Intervista Guardiani della Galassia: Conferenza stampa londinese

James Gunn e il resto del cast del nuovo film Marvel Studios si raccontano alla stampa europea in occasione della première londi

Intervista Guardiani della Galassia: Conferenza stampa londinese
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Negli scorsi giorni, in uno degli hotel più lussuosi di Londra, abbiamo avuto modo di incontrare il cast di Guardiani della Galassia, in occasione della première europea del film. A poco a poco vi presenteremo tutte le nostre interviste: oggi però è la volta della conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il regista James Gunn e molti dei protagonisti del film: Chris Pratt (Peter Quill), Dave Bautista (Drax il Distruttore), Zoe Saldana (Gamora) e Karen Gillan (Nebula). È stata una conferenza stampa assai frizzante e in cui, in molti punti, Gunn e Pratt sono andati a ruota libera, raccontando assurdi aneddoti dal set e anche un improvvisato soggetto per un ipotetico, pazzo film in cui Star-Lord si ritrova faccia a faccia con Tony Stark e... gli spara, per diventare la star del Marvel Cinematic Universe tra lo sgomento di tutti gli spettatori. Un incontro con la stampa decisamente atipico, del quale vi riportiamo tutte le domande salienti qui di seguito.

Il figlio prediletto

Ci raccontate come vi siete ritrovati a lavorare a questo film? Come avete affrontato i provini?
Karen Gillan: Io ho semplicemente ricevuto una chiamata dal mio agente, che mi chiedeva “Ti va di rasarti a zero per un ruolo in un film Marvel?” e io ho risposto “Certo!” e ho fatto un provino. Una storiella noiosa, in fondo! (ride)
James Gunn: E devo ammettere che il suo provino è quello che mi è piaciuto più di tutti. È stata bravissima. Le era richiesta una cosa piuttosto semplice ma l'ha resa coinvolgente. Alla fine è diventata un po' il Boba Fett del film.
Chris Pratt: Ho pensato potessi essere quello giusto per il personaggio, sia fisicamente che caratterialmente. Speravo mi dessero il tempo necessario a dimostrarglielo. In questo ero supportato dal mio grande amico Dan.
James Gunn: E anch'io facevo il tifo per te insieme a Dan. I quattro attori che ho qui al mio fianco li ho sentiti “speciali” sin dal primo momento che li ho incontrati. Ci siamo trovati subito molto bene.

Qual è il personaggio di culto del film?
Zoe Saldana: Io, ma credo di poter parlare per molti, sono stata conquistata da quel grande albero che risponde al nome di Groot. Sono un'attrice ormai grandicella eppure, nonostante sia un personaggio di finzione, Groot mi ha commosso profondamente.
Chris Pratt: Per me il film decolla davvero quando vediamo per la prima volta Groot e Rocket nel centro di Xandar: le cose cominciano ad intersecarsi nel momento in cui Rocket guarda gli annunci di Bounty Hunter sul suo computer. Lì comincia a formarsi il concetto che la somma è maggiore del semplice insieme delle parti. È Rocket a scatenare questa miscela, con la sua parlantina, e da lì ruba la scena in continuazione.
James Gunn: Per me è un po' come chiedermi qual è il mio figlio prediletto, anche se in realtà sì, è Rocket, ma non so se è davvero lui a rubare la scena. Credo di concordare con la reazione comune e dire che è Groot il personaggio che ti resta più impresso. E poi il Drax di Bautista. E lo dico perché così lui si imbarazza! (ride) Lui odia i complimenti, così gliene faccio il più possibile. Però alla fine in questo film corale ognuno ha i suoi momenti topici, a partire da Chris, poi abbiamo Zoe, che è come se fosse il Clint Eastwood del film... Devo dire che è davvero una cosa bella che sia un circuito, che ci sia dinamismo e tutti abbiano il loro spazio.

Il giusto tono di verde

Zoe, non è facile recitare tutta dipinta di verde. Raccontaci un po'.
Zoe Saldana: Cominciamo col dire una cosa: quando si pensa a qualcosa di sexy, lo si pensa in rosa, rosso, nero, bianco... non certo in verde! Dovevo essere cazzuta ma non era solo una questione estetica. E se già il colore non rendeva le cose facili, non era neanche un problema di estetica, di push-up e vestiti attillati... non abbiamo avuto un approccio così superficiale.

