Intervista Steve, il Direttore Natale

Esclusiva intervista a Steve Christmas, il primogenito di Babbo Natale

Intervista Steve, il Direttore Natale
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Grazie agli eventi promozionali dedicati al film “Il figlio di Babbo Natale”, la nuova pellicola di animazione diretta da Sarah Smith e in uscita il 23 dicembre nei nostri cinema, abbiamo avuto la possibilità di volare -opportunamente imbacuccati dalla testa ai piedi- fino al Polo Nord, dove abbiamo potuto visitare la leggendaria fabbrica di Babbo Natale e intervistare Steve Christmas. Direttore Operativo dello stabilimento. Capirete che già il trovarsi nel luogo che tutti i bimbi sognano di visitare, una volta nella vita, può essere destabilizzante: se poi, al posto del classico, bonario e iconico signore di mezz'età panciuto e vestito di rosso ti si presenta davanti un distinto (ma -e lo diciamo in accezione positiva- eccentrico) uomo in divisa costantemente attaccato ad un bizzarro tablet -che abbiamo anche chiesto in prestito per una prova su TechEye, ma non voleva saperne di separarsene!- lo straniamento diventa totale. Eppure, armati di buona volontà e una gran dose di curiosità, ci siamo fatti avanti e la nostra intervista ha dato decisamente buoni frutti. Buona lettura!

Steve, qual è il tuo legame con Babbo Natale?
Sono il figlio maggiore, quindi sarò il prossimo a diventare “Direttore Generale delle Operazioni del Polo Nord” ossia Babbo Natale, come amano chiamarlo alcuni dei nostri clienti più “sentimentali”.

Clienti?
Sì, mi riferisco al nostro target di riferimento: i bambini.

Mi piace la tua barba. E’ molto diversa da quella di tuo padre.
Grazie. È un pizzetto dedicato al Natale, a forma di abete, con tre punte - il nostro logo del Polo Nord. L’ho ideato nel 2005, durante il programma di restyling del nostro brand. L’ho disegnato io, come la maggior parte delle cose che ci sono qui.

Qual è l’invenzione di cui sei maggiormente fiero?
Senza dubbio la S-1. Anche se con interesse ho letto alcuni articoli che la descrivono come “la nave-slitta di Babbo Natale lunga oltre un chilometro”. Non fraintendermi, mi fa piacere per mio padre, ma sono stato io a disegnarla interamente, curando ogni dettaglio, perfino gli asciugamani elettrici posizionati in basso nei bagni degli elfi.

Quindi non c’è più spazio per la slitta trainata dalle otto renne?
Dovete capire. Sicuramente quel modo di consegnare i regali era suggestivo, un’immagine evocativa del Natale, come vuole la tradizione, ma ormai è inutilizzabile. I tempi cambiano.

Qual è il tuo lavoro al Polo Nord?
Sono il capo delle Operazioni del Polo Nord e mi occupo di pianificare la missione “Babbo Natale va in città”, per consegnare due miliardi di regali in una notte. Sono alla guida dell’esercito degli elfi di Babbo Natale, li consiglio e cerco di motivarli. E inoltre difendo i valori in cui crediamo.

E quali sono?
Pace, buona volontà e funzionalità al massimo, totale efficienza nel periodo festivo...

Quale periodo dell’anno preferisci?
Il Natale: abbastanza prevedibile.

Naturalmente, è un momento magico.
Magico? Sì, naturalmente. Ma la magia non fa arrivare i treni in tempo! Il Natale è un’ottima opportunità per mettere in pratica la mia competenza, provare le mie ultime innovazioni tecnologiche, mentre offriamo un servizio ai nostri stakeholder.

“Stakeholder”?
Sì, il nostro target di riferimento: i bambini.

Prima li hai definiti come clienti...
Sì lo so. Ma un gruppo di lavoro del settore Ricerca e Sviluppo che è sotto la mia guida, ha suggerito che “stakeholder” è un termine più adeguato, richiama il concetto di interesse per entrambe le parti.

Giusto. Che cosa non ti piace del Natale?
La frustrante tendenza di molti dei nostri dipendenti, inclusi i membri della mia stessa famiglia, di confondere il lavoro che dobbiamo fare con i sentimenti e le emozioni. Questa è un’operazione di consegna. Bisogna darsi da fare, non iniziare a commuoversi di fronte ad una fetta di panettone.

Qual è la tua parola preferita?
Successo.

L’aggettivo?
Affermato.

E il verbo?
“Festivizzare”. È una parola che ho inventato io stesso per descrivere la nostra missione di consegna della merce ordinata dagli stakeholder.

Come, scusa?
Riuscire a portare ai bambini i regali che hanno chiesto a Babbo Natale.

Colore preferito?
Il verde/rosso mimetico della mia uniforme realizzata su misura.

Non ho potuto fare a meno di notare la tua divisa delle grandi occasioni, firmata Versace...
Bella, vero? È un pezzo unico su misura. Chi è nella mia posizione deve sempre essere un esempio di compostezza ed eleganza.

La cosa a cui sei più affezionato?
Non so se il Controllo della Missione, la S-1 o il mio Ho-Pad.

Queste cose non appartengono al Polo Nord?
Tecnicamente sì. Ma sono io che li ho progettati. Senza il mio spirito d’innovazione e la mia guida, l’intera operazione ancora consisterebbe in una casetta innevata vicino ad una stalla, piena di elfi con le calze verdi che giocano con i trenini di legno.

