Anteprima The Amazing Spider-Man

The Amazing Spider-Man: una storia mai raccontata quella che si appresta a venire narrata nella nuova versione cinematografica del tessiragnatele con protagonista Andrew Garfield.

Anteprima The Amazing Spider-Man
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Una speciale serata dedicata alla scoperta della “Storia mai raccontata” di Spider-Man, quella che si è svolta ieri sera, in contemporanea, in tredici città del mondo. Un evento per festeggiare la prossima uscita del film di Marc Webb, un rilancio in grande stile dell'arrampicamuri che sembra promettere grandi cose.
Movieye era tra i pochi siti invitati, per l'Italia, allo speciale sneak peak che ha mostrato in anteprima mondiale il nuovo trailer in 3D e ben otto minuti di footage esclusivo, che vi racconteremo nel dettaglio in queste pagine. Alle 21, dopo una breve introduzione, il collegamento via satellite è entrato nel vivo, portandoci a Los Angeles, dove attendeva il regista Marc Webb. “Questo film è una storia di Spider-Man mai raccontata [Untold story, per l'appunto, ndr] prima d'ora al cinema. Per esempio, abbiamo tre elementi che erano ancora da utilizzare come si deve: i genitori di Peter, Lizard e Gwen.
Webb è molto alla mano, e con grande sicurezza invita gli astanti a inforcare gli occhialini 3D: sta per cominciare il tanto atteso trailer!

Si parte, naturalmente, col botto, grazie a una ripresa volante che mostra la genuinità del 3D nativo e lo spettacolare utilizzo che può derivarne in un film come questo. Peter fa visita a Gwen, che si stupisce di vederlo arrivare dalle scale antincendio del 23esimo piano. Pete minimizza con una battuta. La scena si sposta a tavola: la famiglia Stacy è riunita a cena e Peter è ospite. Il capitano Stacy gli chiede qualcosa su di lui, ma il ragazzo è sfuggente: “Oh, non c'è molto da dire”, ma nel frattempo scorrono le immagini di lui che prepara i lancia ragnatele e delle sue prime incursioni, mentre il discorso si sposta proprio su Spider-Man e sugli sforzi che la polizia sta facendo per catturarlo. “È un vigilante, Peter. Io indosso un distintivo per combattere il crimine, lui una maschera.” “Ma forse fa qualcosa che la polizia non è in grado di fare”. Già dal trailer possiamo notare l'accurata caratterizzazione del protagonista, insicuro ma a tratti insolente. Impressione confermata quando Spidey, tra una battuta e l'altra, immobilizza un ladro d'auto. Scopriamo poi la figura di Flash Thompson, che sembra avere una discreta importanza in questo reboot. Flash è un moderno bullo sbruffone, proprio come ce lo aspettavamo.
Il fulcro del tutto, ad ogni modo, è la riscoperta di Peter del lavoro del padre: alla ricerca del passato dei suoi genitori, il ragazzo si reca alla Oscorp, per parlare col dottor Curt Connors, una volta socio del suo 'vecchio' scomparso.
Non appare chiaro come avviene l'incidente che donerà a Peter i suoi superpoteri, ma è invece palese come il rapporto tra Pete e Connors, grazie ai loro studi congiunti, porterà il ricercatore a scoprire il siero che lo muterà in Lizard. Peter si sentirà responsabile per questo e cercherà di fermare la furia distruttiva dell'insano dottore, mentre Spider-Man stesso è braccato dalla polizia.

