Intervista Luca e Nabiha, amore e cioccolato

Luca Argentero e Nabiha Akkari in una 'dolce' intervista

Intervista Luca e Nabiha, amore e cioccolato
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Vi abbiamo già proposto una prima intervista al cast di Lezioni di cioccolato 2, il film diretto da Alessio Maria Federici ambientato a Perugia, capitale italiana del cioccolato e teatro delle divertenti vicende che, per la seconda volta, vedono protagonisti Luca Argentero e Hassani Shapi, rispettivamente nei panni dei simpatici Mattia e Kamal. In questa nuova avventura, Mattia si innamora della bella figlia di Kamal, senza che nessuno dei tre (padre, figlia e spasimante) sappia davvero come stiano le cose. Abbiamo intervistato i due 'piccioncini' -Luca Argentero e la dolcissima Nabiha Akkari- solo per voi e vi proponiamo ora il risultato di questa divertente chiacchierata.

Luca, qual è il film che ti fanno autografare di più?
L.Argentero: Devo dire... Diverso da chi. Probabilmente perché è andato molto bene a livello di vendite, non so! (ride)

Un film tra l'altro scritto anch'esso da Bonifacci...
L.Argentero: Esatto. Non una cosa voluta, ma entrambi collaboriamo spesso con Cattleya, quindi è naturale ritrovarsi.

Bonifacci, sapendo che sta scrivendo la parte per te e conoscendoti bene, può crearti il personaggio addosso nel modo migliore, no?
L.Argentero: Be', certo, per uno sceneggiatore è un bel vantaggio una cosa del genere. Ci conosciamo da un sacco di anni e sa perfettamente su cosa mi trovo a mio agio, quali sono i toni su cui insistere etc.

Ti ha disorientato il cambio di regista per il sequel?
L.Argentero: No, per nulla, ero a favore di un cambio di timone. Non perché non volessi Claudio (Cupellini, ndr) eh, anzi! Ma Claudio ha oramai intrapreso un'altra strada. La sua opera seconda è un bellissimo film (Una vita tranquilla, ndr), però lui ha virato su quello che voleva fare. Per un giovane regista è più facile esordire con la commedia, si sapeva già da allora quali erano i suoi obiettivi.
Vi dirò inoltre qualcosa di più su Alessio... Alessio l'ho visto, negli ultimi cinque o sei anni, più di mia madre (ride), perché ha collaborato in quasi tutti i film che ho fatto negli ultimi anni, e quindi ci conosciamo davvero molto bene. Ero sicuro delle sue potenzialità: ha una conoscenza tecnica che va al di là di quasi tutti i giovani registi che conosco e ha una caratteristica fondamentale: lui ha esordito con la commedia perché vuole fare la commedia. Il suo sogno è la commedia. È una cosa che si nota. Credo fermamente che Alessio si farà un nome in futuro.

E il tuo, di sogno, è la commedia, o altro?
L.Argentero: La cosa più bella che è successa in questi anni è che nonostante una grossa presenza di commedie nella mia filmografia, ci sono tantissimi progetti diversi tra di loro, tanti personaggi molto diversi tra loro...e non parliamo solo di commedie. Quest'anno ho girato due film che nulla hanno a che fare con la commedia. Spero comunque di continuare a farla, perché è tra i generi migliori. È anche una cosa molto difficile, spesso più difficile che fare un film drammatico e spesso ti avvicina tanto alle persone, che a tua volta puoi avvicinare a progetti meno 'semplici', perché si affezionano al fatto che tu sia rassicurante. Ha un grosso potenziale, la commedia.

Hai accennato a due film non-commedia... Ti riferisci a E la chiamano estate e Le guetteur?
L.Argentero: Nel film di Franchi io faccio una piccolissima partecipazione, un piccolo ruolo che mi ha fatto molto piacere anche perché mi ha dato modo di conoscere un regista molto particolare. Le guetteur invece è un sogno, un regalo piovuto dal cielo, una produzione quasi interamente francese se eccettuiamo me, Violante (Placido, ndr) e qualche tecnico. Girato in francese con un cast incredibile, attori strepitosi. Io faccio parte di una banda di rapinatori. E poi per la prima volta mi hanno fatto tenere una pistola in mano e sparare! (ride)

Noi giornalisti abbiamo ben presente Michele Placido quando si inalbera...
L.Argentero: E sul set non avete idea! Quando sbrocca sul set è uno dei momenti di più alta commedia che si possa immaginare... Michele non è che sbotta: è, come si suol dire, un litro d'acqua in una bottiglia da mezzo litro. È strabordante. Ha una passione, una vitalità, un'energia che non si possono raccontare. Lo capireste solo se passaste anche voi due mesi sul set con lui. Magari stai girando alle cinque di mattina e ci sono ragazzi della troupe della mia età esausti, mentre lui schizza ancora come una trottola. Io gli dico sempre che vorrei arrivare alla sua età, magari con un terzo delle cose che ha fatto lui, ma con la stessa passione che ancora lo anima. Quando sbrocca non è perché è acido, ma solo perché ha troppe cose dentro per poterle esprimere in modo calmo e posato. Ha bisogno di esplodere. E la stessa cosa succede sul set. Un momento bellissimo, di grandi input emotivi e fisici. Michele è la quintessenza di questo mestiere.

