Intervista Kick-Ass 2: Christopher Mintz-Plasse

Abbiamo incontrato a Londra uno dei protagonisti della saga di Kick-Ass, l'interprete di Red Mist/Mother Fucker!

Intervista Kick-Ass 2: Christopher Mintz-Plasse
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Christopher Mintz-Plasse chiede un caffè espresso. Mi sarei aspettata un thè, dopo tutto siamo a Londra, ma non ci faccio caso e così inizia la chiacchierata su Kick-Ass 2 (in sala dal 15 agosto per Universal) e smetto di distrarmi pensando alla bevanda, almeno finché viene posata sul tavolo. Lui la beve e fa subito una smorfia dicendo: “Santo cielo, è troppo forte per me!”. Trattengo una risata ma non riesco a non pensare che è esattamente quello che avrebbe fatto e detto Chris D’Amico, il suo personaggio. Avrebbe provato un approccio da duro, o almeno da uomo di mondo che sa il fatto suo, per non sembrare un ragazzino. E nel secondo capitolo del franchise ispirato al fumetto di Mark Millar infatti si spinge oltre: abbandonato il costume di Red Mist, abbraccia la professione di super cattivo a tempo pieno nella tutina in latex versione sadomaso di The Mother Fucker. Il cambio di rotta rappresenta una delle novità più eclatanti della pellicola, che si spinge sempre più in là con una dose extra di irriverenza. Ecco come nasce la lega di malvagi capitanata dalla versione diabolica di Chris: serve (eccome!) un team altrettanto improvvisato di supereroi (gestito dal Colonnello Stripes and Stars, aka Jim Carrey) che provi ad arginarne i crimini.

Partiamo proprio dalla divisa scelta da The Mother Fucker: cosa ne pensi?
La fan numero uno di questo costume è la mia fidanzata, io personalmente ricordo solo i corsetti, la parrucca, le catene incrociate e l’ora intera spesa a indossarlo e poi a toglierlo...

Hai passato la maggior parte del tempo sul set dal costumista?
Il tempo sul set in generale è stato poco rispetto a quanto avrei voluto, anche se ho speso tre mesi a Londra per le riprese. Nel frattempo, infatti, facevo la spola con Los Angeles per girare alcuni episodi di un serial tv (la nuova sitcom di CBS, Friend me, ndr.).

Cosa ti ha maggiormente divertito nel cambiamento di Chris?
Per la prima volta è stato coinvolto in scene d’azione e questo mi ha davvero divertito, ma il nostro intento era quello di far vedere quanto si fosse calato in questo ruolo. In effetti lui si prende molto sul serio nella versione da cattivo, ma poi basta guardarlo per scoppiare a ridere.

Il dark side è più spassoso?
Decisamente: nel primo film Chris era un po’ disturbato, ma voleva fare l’eroe. Ora, invece, è determinato ad essere super cattivo e basta.

Com’è stato ritrovare Chloe Moretz?
Avrei voluto girare più scene con lei, invece ho passato il tempo con Madre Russia, che non parlava una parola d’inglese. Che dire? A parte questo, è una ragazza dolcissima. (Ride)

Sei un fan dei fumetti?
Non più: è da tanto che ho smesso. Mio padre, invece, è un vero fanatico di comics, li lasciava ovunque, dal garage al bagno al divano e persino sotto il letto.

Hai letto quelli di Kick-Ass?
Mark Millar me li ha mandati tutti via e-mail e li ho letti volentieri, ma la terza serie non ancora.

A scuola eri il classico nerd?
Non direi, piacevo abbastanza, ero considerato carino, un ragazzo come tanti, che faceva ridere i compagni con le battute. Prendevo intanto lezioni di recitazione e lavoricchiavo un po’...

E ora lo sei?
Assolutamente no, anche se so di averne tutto l’aspetto. Alla mia fidanzata, ad esempio, piacciono molto...

Aaron Taylor-Johnson ha messo su un po’ di muscoli per tornare ad essere Kick-Ass. E tu?
Aaron si è allenato molto, io invece sono tale e quale al primo film, anche se ho lavorato molto e in fretta per imparare le coreografie del combattimento. The Mother Fucker non doveva sembrare un lottatore né uno stunt, ma un teenager con velleità da giustiziere.

