Intervista Transformers

L'Industrial Light & Magic ci svela i segreti del film sui Transformers

Intervista Transformers
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I Transformers

Era il 1984 quando la Takara, ditta nipponica produttrice di giocattoli, vendette le licenze per il mercato americano alla Hasbro, la quale, a fronte di una certa lungimiranza, ebbe l'idea di trasformare il tutto in un fenomeno che sarebbe stato destinato a coinvolgere un'intera generazione e che nonostante gli anni persiste ancora.
L'idea alla base del resto era geniale, adatta a conquistare tanto l'immaginario del ragazzino, che difficilmente dimenticherà gli scontri tra Autorobot e Decepticon, quanto quello dell'adulto, stuzzicato anch'esso dai robot trasformabili che, di fatto, con la tecnologia attuale potrebbero pure diventare realizzabili.
Dopo anni di serie animate, fumetti e giocattoli, grazie all'avvento della computer grafica e alla spinta di alcune personalità di rilievo (prima tra tutti Steven Spielberg), anche il film sui Transformers è diventato una realtà. Lo staff di Movieye ha avuto il privilegio di intervistare Maurizio Giglioli, grafico alla Industrial Light & Magic (celeberrima e di fatto la migliore società per la realizzazione di effetti speciali cinematografici) e, nel caso specifico, tecnical director impegnato nella produzione del film Transformers.

L'intervista (prima parte)

MoviEye: Partiamo dagli interrogativi più pressanti: quelli sul nuovo design dei personaggi. Vi siete ispirati al lavoro della Dreamwave Comics per il restyling? Oppure avete preso spunto direttamente dalla serie animata?

Maurizio Giglioli: Sebbene il design sia ispirato alla serie originale, sono state fatte diverse modifiche e cambiamenti sia per rivitalizzare il look dei robot, sia per adattarle al gusto del terzo millennio e del regista.
Il design non e' stato fatto all'Industrial Light and Magic, ma e' stato creato da alcuni designer "los angelini", conoscenti del regista.

ME: Quante e quali persone esercitano un controllo sul vostro lavoro? Si dice che tutti i modelli dovessero passare per l'approvazione del regista Michael Bay e del presidente di Hasbro Brian Goldner (inoltre si vocifera che per le vecchie serie fossero fortemente limitati dal fatto che dovessero diventare dei giocattoli). E' proprio così? E' stato un controllo severo o vi lasciavano una ragionevole libertà?

MG: L'approvazione di Micheal Bay e del presidente di Hasbro sono una condizione necessaria, ma e' assolutamente falso che i design siano limitati da una possibile produzione di giocattoli: al contrario vi sono gia' dei prototipi molto simili al nuovo design del film.
Non sono state imposte alcune limitazioni alla nostra creatività e inventiva: in base ai vari design, abbiamo dovuto studiare e progettare i movimenti e le trasformazioni dei robot. Abbiamo cercato di rimanere il piu' fedeli possibili alle trasformazioni originali, ma risultavano un po' noiose rispetto a quello che il pubblico e' abituato a vedere oggigiorno e cosi le abbiamo re-inventate, basandoci sulle scene di riferimento. Aspettatevi, quindi, trasformazioni differenti in tutto il film.

ME: Tutti i Transformers diventano veicoli terrestri mentre Megatron diventa un jet alieno. Perchè questa scelta?

MG: Non tutti i Transformers diventano veicoli terrestri, alcuni mutano in altre tipologie di mezzi di trasporto ed altri in oggetti di vario tipo. Sinceramente non so da dove sia nata l'idea di far diventare Megatron un aereo invece della classica pistola, penso che sia una scelta che rifletta meglio lo script e da quello che ho visto penso sia stata una scelta appropriata.

ME: Da quel che si è visto Starscream (Astrum in Italia ndr) ha una forma totalmente diversa dall'anime. Sembra più largo che alto, a differenza della figura più slanciata a cui eravamo abituati. Inoltre il parere dei fan sembra molto negativo. Non vi sembra di aver trattato "male" uno dei Decepticon più amati?