Sarebbe bello e assolutamente natalizio!
Sì certo, ma non penso che molti dei nostri clienti...hoops...stakeholder...salterebbero di gioia nel ricevere un trenino di legno e una noce invece della PlayStation e del pupazzo di Justin Bieber che hanno chiesto a Babbo Natale.

In effetti hai ragione, ma possibile che non ci sia più spazio per quelle cose tipiche del Natale che noi tutti amiamo - la vecchia slitta, le illuminazioni, le calze appese accanto al caminetto acceso...
Naturalmente il design e la presentazione sono una chiave essenziale di qualsiasi attività commerciale di successo. Ma non sono le decorazioni e il tacchino di Natale che rendono un’impresa funzionale! E quanto alle calze appese accanto al camino, possono essere un serio pericolo per la salute e la sicurezza.

Parlerai in questo modo, quando diventerai Babbo Natale?
Perchè no? John F. Kennedy si mostrò molto diverso dai suoi predecessori. Così come Rupert Murdoch, Steve Jobs ed Albert Einstein.

E sono persone a cui ti piace paragonarti?
Se le persone arrivassero a chiamarmi il Bill Gates del Natale, chi sarei io per fermarli?

Canzone preferita?
Simply The Best” di Tina Turner. Anche se non è ancora ufficiale, la prima cosa che farò come nuovo Babbo Natale sarà rimpiazzare “Jingle Bells” con questo motivo ottimista e positivo. Con un tocco natalizio, ovviamente! Per ora ho sentito i Coldplay per comporre una nuova versione.

Film preferito?
Wall Street.

E il Libro, invece?
“L’arte della Guerra” di Sun Tzu, “Lean Thinking: come creare valore e bandire gli sprechi” di James P. Womack and Daniel T. Jones, “L’arte del negoziato” di Roger Fisher e William Ury e ovviamente “Alla guida degli Elfi: come ispirare e motivare la forza lavoro dalle orecchie a punta” di Babbo Natale.

Se dovessi diventare Babbo Natale, cosa cambieresti?
Se? Se? Volevi dire quando, ovviamente?

Scusami, quando.
Ho molte proposte da attuare su base trimestrale. Prima di tutto, la ripartizione del Natale in quattro vacanze distinte, distribuite nel corso dell’anno.

Stai dicendo che sarà Natale ogni tre mesi?
Abbiamo una grande capacità di distribuzione, con una task force natalizia che aspetta, durante tutto l’anno, di consegnare doni a centinaia di milioni di bambini in una sola notte. Questa cosa non ha senso!

Passi il tuo tempo a fare pratica?
Naturalmente. Ma ci sono così tanti momenti in cui si può verificare la funzionalità di un computer, per evitare che per errore 400,000 bambini canadesi ricevano termometri per carne. Sto proponendo di celebrare il Natale quattro volte all’anno - il Natale di Primavera, quello estivo, autunnale e il Natale Classico in Inverno. Ogni Natale avrà la sua speciale caratteristica: il Natale invernale manterrà i simboli tradizionali, ma il Natale estivo sarà molto particolare. I bambini appenderanno i costumi da bagno, e lasceranno del buon pesce per Babbo Natale. I regali saranno lasciati sotto una palma. Questo sì che significa avere una mentalità aperta.

Altre idee?
A lungo termine, vorrei prendere la guida di società come Apple, Microsoft e Starbucks. Vorrei che ci fosse una sede della Società del Polo Nord su ogni via principale, in ogni centro commerciale nel mondo. Noi gestiamo un’immensa operazione di consegna, voglio fare concorrenza a FedEx per quanto riguarda la normale consegna quotidiana di merci. Sto anche cercando di capire come poter lavorare anche durante altre festività: Pasqua, Yom Kippur, Halloween e il Giorno del Ringraziamento.

Il Giorno del Ringraziamento? Ma tu distribuisci soprattutto regali...e nel giorno del ringraziamento non ci sono regali...
Questo è un modo di pensare troppo rigido che io, quando sarò Babbo Natale, penso di abolire. Perché le persone non dovrebbero scambiarsi i regali nel Giorno del thanksgiving? Piantare un albero, cantare canzoni, appendere calze?

Perché questo si fa a Natale...
Le regole sono fatte per essere poi infrante. Io sono il futuro e si può decidere di essere dalla mia parte oppure no.

Non sei il tipico Babbo Natale, vero?
Direi di no.

Grazie mille, Steve. Le tue risposte sono state illuminanti ed esaurienti.
Ci mancherebbe. Essere esauriente è il mio lavoro.

Hem...bene. Ti lascio alle tue faccende, sarai indaffaratissimo, il fatidico giorno si avvicina. Buon lavoro e, se posso permettermi, vorrei ricordarti che è dal Natale del 1985 che aspetto ancora i pattini a rotelle...
Vorresti dirmi che non ti sono stati consegnati? Improbabile. Per favore, compila questo modulo, farò controllare il registro e, in caso, rettificheremo lo sbaglio. Ne va del buon nome dell'azienda. Anche se, converrai con me, una consegna fallita su due miliardi è una percentuale di successo che nessuna ditta di consegne può garantire.

S...sì, hai ragione. B-buon lavoro e salutaci Babbo Natale e tutta la tua famiglia.
Riferirò. E voi, lettori, fate i bravi: i discoli e gli indisciplinati non meritano regali!

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