Qual è l’aspetto migliore di far parte di un gruppo di supereroi?
Andare al Comic-Con è una delle parti più divertenti. Vedere ragazzi con il costume del tuo personaggio accanto a quelli vestiti da Spider-Man o Superman è davvero figo. È cool farne parte e i nostri fan sono quelli migliori, capaci di amarti e supportarti sempre: ne ho incontrati 500 per la sessione d’autografi ed è stato grandioso. A me piaceva anche solo camminare per la fiera e guardare i cosplayer.

La domanda è di rito: cosa ne pensi dell’abbandono della promozione da parte di Jim Carrey?
Vorrei fosse qui con il cast a parlare del film, anche se personalmente ho diviso con lui un solo giorno di riprese lo guardavo sul set con incredibile ammirazione entrare e uscire in un attimo dal personaggio. Resterà sempre un mito con cui sono cresciuto. The Truman Show è uno dei miei film preferiti e molti di quelli che ha girato mi hanno ispirato davvero tanto nel mio lavoro.

Jim Carrey ha rifiutato la promozione perché pensa che Kick-Ass 2 sia troppo violento. Sei d’accordo?
Non credo che Kick-Ass 2 ruoti attorno alla violenza. È comprensibile però aspettarsi che sia più folle del primo capitolo dove vediamo una ragazzina di 11 anni giustiziare un gruppo di cattivi. Nel sequel non puoi riproporre lo stesso scenario ma di sicuro alzare il tiro, il che implica scontri armati e anche spargimento di sangue.

Com’è stato lavorare con Zac Efron per Townies?
Ci siamo divertiti un sacco assieme a lui raccontando la storia di una scatenata confraternita tra sesso, droga e party. Il merito va anche a Dave Franco, uno dei miei migliori amici, con cui riesco sempre a tirar fuori qualcosa di esilarante come nei nostri corti.

Parte del cast è lo stesso di Facciamola finita, ambientato proprio a casa di suo fratello James Franco...
Per Facciamola finita siamo stati davvero invitati tutti ad una festa per tre giorni di fila a girare la scena ed è stato esilarante!

A parte la recitazione, cos’altro ti appassiona?
Suono la batteria con una band creata assieme a tre miei amici (The Young Rapscallions, ndr.) e sto lavorando con loro al nostro terzo album. Abbiamo fatto alcune date a Los Angeles e ci piacerebbe organizzare un tour.

Hai un personaggio in mente che vorresti interpretare a tutti i costi in futuro?
Mi fa piacere alternare commedia a ruoli drammatici e se mi permettono di recitare parti diverse vuol dire che hanno fiducia in me. Quello che cerco è mettermi in discussione, correre rischi e sperimentare esperienze nuove, ma, lo ammetto, qualsiasi parte mi propongano la accetto volentieri.

La scena extra dopo i titoli di Kick-Ass 2 fa pensare ad un terzo film, ci sarai?
Se il mio personaggio è ancora vivo torno volentieri a interpretarlo. Il primo film è stato strepitoso, il secondo riprendeva alcune parti del racconto ancora da esplorare e nel successivo credo sia desiderio condiviso quello di renderlo speciale...

Cosa ti ha dato questa saga?
Sono molto riconoscente a Kick-Ass. Se qualcuno mi ferma per strada a chiedermi un autografo sono contento. Certo, si incontrano anche dei cretini, ma se mi dicono qualcosa di scortese non mi piace litigare, alzo i tacchi e me ne vado. Qualche giorno fa ero ad un concerto con la mia fidanzata e i suoi genitori, mi trovavo in macchina con loro e a quanto pare con il finestrino alzato non ho sentito che qualcuno mi chiedeva una foto. L’ho scoperto su internet, dove questa persona mi ha coperto di insulti con molteplici post di cattivo gusto su di me e su mia suocera...

Paura che per strada ti chiamino "Motherfucker"?
Adesso un po’ sì (Ride).

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