E com'era girare in francese con lui?
L.Argentero: Divertentissimo. Anche perché spesso giocavamo col francese maccheronico.

Probabilmente non era voluto, ma vi scontrerete contro una commedia che sta andando benissimo, I soliti idioti. L'hai vista? Sai che c'è uno sketch in cui ti prendono in giro?
L.Argentero: Be', era abbastanza prevedibile che andasse bene. Non l'ho ancora vista, ma sì, lo so che faccio parte di uno sketch!

Il cioccolato è un veicolo d'amore, il film insegna. L'hai mai usato personalmente per un gesto romantico?
L.Argentero: (ride) Un milione di volte! Il cioccolato e il cioccolatino fanno oramai parte dell'iconografia romantica. Ad esempio il Bacio: oramai c'è l'espressione 'si dice con un bacio'.

Nabiha, com'è stata questa seconda esperienza italiana dopo il film di Checco Zalone?
N. Akkari: Innanzitutto, quando sono arrivata sul set di Checco Zalone non sapevo una parola di italiano: solo “sì, sì” e “no, no” giusto per sopravvivere. Qui, invece...

L.Argentero: Qui parla pure troppo! (ridono)

N. Akkari: Sempre meno di te! (ride)
Comunque sì, tornare sul set dopo aver imparato un po' la lingua è stata un'altra cosa. Poi sono stati tutti dolcissimi con me. Avevo un po' paura a tornare in Italia dopo il successo del primo film, perché prima ero sconosciuta, e poi d'un tratto la gente mi chiamava per strada urlando “Farah!”

Nella vita sei romantica? Ti piace l'uomo che fa la corte?
N. Akkari: (ride) E che posso rispondervi? Sì, tanto romantica. Mi fa sognare un uomo che mi regala dei fiori. O anche il cioccolato!

L.Argentero: Mah, in verità, vi dirò che Nabiha è la ragazza più rock'n'roll che abbia mai conosciuto! Non avete idea, voi la vedete così ma è la classica trappola! (ridono)

N. Akkari: Be', comunque farmi divertire è la cosa più romantica che si possa fare nei miei confronti. Il geek, il nerd, che mi fa ridere, è il mio tipo di uomo. Ma spesso da romantici poi passano a rintronati, giocando troppo ai videogames (ride).

E quant'è nerd Luca Argentero? Citiamo una battuta del film: “Basta che non tocchi la mia PlayStation!”
N. Akkari: È la verità! Di' loro quante ore hai giocato coi videogames, sul set! (ride)

L.Argentero: Ehh... (ride) Vabbe', dai, io non identifico la nerdaggine con la passione per i videogiochi, che personalmente poi è forzatamente scemata di pari passo coi mesi di matrimonio. (ride) Già si nota dalla convivenza, poi col matrimonio...più stai insieme a una donna, meno giochi coi videogame! (ride) Io punto a fare un figlio il prima possibile così poi cresce, e ho una scusa per giocare con lui, quantomeno! (ride) Però alla fine non sono mai stato troppo nerd: ero più il tipo sportivo. Praticavo quattro sport diversi!

Cosa ne pensi della traduzione e adattamento del tuo dialogo con Julia Roberts in Mangia, Prega, Ama?
L.Argentero: Eeeh!! (ride) Guarda, è un problema congenito. E un peccato. Purtroppo quando hai più di una lingua nello stesso film è un casino. In quel caso tutto il rapporto che c'era fra di noi in cui io fungevo da traduttore, interprete...filo conduttore nei rapporti che intratteneva durante la sua visita in Italia andavano a farsi friggere con lei che parlava in italiano. Cambiare le battute nell'adattamento era un grosso problema: io sul set interpretavo il copione originale, naturalmente. Il doppiaggio ha garantito ad intere generazioni di godere di film che altrimenti non avrebbe potuto apprezzare o addirittura vedere, però c'è anche il rovescio della medaglia in certi casi... e così mi ritrovo a parlare in latino!

Matteo Garrone sta preparando un film sul Grande Fratello. Ti ha interpellato, magari anche per un cameo?
L.Argentero: Ma magari! Purtroppo no. Magari mi chiamasse, io lo adoro come regista.

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