportarsi ed atteggiarsi, il continuo pavoneggiarsi indossando vestiti strambi, il suo dormire in una ricostruzione della navicella di Star Wars ed il suo affrontare i problemi impugnando una spada laser, faranno sorridere lo spettatore in più di un momento. Piccoli momenti comici decisamente ben architettati, di facile presa e che, soprattutto, non rimangono fini a se stessi, ma si legano all'alchimia di tutta la narrazione. Merito della sceneggiatura di Jason Filardi, che affronta con ironia i temi del dramma, puntellando qua e là il racconto di momenti esilaranti e buffi, ma anche dell’inevitabile periodo riflessivo verso il finale della pellicola. Buona anche la performance registica di Burr Steers, che mantiene un ritmo piacevolmente serrato per tutto il tempo della storia, avvalendosi di dissolvenze in nero per ogni cambio di scena. Se, da un lato, questa scelta può apparire addirittura dilettantistica, dall’altro tende a sottolineare che gli avvenimenti che si stanno osservando sono tutti frutto di una doppia finzione: quella cinematografica, e quella magica attuata dal bidello/spirito guida di Mike.

Personaggi dal passato.

A questo punto bisogna ammettere che, nonostante i pregiudizi personali che ognuno di noi può avere, l’esperienza con il successo mediatico Disney High School Musical, ha decisamente fatto bene a Zac Efron, e non solo dal punto di vista economico. Per quanto il personaggio di Mike O’Donnell, per molti aspetti, sia simile a quello di Troy Bolton, l’attore nascosto dietro i suoi atteggiamenti ci sembra senz’altro migliorato dal punto di vista recitativo. Pur mantenendo la sua aria da affascinante ragazzo in jeans attillati ed occhiali da sole, che come sempre farà impazzire le ragazze già ampiamente ammaliate dalla sua figura (non a caso Zac Efron è stato proclamato dalla rivista Rolling Stone il “ragazzo più tappezzato nelle camere delle adolescenti”), il giovane idolo americano si districa bene nel suo ruolo, interpretando in maniera carismatica un personaggio in continuo bilico tra il suo essere adulto e ragazzino allo stesso tempo. Scelta altrettanto semplice e ben compiuta è stata quella di Matthew Perry per interpretare la versione matura di O’Donnell. Affidandogli un ruolo non molto distante dall’impacciato Chandler di Friends, la produzione si è così assicurata un ulteriore simpatia del pubblico, innescata dall’abituale processo di fidelizzazione tipico dei meccanismi televisivi.
Cresciuto sotto l’ala protettrice di Adam Shankman, famoso produttore hollywoodiano, 17 Again è una commedia estremamente ben congeniata, che non trova mai il tempo di scadere nel mediocre e non dimentica di far affiorare molteplici sorrisi nello spettatore. È, allo stesso tempo, romantica, divertente, rassicurante, allegra ed evidenzia che le cose più importanti nella propria vita non sono il successo o la giovinezza, ma il modo in cui ci si comporta in rapporto a ciò e ai propri affetti. Degno delle tipiche morali favolistiche, 17 Again si presenta come un film adatto a tutti, capace di riunire davanti al grande schermo genitori ed adolescenti senza annoiare nessuno: caratteristica che pochi film conservano ancora.

17 Again 17 Again non pretende di essere nulla di più di una commedia dai toni leggeri e dal messaggio di facile comprensione. Ma nel rimanere nei propri canoni di genere, costituisce comunque un esempio ben riuscito di come si costruisce un film divertente. Seppur prevedibile in molti punti, riesce a non annoiare i propri spettatori.

7

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