Intervista Cattivissimo Me - Intervista a Max Giusti

Intervista a Max Giusti, doppiatore di Gru nel film Cattivissimo me.

Intervista Cattivissimo Me - Intervista a Max Giusti
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Roma,
Giovedì 23 settembre, Hotel Eden.
La redazione di Movieye. it incontra l'attore Max Giusti in occasione dell'anteprima del film Cattivissimo me, armati di taccuino e buone intenzioni ci precipitiamo ad intervistarlo.
Max è molto alla mano, ride, scherza e parla del futuro, ma c'è anche spazio per momenti più riflessivi.

D: Ciao Max, com'è stato lavorare ad un progetto come Cattivissimo me?

Max Giusti: E' stata un'opera di pulizia interiore, un lavoro che mi ha aiutato a togliermi di dosso ogni malessere. In fin dei conti un po' di Gru è in tutti noi, è il bisogno d'affetto che non deve mai mancare. Ho avuto occasione di avere al mio fianco professionisti del settore che mi hanno seguito in ogni passo nella gestione del personaggio.

D: Come vedi il personaggio di Gru?


MG: Come ho già detto, lo sento molto vicino a me ed uno dei motivi principali è che anche io sto per diventare padre! Come me, lui non è un vero cattivo, me pare più un bamboscione! "Ho avuto l'occasione di riflettere e di scavarmi dentro, devo dire che se ora Gru ha un po' di me, io ho preso molto da lui, mi ha aiutato a togliermi di dosso molto materialismo. Poi mi somiglia anche con quel busto largo e quelle gambe magre!

D: Il termine di paragone con l'originale di Steve Carrell è stato pesante?

MG: Tutt'altro, io ho creato un Gru diverso dal suo: mentre nella versione usa Carrell ha voluto dare un accento russo al personaggio ho ritenuto poco opportuno svolgere un'operazione del genere qui in Italia dove non siamo di certo abituati allo stereotipo del cattivo identificato nel russo, come dire, non avendo vissuto la loro storia sarebbe difficile comprendere perchè qualcuno dovrebbe avere quell'accento.

D: Qual è il personaggio a cui sei più affezionato?

MG: Ovviamente Gru! Grazie a lui mi sono ripulito un po' dentro. Sono adorabili anche le tre bambine e vi giuro, la più piccola delle tre è identica alla sua doppiatrice, è qualcosa di agghiacciante, sembra di vedere due fotocopia, sia nell'estetica sia negli adorabili atteggiamenti.

D: La scena più difficile da girare?

MG: La scena finale con la poesia che Gru legge ai bambini: aveva bisogno di anima e dovevo impararla a memoria, c'era bisogno di qualcosa in più della semplice recitazione. Quando sono venuto in sala al Barberini per la prima del film ho persino pianto. Ho sentito moltissimo questo film ed è davvero divenuto una parte forte in me, sarò per sempre grato ai suoi realizzatori per questo motivo.

D: Era la prima volta che interpretavi un cattivo?

MG: No, in Nero bifamiliare (di Federico Zampaglione) recitavo la parte di un personaggio piuttosto laido. Sono ruoli che prevedono uno studio per me, in compenso Gru l'ho sentito appartenermi, non è un vero cattivo.

D: Come affronti la competitività nel tuo mestiere?

MG: La scanso, semplicemente. Credo sia deleteria, che allontani dalla meta, io sono uno di quelli che frega la malizia e vive perchè fa molte cose. Non credo di essere il migliore ma senza dubbio sono uno di quelli che lavora di più, credo di aver trovato una mia collocazione. Sicuramente devo molto al mio passato da imitatore ma oggi la questione è diversa, sono altri i meriti che mi hanno portato qui.

D: Quale personaggio ti sarebbe piaciuto doppiare?

MG: Goldrake, potevi andarci in discoteca vestito da Actarus.

D: A chi deve molto per aver fatto carriera?

MG: Gino Landi, lui fu il primo a darmi fiducia quando la tv ancora non me ne aveva data. Devo moltissimo a lui se sono riuscito a navigare tra lustrini e mondo di spettacolo.

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