Il collegamento torna in sala, ed è ora di presentare gli altri ospiti. Da Rio de Janeiro, ritroviamo una splendida Emma Stone e gli storici producer Avi Arad e Matt Tolmach. “Gwen è diversa da Mary Jane. È un po' una MJ al contrario. Ad esempio, ha un ottimo rapporto col padre, diversamente da MJ. E poi si innamora prima di Peter, non di Spider-Man.” afferma la Stone quando le viene chiesto un parere sulle differenze tra il suo personaggio e quello interpretato da Kirsten Dunst nella precedente trilogia di Sam Raimi.
È la volta del collegamento da Londra, dove ci aspetta Rhys Ifans, che ci accoglie col suo caratteristico accento, e ci racconta che secondo lui “Lizard è diverso dagli altri villain, perché ha un legame davvero personale con Peter. Era un grande amico e collaboratore di suo padre, ma stringerà un legame anche con lo stesso Peter
Tocca poi a Garfield, in diretta dal cuore pulsante della Grande Mela, dire qualcosa sul suo personaggio e sul perché ha accettato di interpretarlo.
Wow. È incredibile. Chi non vorrebbe essere Spider-Ma? È un grande onore vestire i panni di Spider-Man. Prima c'è stato Tobey [Maguire, ndr], ora io...e magari in futuro uno Spidey mezzo ispanico e mezzo di colore! Ma per ora ci sono io!” Probabilmente il riferimento è al nuovo Spider-Man dell'universo Ultimate, che difatti è di origini sudamericane.

Dopodiché, arriviamo al footage inedito, vero piatto forte della serata (anche perché non sappiamo dirvi quando e se saranno pubblicate queste scene in anteprima). Trattasi di alcune scene tratte dal film, in forma spesso incompleta (soprattutto per quanto riguarda gli effetti speciali, ancora provvisori -con tanto di funi, green screen etc.- ma già piuttosto spettacolari) e disposte in ordine cronologico, per darci una rapida ma efficacissima idea della storia del film.
Il tutto comincia a scuola, nel liceo di Peter, durante un momento di ricreazione. Flash Thompson (Chris Zylka) sta vessando un compagno più piccolo, e chiede a Peter di scattargli una foto per immortalare il momento. Pete non ci sta e, per tutta risposta, viene picchiato anche lui. Anche qui, come accennato prima, rivediamo il Peter dei fumetti, timido e insicuro, ma che non ha peli sulla lingua e usa le battutacce per cavarsi d'impiccio. Quando, al ritorno a casa, Ben e May (Martin Sheen e Sally Field) chiedono cosa gli è successo. La risposta è “Sono caduto dallo skateboard”. Gli zii del ragazzo appaiono più giovani (soprattutto May) della precedente incarnazione filmica. Un po' l'influenza della serie Ultimate, un po' la voglia -e la necessità- di differenziarsi dalla saga di Raimi, elemento ricorrente anche solo in questi otto minuti. Del resto, vediamo Pete utilizzare spesso lo skateboard, e lo stesso Andrew Garfield è fisicamente molto diverso da Tobey Maguire: l'unica cosa in comune è, forse, la faccia da bravo ragazzo. Il fisico di Garfield, tuttavia, si adatta molto meglio al personaggio, più alto e dinoccolato, e la stessa fisionomia (anche del volto) ricorda molto le ultime versioni a fumetti. In più, in questo film, Peter sembra ancora molto attaccato al ricordo dei genitori, che nella vecchia trilogia erano completamente assenti, mentre qui sono un tema portante della caratterizzazione del personaggio, che vuole calcare le orme del padre e scoprire a cosa stesse lavorando (nei fumetti, nello specifico, i genitori di Peter erano agenti sotto copertura dello SHIELD -sì, quello di Nick Fury e degli Avengers).

