Intervista Hunger Games: Jennifer Lawrence, Elizabeth Banks, Donald Sutherland

Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2 si mostra alla stampa alla première di Berlino e la protagonista Jennifer Lawrence, insieme ad altre star come Elizabeth Banks e Donald Sutherland, risponde alle nostre domande.

Intervista Hunger Games: Jennifer Lawrence, Elizabeth Banks, Donald Sutherland
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Jennifer Lawrence non ha bisogno dell'arco e delle frecce di Katniss per inchiodare l'interlocutore: entra in una stanza e la illumina. Anche quando è piena di star con più esperienza di lei, com'è successo a Berlino in occasione della premiere mondiale di Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2, l'ultimo capitolo dell'adattamento dei romanzi di Suzanne Collins (Mondadori), in sala dal 19 novembre. Accanto a lei, ad incontrare i giornalisti accorsi da un capo all'altro del pianeta, c'è la produttrice del franchise Nina Jacobson (che non resiste alla tentazione di venirle in soccorso quando una domanda si avvicina troppo al privato) con buona parte del cast, a partire da Donald Sutherland che incarna anche lontano dal set la solennità del Presidente Snow, anche se con maggiore saggezza. Ad Elizabeth Banks (Effie) brillano gli occhi solo a sentire parlare la "leader", mentre Willow Shields (Prim) nutre per la sorella cinematografica un misto di adorazione e confidenza. Sfacciata ed esilarante, Jena Malone (Johanna) non risparmia le sue faccette buffe, eppure tutta l'attenzione è concentrata su Jen, che intanto alza gli occhi al cielo, s'impone un'espressione seria e concentrata ma poi a bassa voce, quasi tra sé e sé, si rimprovera di aver lasciato trapelare troppo. Al pubblico piace proprio per questo: per quanto si sforzi, la sua indole spontanea trova sempre il modo di affiorare in superficie. E infatti, puntualmente, durante questo tour in giro per il mondo, ha già sbattuto contro un monitor e baciato per sbaglio in bocca la collega Natalie Dormer. Chissà cos'altro potrà succedere prima che torni a casa...

Un'ultima volta

Quali sono le emozioni principali alla vigilia dell'addio ad Hunger Games?
Jennifer Lawrence: Provo una grande tristezza, perché amo Katniss dal profondo. Dopo aver finito il film mi sono emozionata tantissimo e succede ogni volta che lo rivedo.
Jena Malone: Vivere tanto a lungo con un personaggio è una rarità così come creare qualcosa che faccia innamorare il pubblico e diventi più grande di te, durando oltre la tua stessa esistenza.
Elizabeth Banks: Salutare Hunger Games è difficile, l'addio ad Effie è agrodolce. Lei mi ha influenzata tanto, soprattutto nel senso della moda, infatti ora indosso più colori rispetto a prima, quando vestivo sempre di nero.
Donald Sutherland: M'infonde grande speranza sapere che questa saga influenza le coscienze dei giovani e risveglia il loro senso civico: non c'è risultato più gratificante dell'offrire loro la possibilità di un futuro migliore.
Willow Shields: Da quando avevo dieci anni e fino ai quindici sono stata sul set di Hunger Games, la mia prima esperienza come attrice. Qui ho imparato a recitare e sono cresciuta tantissimo, mai avrei creduto di essere qui oggi.

Come reagite davanti all'evoluzione di Katniss?
Nina Jacobson: A questo provo a rispondere io... Katniss è una guerriera e i suoi sacrifici alimentano la rivoluzione ma si è guadagnata un po' di pace, proprio come un veterano che torna a casa.

Dopo aver cantato in Hunger Games, possiamo aspettarci una carriera musicale?
Jennifer Lawrence: (Storce il naso) Nessuna seconda carriera, mi piace la musica ma non credo potrei dare alcun contributo al panorama musicale, quindi mi astengo. Ho cantato nei film per esigenze di copione.

Ad alcuni di voi Hunger Games ha prospettato nuove carriere, però...
Elizabeth Banks: Sì, è il mio caso con la regia. Francis Lawrence è stato davvero gentile a permettermi di poter finire le riprese nei tempi giusti per poter dirigere Pitch Perfect 2, inoltre mi ha incoraggiato tantissimo nel progetto. Spero di aver imparato cosa voglia dire prendermi il tempo di concentrarmi anche su altro che non sia la recitazione e rallentare un po'.

Qual è il messaggio più forte della saga?
Nina Jacobson: La manipolazione dei media per il controllo della popolazione è un tema potentissimo, soprattutto per i ragazzi che sono esperti in materia. Il Presidente Snow ha una straordinaria abilità d'infondere una disciplina alla popolazione, a partire dagli Hunger Games, giochi in cui ha trasformato la brutalità in puro divertimento. E alla fine Alma Coin imita Snow al punto di diventare come il suo nemico.

Il resto del cast ha raccontato la difficoltà di girare le scene nei tunnel. Cosa ne pensa la Ghiandaia Imitatrice?
Jennifer Lawrence: Hanno ragione, girare ad Atlanta nei tunnel è stato a dir poco sfiancante, però ne è valsa decisamente la pena. Quando guardi queste scene ti tengono incollato alla poltrona anche da un punto di vista emotivo, senza contare che ce l'abbiamo davvero messa tutta durante i ciak. Io mi son beccata anche un calcio!

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