MG: Come ho gia' evidenziato in precedenza, il nostro potere decisionale sul design dei robot e' abbastanza limitato, e circoscritto al loro funzionamento nel mondo virtuale. Concordo sul fatto che Starscream sia stato re-ideato e modificato in maniera abbastanza drastica, rispetto all'originale. Sicuramente vi saranno fan legati alla serie originale, che si approcceranno al nuovo look con una certa diffidenza. Ma i tempi cambiano e così i gusti delle persone, sempre piu' esigenti e abituate ad un certo tipo di spettacolo sul grande schermo e per questo non credo rimarranno delusi dal drastico restyling, anche perche', a mio parere, i nuovi look sono favolosi.

ME: Le critiche di molti fan, rumorose e insistenti, verso alcune immagini diffuse in internet (in particolare quella di Megatron) hanno influenzato il vostro lavoro? O magari non ne eravate neppure al corrente?

MG: Nel nostro lavoro non si puo' essere totalmente indifferenti alle critiche dei fan, ma allo stesso tempo, tengo conto dei giudizi e pareri, inerenti ai lavori precedenti dello stesso regista e di altri, che come lui amano riproporre vecchi temi. E' vero che i design sono un po' differenti rispetto agli originali, e Megatron per primo ha subito grandi cambiamenti, ma sono convinto che l'arte possa essere interpretata in maniera differente, che cresca e si modifichi nel tempo e che muti la maniera in cui venga percepita.

ME: Avete mantenuto il suono caratteristico che producevano i Transformers nel momento della trasformazione?

MG: Si. A noi piace "giocare" su questo: scherzosamente mentre lavoriamo c'e' sempre qualcuno che passa, osserva cosa stai facendo e imita il suono originale dei Transformers!
Ovviamente il suono e stato rimasterizzato e migliorato, ma sono piu' che sicuro che nessun fan, anche il piu' accanito, avra' problemi a riconoscere il famoso "transformation sound fx". Come nota devo aggiungere che questa settimana ho avuto il piacere di vedere un "early cut" di alcune sequenze del film e devo ammettere che i suoni sono veramente spettacolari.

ME: Che tipo di armi utilizzeranno? Laser o con munizioni?

MG: I robot utilizzeranno sia armi di tipo laser sia quelle con munizioni, dipende dal robot in questione. Queste ultime vengono utilizzate anche per mantenere una certa coerenza con il fatto che si trasformano in macchine da guerra come carri armati (vedi Demolischer).

ME: Com'è nata l'idea di creare un Decepticon apposta per il film? Su quale modello vi siete basati?

MG: Questa e' una domanda che va un po' oltre le mie competenze, ma credo che tutte queste scelte siano basate sullo script e su decisioni di tipo commerciale, in particolare su accordi fatti con gli sponsors, che sovvenzionano per vedere i propri prodotti nel film.

ME: I Transformers, sia Autobot che Decepticons, manterranno la stessa personalità del cartone e saranno i personaggi fulcro della storia, oppure molti verranno usati solo come "macchine da guerra" senza personalità e faranno da contorno e supporto agli umani protagonisti?

MG: Alcuni personaggi mantengono la loro personalità, mentre quelli che influiscono meno sulla storia e sui dialoghi sono utilizzati solo come macchine da guerra.
Sottolineo che abbiamo investito molto tempo ed energia nel trattare i sistemi facciali dei robot e pur lasciando un look "robotico", abbiamo aggiunto un'espressività che sorpassa di gran lunga quella originale.

ME: Come mai niente "Arca"?

MG: La mancanza dell'Arca e' dovuta ai gusti e scelte del regista e alla storia.

L'intervista (seconda parte)

MoviEye: Le persone che realizzano i disegni dei robot e quelli che li trasformano in animazioni tridimensionali sono le stesse? Se sì, vi capita mai di pensare cose tipo "mi sono fregato con le mie mani, potevo disegnare un personaggio più semplice?"

Maurizio Giglioli: Sfortunatamente per questo film i designer e gli animatori sono differenti, così piu'che "fregarci con le nostre mani", possiamo dire che "ci hanno fregati con le loro". Scherzi a parte i designer hanno fatto un ottimo lavoro prestando molta attenzione anche alle problematiche che avremmo potuto riscontrare a livello di realizzazione.

ME: Quando lavorate agli effetti speciali di un film in generale e di questo in particolare, leggete la sceneggiatura per intero o ricevete solo delle indicazioni di massima?

MG: Leggere o meno la sceneggiatura e' una libera scelta, ma in entrambi i casi si fanno molte ricerche. In questo caso, nel campo della robotica e nello studio di materiali, in modo tale da ampliare le nostre conoscenze e facilitare il nostro lavoro.

