Anteprima Space Pirate Captain Harlock

Il pirata più famoso dello spazio fa tappa a Cannes

Anteprima Space Pirate Captain Harlock
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Per chi è nato negli anni '70 e cresciuto negli '80, Capitan Harlock non ha bisogno di presentazioni: il "pirata tutto nero che per casa ha solo il ciel", creato dalla fervida mente di Leiji Matsumoto ha commosso ed entusiasmato con le sue serie a cartoni - in particolare la prima, prodotta dalla Toei Animation nel 1978 e sbarcata in Italia, sulla Rai, nel '79 - un'intera generazione di marmocchi che si sono lasciati incantare dalla commistione di fantascienza ed epopea avventurosa che circondava le avventure del bucaniere dello spazio. In origine, fu un manga. Oggi, sta per uscire un film animato in 3D, e molti di quei giovani marmocchi sono a Cannes per visionarne un promo di circa 15 minuti, presentato in anteprima al Marché. L'occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, per cui, anche se la proiezione è riservata ai buyer, proviamo a intrufolarci e, inaspettatamente, ci riusciamo.
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I realizzatori

Così come non si giudica un libro dalla copertina, non si può nemmeno valutare la qualità di un film dal suo promo. Il materiale è comunque sufficiente a tracciare le prime impressioni. Intanto, un po' di informazioni tecniche. La pellicola è realizzata interamente in CGI e uscirà in 3D stereoscopico, il 7 settembre in Giappone e successivamente nel resto del mondo. La versione internazionale è già in post-produzione, per cui l'attesa non dovrebbe essere troppo lunga. La produzione è sempre Toei, la sceneggiatura è affidata allo scrittore Harutoshi Fukui, reduce dai romanzi della serie Mobile Suit Gundam UC e dal live-action B?koku no Aegis, con l'onere e l'onore di adattare la trama originale alle inquietudini della società moderna. L'animazione è a opera della Sega Sammy Visual Entertainment per la regia di Shinji Aramaki (AppleseedStarship Troopers: Invasion). Budget equivalente a oltre trenta milioni di dollari americani, lontano dagli standard delle produzioni Usa ma di gran lunga superiore a quello di solito investito dalla Toei. Purtroppo, non siamo in grado di esprimere un giudizio sul 3D, dato che ciò che abbiamo visto era presentato nella tradizionale forma bidimensionale.

COSA CI PIACE:

Sembra lapalissiano, ma la cosa che più ci ha colpito del pacchetto è lui, il protagonista, l'inimitabile Capitan Harlock. La sua silhouette è inconfondibile, resa bene, con un costume modernizzato ma non troppo, fedele all'immagine che ne ricordavamo. Cicatrice sotto un occhio, benda sull'altro, cornacchia spaziale sulla spalla, mantello svolazzante e aria da eroe maledetto sono tutte lì. E rivederlo su grande schermo, per di più in versione ‘tangibile', non può che infondere una forte emozione. Con lui ci sono alcuni personaggi cari agli estimatori del manga e dell'anime: la spalla Tadashi (qui ribattezzato Logan, perlomeno per il mercato occidentale), prima avversario e poi amico inseparabile, il timoniere Yattaran (più massiccio di come ce lo ricordavamo), l'adorabile sovrintendente Yuki, la confidente aliena Meeme, qui inaspettatamente dotata di bocca (nel cartoon non ce l'aveva, tanto che si è sempre supposto che comunicasse per via telepatica). Un radicale restyling lo ha subito l'Arcadia (Alkadia per i nostalgici del doppiaggio 'storico'), la storica nave del capitano, metà cargo spaziale e metà vascello pirata. Il teschio sulla parte frontale è molto più grande e minaccioso, e in generale ha un aspetto più ‘credibile', meno legnoso e più metallico, rendendo un po' meno lontana dalla realtà la sua resistenza alla pressione dell'Iperspazio e il suo vagabondare di pianeta in pianeta. Dal promo non si intuisce granché della trama, ma le scene sono molto ritmate e dinamiche, c'è azione e ci sono momenti intensi di grande epicità, sottolineati da una efficace colonna sonora hard rock (che speriamo venga mantenuta nella versione finale).

COSA NON CI PIACE:

Qualche anno fa lo spagnolo Miguel Mesas, stufo di aspettare per poter vedere le gesta del suo eroe preferito al cinema, aveva realizzato uno spettacolare fanfilm ispirato alla figura di Capitan Harlock. Con scarsi mezzi a disposizione e pochi minuti di girato, era riuscito a ricreare l'atmosfera del cartoon a colpi di effetti in computer graphics e tonnellate di green screen. Quel che lascia un po' di amaro in bocca di questa versione ‘ufficiale' è che, a livello di impatto, il risultato finale non si discosta troppo da quello del filmato di cui sopra, sorprendente ma pur sempre amatoriale, che usava però, al contrario di questo, attori reali. La scelta del character design non convince appieno, restando sospesa tra i tratti caricaturali che erano propri del cartoon e iniezioni di realismo in CGI che non sempre funziona, dando luogo al temuto e famigerato ‘effetto Final Fantasy'. Nessun computer è ancora in grado di ricreare perfettamente la realtà. Per quanto ci si avvicini al fotorealismo, movimenti ed espressioni risulteranno sempre falsate e plasticose, per cui a volte la scelta più saggia è proprio allontanarsi da tali pretese, cosa che qui non si ha avuto il coraggio di fare. Nondimeno, in quel che abbiamo potuto captare dalla trama, ci sono delle grandi assenze, che potrebbero far storcere il naso ai fan storici: non c'è traccia dell'Impero Mazioniano - le donne che bruciano come carta, principali antagoniste di Harlock nel cartoon - né dell'amico Tochiro, coraggioso e geniale scienziato che trasferisce prima di morire la sua coscienza nel cuore dell'Alkadia. Di conseguenza, non compare nemmeno la piccola Mayu, figlia di Tochiro a cui Harlock promette di far da tutore nel cartoon, in perenne attesa del Capitano mentre suona malinconicamente la sua ocarina.
Ci sono però da operare un paio di riflessioni: prima di tutto, si tratta appunto di un promo, per cui non è detto che elementi che ora non ci sono stati mostrati non possano fare la loro comparsa nella versione finale. Inoltre, l'universo di Matsumoto - o come lo chiamano i fan, Leijiverso - è sempre stato indipendente da logica e coerenza narrativa: l'autore ha sempre reinventato i suoi personaggi per ogni espressione del franchise di Harlock, come se stesse dirigendo attori veri alle prese con copioni differenti. Nella serie degli anni '80 Capitan Harlock SSX: rotta verso l'infinito, ad esempio, accade che Yuki non sia più figlia di uno scienziato, ma di un giornalista spaziale freelance. Tochiro vive e muore in maniera diversa, e soprattutto, non ha una figlia. Tadashi è un bambino e non un ragazzo come nella serie originale, e Meeme cambia nome in La Mine. Niente di strano dunque che le cose siano un po' differenti anche questa volta, anche se, a essere onesti, non siamo riusciti a individuare un elemento fondamentale: chi diavolo è il villain! Probabilmente, avremo il piacere di scoprirlo quando il film arriverà in sala.

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