Intervista Anarchia - La Notte del Giudizio: Jason Blum

Il nostro incontro con uno dei produttori più horror del terzo millennio

Intervista Anarchia - La Notte del Giudizio: Jason Blum
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Ad un anno di distanza dal thriller a tinte horror La notte del giudizio (2013) di James DeMonaco, che vide Ethan Hawke nei panni di un individuo assediato in casa con la sua famiglia da un gruppo di violenti individui mascherati, arriva nelle sale cinematografiche il sequel Anarchia - La notte del giudizio (2014), che, diretto dallo stesso regista e distribuito come il capostipite da Universal, fa a meno del noto protagonista e sposta l'ambientazione direttamente per le strade, conferendo alla vicenda raccontata un tono decisamente più apocalittico. Per l'occasione, ne abbiamo incontrato il produttore Jason Blum, che, da qualche anno partner di Michael Bay nel concepimento di film horror e con attualmente in cantiere, tra gli altri, il terzo Insidious e il quinto Paranormal activity, ha anche finanziato il lungometraggio tratto dalla popolare serie animata Jem and the Holograms. Di questo non ha parlato nel corso del nostro incontro, ma durante la masterclass tenutasi a Roma, il medesimo giorno, presso la Casa del cinema; quindi, riportiamo anche la sua dichiarazione in proposito: "Dopo aver letto il copione ho parlato col regista, Jon M. Chu, che ha diretto G.I. Joe: La vendetta, il quale è ossessionato da Jem e le Hologram! Lui le ama così tanto che, anche se non ne possiede i diritti, è andato a proporre il film alla Hasbro, che inizialmente aveva rifiutato il progetto; poi, è andato a casa e ha scritto una sceneggiatura di sana pianta. Alla fine abbiamo girato il film e le riprese sono terminate un mese fa, ma non l'ho ancora visto. C'è Molly Ringwald e sono molto felice di averlo fatto. Visto che, a quanto pare, in Italia tutti conoscono questa serie meglio di me, magari farò qui l'anteprima del film".

Everyeye vs Jason!

In questo sequel l'aspetto politico sembra ancora più accentuato...
Jason Blum:
Questo secondo film è molto più politico rispetto al primo, che già possedeva quell'aspetto, travestendolo da thriller. Il senso del film è proprio questo.

Tra l'altro, è chiaro l'attacco all'uso delle armi...
Jason Blum: Sì, volevamo trasmettere un'idea di prudenza per quanto riguarda il rapporto con le armi, perché, se continuiamo a venderle indiscriminatamente, rischiamo veramente di arrivare a ciò che viene mostrato in questi due film. Purtroppo, è molto improbabile che si arrivi in futuro a vietare la circolazione indiscriminata delle armi negli Stati Uniti. È sufficiente guardare i dati: in America c'è un aumento delle loro vendite ogni volta che accade un fatto di sangue.

È facile intuire che, rispetto al primo film, qui avete effettuato un maggiore sforzo produttivo...

Jason Blum: Sicuramente, Anarchia - La notte del giudizio è stato più costoso de La notte del giudizio, oltre che più difficile da realizzare. Tra l'altro, mentre abbiamo potuto chiudere il primo film in diciannove giorni, per portare a termine questo secondo ne abbiamo impiegati ventisette.

Venendo da diversi found footage come i sequel di Paranormal activity, è più difficile realizzare quella tipologia di film o questi appartenenti alla narrazione classica da schermo?
Jason Blum: Anche se sembra più facile da concepire e meno costoso, un found footage è molto più difficile da realizzare, per un semplice motivo: bisogna renderlo credibile e giustificare il fatto che si continui a riprendere ogni volta che nel film accade qualcosa di tragico. Perché, quando qualcuno viene colpito o ucciso mentre si sta riprendendo, nella realtà la cosa più normale è lasciar cadere la camera di ripresa in terra.

Nel primo film il protagonista era Ethan Hawke, come mai stavolta non avete convocato nessuna star di Hollywood?
Jason Blum: In realtà, noi non ci preoccupiamo mai di avere star nei nostri film, anche perché sono a basso costo. La vera star dei lungometraggi che realizziamo è l'idea, perché è quella che vendiamo.

Visto che parliamo di film realizzati a basso costo, quali sono i vostri punti di riferimento? In America avete diverse personalità note per il cinema low budget, da Roger Corman a William Castle, a Charles Band, del quale questa pellicola ricorda un po' Manhattan warriors...
Jason Blum: Diciamo che fa sempre piacere essere paragonato a Roger Corman e William Castle (ride). Comunque, si tratta di tutte personalità di cui ho studiato il lavoro, anche per quanto riguarda Band, ma il mio approccio è un po' diverso. Io credo che i film low budget siano più credibili per quanto riguarda storie e personaggi, perché non devi affidarti agli effetti speciali, sei costretto a rendere il tutto molto più realistico.

Bay film horror

Come si convince Michael Bay a spendere poco per produrre un film?
Jason Blum: Bella domanda (ride)! Michael Bay è un uomo d'affari di grande fiuto, ha prodotto diversi remake, tra cui Venerdì 13 e Nightmare. I suoi partner sono venuti a chiedermi come produco i miei film e lui mi ha dato una sua sceneggiatura proponendomi uno scambio: se io avessi fatto quel film, lui mi avrebbe fatto fare La notte del giudizio. Alla fine, però, abbiamo fatto solo La notte del giudizio. Comunque, Bay, insieme a James Cameron e Steven Spielberg, è una delle pochissime persone al mondo che hanno il controllo totale del budget dei loro film.

Perché registi come John Carpenter e George A. Romero, che l'horror politico lo hanno sempre affrontato, oggi faticano a trovare spazio?
Jason Blum: Io credo perché i loro film siano troppo costosi, erano abituati ad un sistema in cui c'erano più soldi, l'home video andava meglio e non esisteva la pirateria.

Da cosa deriva, nel film, l'idea delle gang mascherate?
Jason Blum: È sempre terribile dover interagire con qualcuno che non si vede, che sia nascosto da una maschera o dal buio. A volere queste maschere è stato proprio il regista James DeMonaco, che è una mente un po' deviata, ma ha fatto un lavoro straordinario.

Il personaggio del generale rivoluzionario fa pensare ad un eroe molto classico...
Jason Blum: È vero, può far pensare a Malcolm X, ma lo abbiamo voluto perché si tratta di personaggi che lottano per cose giuste.

Questa serie, forse, presenta somiglianze con la saga di Hunger Games...
Jason Blum:
Sì, se vogliamo questi due film sono un po' la versione adulta di Hunger games. Il punto di contatto, forse, risiede nell'idea di purificazione dalla necessità di violenza.

Avete nuovi progetti in cantiere?
Jason Blum: Per quanto riguarda l'horror, a Ottobre uscirà Ouija, poi arriverà un nuovo Amityville horror, che non sarà però un remake ma una reinterpretazione. Ma abbiamo anche The boy next door, un thriller con Jennifer Lopez protagonista, e infine un western di Ti West interpretato da Ethan Hawke e John Travolta. Stiamo cercando di farlo come Spaghetti western.

Per quanto riguarda questa serie, invece, prevedete altri sequel?
Jason Blum: Sì, ho almeno due idee per un terzo capitolo: la prima è quella di fare un film incentrato sui rivoluzionari, su quelli per i quali lo Sfogo rappresenta il male, la seconda, invece, è quella di un prequel.

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