ME: In generale, mentre pensate all'aspetto che avranno i Transformers sul grande schermo, qual è il vostro obiettivo principale? Il realismo? La spettacolarità? Altro?

MG: Sia l'aspetto dei robot che il realismo sono chiavi importanti per un risultato vincente. Ci sono molte persone che stanno lavorando ai "visual effect" di questo film: da chi crea la struttura scheletrale a chi li anima, a chi crea un look realistico per amalgamare tutti gli elementi nella scena. Credetemi, non ne sarete affatto delusi.

ME: Per dare vita ad un Transformer al cinema, che software si adoperano?

MG: Il software principale utilizzato per dare vita ai Transformer è Maya, che si puo' dire essere diventato il software standard, usato dalle maggiori case di produzioni cinematografiche americane ed europee. All'ILM utilizziamo inoltre software proprietari all'avanguardia, che ci permettono di essere tra i leader del nostro settore. Zeno, questo e' il nome del nostro applicativo, è il risultato di anni di ricerca dei programmatori della Lucas Film: posso dire che uno dei vantaggi di questo programma è l'estrema versatilità che offre e la possibilità di unire e amalgamare diversi aspetti della produzione.

ME: Come avete concepito le modalità di trasformazione? Lo spostamento dei vari pezzi? Il movimento doveva essere il più naturale possibile o più "macchinoso"?

MG: Le trasformazioni sono concepite in maniera differente e dipendono dalla scena di riferimento: vi sono trasformazioni che avvengono in autostrada ad alta velocita' e altre "più statiche" che avvengono durante un combattimento in centro a Los Angeles.

ME: Quante sono le scene in cui intervengono gli animatroni?

MG: In questo film non c'e' un grande intervento egli animatroni, ci sono solo dei "pezzi" come le gambe di Megatron, ricreate per alcune scene del film, ma poi completate in CG.

ME: Il personaggio che ha dato più problemi per essere animato? E il più semplice?

MG: Ironhide (Falco in Italia, ndr): uno dei robot al quale ho creato la struttura scheletrale, mi ha dato un bel filo da torcere" E' un design accattivante e particolare e anche molto complesso a livello anatomico. Non posso dire che vi sia un robot facile da animare, sono tutti molto complicati, ma questa e' una domanda alla quale un animatore saprebbe rispondere piu' accuratamente.

ME: Sei un fan dei cartoni dei Transformers o no? E le persone che lavorano con te?

MG: Come tanti della mia generazione sono cresciuto guardando le trasformazioni nella serie animata e ritrovarmi a trentadue anni a lavorare nel film mi emoziona e appassiona, e sicuramente mi soddisfano i risultati che stiamo ottenendo.
Chi più, chi meno, siamo tutti fan dei Transformers: abbiamo un lavoro che ci permette di essere bambini tutta la vita "lavorando" con robot ed esplosioni.
Sinceramente non credo si possa chiedere di più da un lavoro che ti fa star seduto di fronte ad un computer tutto il giorno!

ME: Hai un Transformer preferito, in generale e tra quelli del film?

MG: Devo dire che mi piacciono un po' tutti, ma se devo sceglierne uno direi che Jazz (Tigre in Italia, ndr), per il quale sto facendo la struttura scheletrale, e' il mio preferito. Tra tutti i robot e' quello un po' il piu' vivace e "hip" e con una personalità molto "umana".

ME: Ti è piaciuto lavorare in questo film?

MG: Adoro il mio lavoro, e lavorare in un film ispirato a uno dei cartoni della mia infanzia, è emozionante ed eccitante: se me lo avessero detto da ragazzino che avrei lavorato per i Transformers non ci avrei mai creduto!

ME: Ci sarà un seguito? E se si, avete già un'idea di come realizzarlo?

MG: Questa e' una domanda alla quale risponderà il Box Office: tutta l'industria dei film, come le altre dopotutto, e' molto motivata e ragiona in termini di incassi. Comunque posso dire che ci sono dei buonissimi presupposti per un seguito.

Transformers Movieye ringrazia sentitamente Maurizio Giglioli, con i migliori auguri per la sua assunzione "a tempo indeterminato", e la Industrial Light & Magic per la disponibilità dimostrata.

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