Il bullismo nei confronti di Peter si intensifica, fin quando il ragazzo (già punto dal ragno? Sembrerebbe, anche se, a quanto pare, l'incidente avviene dopo) si ribella sbattendo Flash contro gli armadietti. La lite non passa inosservata ai dirigenti scolastici e Ben viene convocato a scuola, dove ammonisce amorevolmente il nipote sulle conseguenze delle sue azioni. Alla scena assiste anche Gwen, o meglio “Quella che è sul tuo computer! Sì, sai, lui ti tiene sullo schermo del suo computer!” come dice Ben ad alta voce, per farsi sentire dalla ragazza, cercando di bypassare la timidezza del ragazzo e creare una breccia per lui per la conversazione. Ben torna a casa, e lascia i due ragazzi soli. Peter, biascicando frasi mezze insensate, riesce ad invitarla ad uscire. I personaggi restano assolutamente in character rispetto al fumetto, e il ritmo e la scelta delle parole, in questa scena che parla di sentimenti inespressi, sono pressoché perfetti. Ma non ci aspettavamo niente di meno, da questo punto di vista, dal regista della miglior commedia romantica degli ultimi dieci anni, (500) Giorni insieme, precedente opera di Webb.
La scena successiva vede Peter scoprire una vecchia valigia di suo padre che suo zio aveva conservato. Al suo interno, alcuni strumenti scientifici, appunti, e una foto insieme al dottor Kurt Connors. Il ragazzo decide allora di far visita allo scienziato nei laboratori della Oscorp. Durante la visita scoprirà che Connors è il massimo esperto mondiale di rettili, e sta cercando di scoprire il segreto della rigenerazione cellulare: così come le lucertole possono farsi ricrescere la coda, così lui vuole farsi ricrescere il braccio destro, perso oramai molto tempo prima.
Vediamo poi Peter avvicinarsi ad una piattaforma di vetro verticale al cui interno alcuni aracnidi subiscono esperimenti. Non possiamo sapere di cosa sono irradiati, né vediamo l'iconica scena della 'puntura' ma il giorno dopo, appena sveglio, Peter si ritrova con una forza mai avuta prima, tanto che per sbaglio spreme l'intero tubetto del dentifricio e si ritrova con la manopola del lavandino in mano!

La storia va avanti. Peter è oramai conscio dei suoi poteri, costruisce gli spara ragnatele e fa qualche 'prova sul campo'. Oltretutto vediamo Spidey alle prese con dei borseggiatori e la scena estesa del ladro di macchine, presente anche nel trailer: “Ti do' un consiglio: non vestirti da ladro di auto, se vai a rubare macchine” “Sei un poliziotto?” “Ti pare che posso essere un poliziotto, con questa tutina rossa e blu?” Spidey è spaventato dal coltello del malvivente, ma la sua scena è perfetta per distrarlo e inchiodarlo al muro con una bella dose di ragnatela, proprio come nei comic book. Abbiamo poi la scena della cena così come nel trailer, e infine il montaggio finale di scene d'azione, in cui vediamo l'amichevole tessiragnatele di quartiere vedersela sia con la polizia che con Lizard, in una serie di scontri che si preannunciano spettacolari (ad esempio sopra il ponte di Brooklyn e su di un grattacielo).
Quello che ci ha stupito, al di là della regia frizzante e dell'ottima realizzazione tecnica, è la grande aderenza al fumetto, cercando al contempo di distanziarsi il più possibile da quanto già fatto da Raimi, ponendo l'accento su cose diverse se non opposte. Non è detto che Ben muoia, in questa versione, o quantomeno in questo primo film: non ci è stato dato nessun indizio in proposito. Le Osborn Industries e il Daily Bugle, apparentemente, sono solo citate. Staremo a vedere come saranno inserite, in futuro (dopotutto, non appaiono subito neanche nel fumetto, anche se sono una parte fondamentale del background di Peter). Eppure, i personaggi sembrano proprio come dovrebbero essere, mischiando ancora una volta (come in molti Marvel movies odierni) elementi dalla serie classica con quelli della serie moderna. Il tutto con criterio, tuttavia, che è la cosa più importante. Perché gli appassionati del personaggio non cercano tanto la spettacolarità, quanto il cuore pulsante della storia. Marc Webb, a quanto pare, lo sa. Sa che gli è stato dato un grande potere, e che da' grandi poteri derivano grandi responsabilità.

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