Intervista Hunger Games: Francis Lawrence, Julianne Moore, Josh Hutcherson e Liam Hemsworth

Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2 raccoglie a Berlino per la sua première i suoi interpreti: ecco il nostro incontro col regista Francis Lawrence, Julianne Moore e i protagonisti Josh Hutcherson e Liam Hemsworth.

Intervista Hunger Games: Francis Lawrence, Julianne Moore, Josh Hutcherson e Liam Hemsworth
Articolo a cura di

La premiere mondiale di Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2 a Berlino vanta un tale numero di star da meritare due eventi paralleli per far incontrare alla stampa i protagonisti della saga nata dai libri di Suzanne Collins (Mondadori). Nonostante l'affollamento inusuale davanti ai microfoni si vede che gli attori sono abituati a giocare in squadra e a dividersi i riflettori, ciascuno a modo suo. Il regista Francis Lawrence si mete al servizio del cast senza manie di protagonismo: annuisce, sorride, incoraggia. Liam Hemsworth (Gale), invece, ha invece un debole per le entrate ad effetto, saluta con due dita in segno di vittoria ma poi è di poche parole e si defila. Josh Hutcherson, proprio come Peeta, è il classico one man show, quello che in un gruppo si fa benvolere perché divertente, spigliato e aperto: se gli chiedi qualcosa diventa un fiume in piena e contagia tutti con il suo entusiasmo. Sam Claflin, invece, non ricorda affatto Finnick: disinvolto sì ma di certo non egocentrico, sa far brillare i colleghi con discrezione e acume. Natalie Dormer (Cressidra) ha uno spirito pratico, sa ascoltare attentamente e non si concede arie da diva. Il Premio Oscar Julianne Moore (la Presidentessa Alma Coin), invece, sprigiona una tale classe che ogni commento sarebbe superfluo. Che questo lungo addio, in sala dal 19 novembre, abbia allora inizio...


Tutto ha una fine

Come si fa a salutare per sempre un progetto epico come Hunger Games?
Josh Hutcherson: Aver investito cinque anni della mia vita in questa saga è stata una grande soddisfazione, un'esperienza umana fatta di legami importanti, per cui è davvero triste dire addio e non poter più frequentare queste splendide persone su base quotidiana.
Liam Hemsworth: Ormai Josh e Jennifer (Lawrence, ndr.) sono miei grandi amici, abbiamo lavorato con una crew eccezionale e ammetto che mi mancherà molto questo gruppo.
Julianne Moore: Non succede spesso in questo ambiente di trovare un team di lavoro che ti accolga a braccia aperte, tanto più se fa parte di un fenomeno globale del genere. Sono tutti straordinari.
Natalie Dormer: Io sono entrata nel cast per gli ultimi due film e sono orgogliosa di far parte di questo cast pazzesco.

Si dice che prima o poi tutte le cose belle finiscano...
Francis Lawrence: Infatti provo un misto di sensazioni agrodolci, oltre alla soddisfazione del risultato finale. Volevamo che su grande schermo ci fosse una reale chiusura del cerchio nelle varie relazioni, ma resta comunque triste dire addio a tutti.

Per quest'ultimo film avete scelto location europee, come Berlino e Parigi. Com'è andata?
Julianne Moore: Io ho fatto il liceo a Francoforte e quindi non provo altro che immenso amore per Berlino, un centro culturale vivissimo, tanto che tra un ciak e l'altro non facevo altro che scattare e mandare foto.
Francis Lawrence: La storia racconta le conseguenze della guerra e della violenza e in questo film si capiscono benissimo. L'idea è senza tempo, perché brutalità del genere sono sempre accadute, non a caso la storia dei romanzi trae ispirazione proprio dalle battaglie del passato. E girare in location europee dà un'aria di cambiamento che fa bene al franchise. Berlino ha offerto un tipo di architettura che rispecchiava l'estetica che immaginavamo per Panem, classica e imponente.
Josh Hutcherson: Magari lavorassimo ovunque come a Parigi, dove ti mettono sempre sul tavolo del vino mentre mangi...

Cosa vi affascina dei messaggi della saga?
Josh Hutcherson: La saga racconta di un popolo oppresso che ad un certo punto si unisce attorno ad un leader e trovo importante che un messaggio simile arrivi fino ai ragazzi perché barbarie del genere non si ripetano. Hunger Games ne parla senza dimenticare mai di essere anche entertainment.

Il canto della rivolta parte 2 vede un ruolo importante per la Presidentessa Alma Coin. Pensa che sarebbe un buon leader per Panem?
Julianne Moore: Mi affascina l'idea che Alma Coin inizi come ribelle ma poi venga corrotta dal potere e dalla vendetta. È un tema familiare nei corsi e ricorsi storici e ora viene inserito in un contesto distopico, che idea affascinante! Però non credo che lei sarebbe un buon leader, perché si lascia traviare dalle circostanze.

Quali scene sono state più difficili da girare?
Liam Hemsworth: Quelle in acqua, nei tunnel, sono state claustrofobiche, ho vissuto tre settimane con il torcicollo perché non riuscivo a stare in piedi in quei cunicoli.
Natalie Dormer: Ricordo ancora gli asciugamani che ci avvolgevamo addosso tra un ciak e l'altro, completamente fradici. Che freddo!

Che voto dai a: Hunger Games: Il Canto della Rivolta - Parte II

Media Voto Utenti
Voti: 10
8
nd