Intervista Logan Lerman & Alexandra Daddario

Abbiamo intervistato in esclusiva, al Giffoni 2013, i protagonisti del nuovo capitolo della saga di Percy Jackson

Intervista Logan Lerman & Alexandra Daddario
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Hollywood ha in sé qualcosa di magico e leggendario perché trasforma i suoi abitanti da perfetti sconosciuti in icone immortali. In un certo senso, quindi, Logan Lerman e Alexandra Daddario avrebbero dovuto immaginare come e quanto sarebbero cambiati dopo una saga come quella di Percy Jackson (nata dalla penna di Rick Riordan e in Italia pubblicata da Mondadori). E invece no. Quando al 43° Giffoni Film Festival assistono a scene di delirio collettivo, pianti e urla inclusi, entrambi sembrano genuinamente sorpresi dell’effetto provocato sul pubblico in occasione della preview del secondo film del franchise, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: Il mare dei mostri, in sala dal 12 settembre per 20th Century Fox. Non si stancano mai di scattare foto e firmare autografi né di ripetere quanto si sentano fortunati ad aver ricevuto le chiavi del regno (dello show business) e a varcarne la soglia da sovrani teen. Lui stringe la mano in maniera impacciata, come se fosse il primo giorno in una nuova scuola e si dovesse presentare ai compagni. Il maglioncino a righe (segno di vero eroismo, considerati il caldo e l’umidità della zona) e il pantalone casual confermano l’aria da ragazzo della porta accanto, mentre la collega sfoggia tacchi alti e minidress. Che importanza hanno i loro look nell’economia di un’intervista? Presto detto: in questo caso inquadrano perfettamente lo stile e l’atteggiamento di entrambi gli attori, una coppia di giovani talenti motivati e gentili che, pur senza sbilanciarsi mai troppo, si concedono a stampa e pubblico con semplicità.

Qual è stato il momento più memorabile in questa seconda pellicola?
Logan Lerman: Per me di sicuro il momento dell’incontro con Polifemo. Sono un grande fan dell’Odissea quindi mi ha appassionato molto girarlo.
Alexandra Daddario: Anche a me ha divertito tanto, ma mi sono emozionata anche quando Percy capisce di avere un fratellastro.

Com’è nata la passione per la recitazione?
Logan Lerman: Ho iniziato da piccolo, ma i miei genitori all’epoca non credevano si trattasse di un lavoro, quindi mi incoraggiavano a divertirmi finché fosse durato l’hobby della recitazione, ma ormai da qualche anno si sono resi conto che è passato ad un livello professionistico, arte mista a business e che mi dà da vivere.
Alexandra Daddario: A scuola mi hanno iscritta al corso di recitazione come attività extracurriculare e quindi direi che è merito/colpa dei miei genitori se sono qui. Poi sono arrivate le soap quando avevo 13-14 anni e la mia carriera ha preso una piega totalmente diversa. Se sono felice, anche la mia famiglia lo è, quindi mi incoraggia a dare il massimo.

Oggi siete idoli di molti adolescenti. Avete mai provato questa sensazione?
Logan Lerman: Spero di essere un buon esempio per questa generazione, visto che io invece sono cresciuto con i modelli sballati della tv. Sapere di essere preso come punto di riferimento mi fa piacere, ma mi imbarazza al tempo stesso.
Alexandra Daddario: Io so cosa provano perché quando ero una teenager andavo fuori dei teatri di Broadway ad aspettare gli attori e chiedere gli autografi. Mi sentivo ispirata dal loro talento e oggi è emozionante stare dall’altra parte: molti film mi hanno spronato e motivato e riuscire a ricambiare mi sprona a fare sempre di più grazie a personaggi forti e positivi.

Quale è la “missione” di un attore?
Logan Lerman: Portare la felicità nella vita delle persone è un regalo enorme.
Alexandra Daddario: Raccontare storie è la ragione per cui faccio l’attrice. Mi piace cambiare pelle, mettermi nei panni degli altri perché sono incuriosita da tutto quanto è diverso da me.

Molti vostri coetanei non hanno invece un lavoro per via della crisi. Cosa direste loro?
Logan Lerman: Sento le storie di miei amici e familiari e so che molti ragazzi hanno difficoltà a trovare un impiego. Questo mi fa sentire ancora più fortunato per la vita che faccio e a chi mi chiede un consiglio dico di non mollare, di continuare a imparare, di cercare di essere innovativi e di vedere dove porta la corrente. Non abbiate paura di mettervi in gioco.
Alexandra Daddario: Ho ricevuto per anni e anni rifiuti ed è naturale restarci male, ma bisogna usare gli inconvenienti come sprone per migliorarsi.

Qual è stato il ruolo più inusuale della vostra carriera?
Logan Lerman: Charlie di Noi siamo infinito è diverso da tutto quello che avessi mai fatto fino a quel momento: è il più vero e realistico tra i miei personaggi e mi aiutato molto. È davvero cool!
Alexandra Daddario: Girare gli horror è stata un’esperienza molto particolare e divertente perché passi tutto il tempo sul set a correre e urlare, mentre i fantasy sono assurdi per la presenza del green screen: reciti di fronte ad un pannello immaginando uno scenario spaventoso contro cui lottare.

Come entri nella mente del personaggio?
Logan Lerman: Dipende molto dalla situazione, di solito cerco di scatenare la mia fantasia, faccio tacere tutto il rumore intorno a me e mi godo la trasformazione. Anche se combattere con un mostro di 50 metri come in Percy Jackson e non vederlo è un po’ complicato.
Alexandra Daddario: Io immagino di entrare in un altro modo per diventare un’altra persona: con il passare del tempo l’esperienza rende la metamorfosi più semplice, ma è buffo costruire con il pensiero una figura gigantesca da abbattere pur avendo di fronte una X che indica il punto dove devi guardare.

Riguardate le vostre performance su grande schermo?
Logan Lerman: Mi sento ancora un novellino dell’ambiente ed è liberatorio evitare di riguardarmi, finire un film, archiviarlo e passare al prossimo, altrimenti divento ipercritico e trovo mille difetti.
Alexandra Daddario: Io ho tanto da imparare e se mi rivedo in un film penso sempre che tutti notano le cose che a te non piacciono della tua performance. Rivedersi in azione è sempre una lama a doppio taglio!

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