E dei tuoi tatuaggi tribali, invece, che ci dici Dave? Anche tu hai passato parecchi grattacapi in sala trucco.
Dave Bautista: Già, tant'è vero che ho fatto amicizia con i truccatori. Parlavamo, ascoltavamo musica, etc. Poi non sono le quattro ore consecutive al trucco, a stancarti, ma il doverlo fare tutti i giorni, e poi toglierlo e ricominciare da capo.
James Gunn: Hanno avuto una pazienza assurda. Per dire, c'è da tenere le braccia aperte all'esterno per un sacco di tempo mentre ti truccano, e tu devi stare fermo... io non ci riuscirei mai, ho bisogno di muovermi.
Tra l'altro... ad averlo saputo prima quasi quasi avrei cambiato il colore della pelle di Gamora, a costo di non essere fedele al fumetto... (ride) non avete idea di che inferno è stato trovare la tonalità giusta di verde. Abbiamo diversi personaggi di varie sfumature di blu, abbiamo anche personaggi minori dalla pelle gialla o rosa, ma tutto sommato sono stati colori facili da abbinare e rendere realistici e dalla buona resa in camera... ma trovare il verde adatto è stato “difficilissssssssssssssssssssimo”.
Chris Pratt: Già, ricordo di essere capitato in sala trucco durante delle prove ed era un incubo: con una tonalità Zoe sembrava stesse male col fegato, con un'altra sembrava finita dentro un barile di vernice... è stata proprio tosta.
James Gunn: Esatto, il verde non suona bene sulla pelle umana, e scegliere il punto di verde adatto è stata una tortura per tutti. Karen, anche tu hai avuto parecchia pazienza in merito, eh?
Karen Gillan: Be'... anch'io avevo quattro ore di trucco al giorno. Però alla fine mi sono divertita: mi mettevo lì con l'iPad e guardavo Pulp Fiction a ripetizione! (ride)

James, come hai scelto le canzoni per il film? Sono le tue preferite?
James Gunn: Le canzoni nella colonna sonora sono state scelte specificatamente per star bene ed essere significative in quelle scene. Non le ho scelte per gusto personale e basta: dovevano avere un senso e una funzione. Ed è per questo che si sposano bene con le immagini nonostante siano canzoni all'apparenza poco adatte. Non è che se una canzone mi fa impazzire voglio per forza inserirla nei miei film.
Chris Pratt: Però sarebbe stato figo vedere Peter sedurre le donne a suon di Lionel Richie... (si cimenta in un'imitazione comica del cantante tra le risate della sala)

Oreo il procione

James, parlaci un po' del vero procione che ha fatto da riferimento per Rocket...
James Gunn: Sì, Oreo! Oreo Raccoon è il procione che è stato salvato quando aveva appena, tipo, quattro giorni di vita, ed è lo stesso che mi avete visto in spalla alla première ieri sera. Ed è stato il modello “naturale” per Rocket. È dolcissimo, anche se ieri mi ha distrutto la giacca (ride). È dolcissimo, non ti farebbe mai del male, però è un po' pasticcione!

Chris, nel film sfoggi “devastanti” passi di danza: te li sei inventati tu?
Chris Pratt: Sì, be', è roba mia. Dato che Peter si ispira agli anni '80 avevo in testa dei riferimenti specifici, magari solo raffazzonati, ma l'idea era ricordare l'era della Disco, Michael Jackson, il primo hip-hop... mi sono ricordato quando, da piccolo, ballavo con mio fratello nel sottoscala. Ma di sicuro non mi scrittureranno mai come coreografo! (ride)

James, realizzando questa pellicola quanta libertà espressiva hai provato? In fondo questo film è il primo del franchise, anche se collegato a tutti gli altri Marvel Studios.
James Gunn: Per me l'appeal più grande nel progetto era proprio questo: creare dei mondi e dei personaggi. Ci sono stati momenti difficili ma la sensazione di libertà che ho provato è stata inaspettata. Per questo ringrazio la Marvel perché mi ha assecondato ogni volta che me ne uscivo con qualche trovata assurda. Questo mi ha permesso di restare nel solco dei Marvel Studios ma creare anche qualcosa di completamente nuovo, e al contempo anche di richiamare alla mente quei film che abbiamo amato da ragazzini, come I predatori dell'Arca Perduta o L'Impero colpisce ancora.
Zoe Saldana: E anche Balle Spaziali! (ridono tutti)

Sappiamo che sono state tagliate alcune scene. Nel trailer stesso vediamo del footage che poi nel film vero e proprio non abbiamo visto. Le recupererai?
James Gunn: Ci sono alcune scene tagliate che meritano, così come tante riprese sbagliate e papere sul set! Capita che alcune scene tagliate poi siano nei trailer, comunque. È anche questione di marketing, ma in questo siamo stati onesti. Abbiamo realizzato diverse versioni del trailer, per testarle. C'era una versione tutta seriosa, dalla quale sembrava uno sci-fi d'azione tutto d'un pezzo, versioni intermedie, e poi quello che avete visto tutti, con in sottofondo “Hooked on a feeling” etc... e la gente non sapeva che pensare. Alla fine abbiamo deciso di usare quello che rifletteva meglio l'anima del film, e quando l'abbiamo lanciato abbiamo fatto il botto, realizzando più visualizzazioni di Man of Steel, nonostante i personaggi fossero sconosciuti al grande pubblico. E per fortuna in Disney hanno avuto il coraggio e l'onestà di “vendere” il film attraverso il trailer per quello che è, e non per un altro genere di pellicola.
Zoe Saldana: Per quanto riguarda le scene tagliate, ce n'è una molto bella che vede coinvolte Gamora e Nebula ed entra più nel dettaglio riguardo alla loro relazione parentale disfunzionale, il loro essere unite entrambe da un passato e un'esperienza comune. Spero di rivederla nel DVD.

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