Oceania: abbiamo visto in anteprima le scene del nuovo film Disney

Siamo stati alla presentazione Disney di Oceania, nuovo lungometraggio d'animazione. Ecco cosa abbiamo visto, tra scene inedite e anticipazioni.

Oceania: abbiamo visto in anteprima le scene del nuovo film Disney
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La Disney torna con un nuovo film, il secondo di questo 2016. Dopo Zootropolis, tocca a Oceania, 56esimo lungometraggio della casa in uscita a dicembre prossimo. Lo ha presentato alla stampa italiana Osnat Shurer, produttrice del film d'animazione, volata fino a Milano per raccontare trama, lavorazione e mostrare alcune sequenze in anteprima. Il film è diretto da Ron Clements e Johns Musker, considerati due mostri sacri in casa Disney. Sul curriculum vantano classici del calibro de La Sirenetta, Aladdin e Hercules. Ancora una volta, l'ispirazione arriva da miti e leggende di terre lontane: qui siamo tra le isole del Pacifico, circa 2000 anni fa. Lo stimolo per i registi arriva da una verità storica, un fenomeno inspiegabile per antropologi e studiosi della cultura polinesiana. Un tempo, le popolazioni antiche possedevano una tradizione di grandi esplorazioni. Grazie alle loro conoscenze navali, attraversavano il Pacifico alla ricerca di luoghi e isole incontaminate. Poi, tutto d'un tratto, interrompono ogni spostamento via mare. Oceania parte proprio da qui: dal momento in cui i polinesiani decidono di riprendere i loro viaggi, dopo oltre un millennio di inattività. Protagonista della rinascita è Vaiana, una sedicenne forte e coraggiosa, in cerca della sua vera identità. La ragazza ha una magnifica ossessione per l'oceano e lotta quotidianamente contro l'immobilismo che colpisce gli abitanti dell'isola di Motu Nui. Ovviamente le è stato celato un antico segreto, dal quale - una volta rivelatole dalla Nonna Tala - si innescherà l'avventura del film. Il compagno di viaggio di Vaiana è Maui, un semidio simpatico e casinista, ma dal cuore generoso. Il soggetto è un condensato di premesse tipicamente disneyane, già affrontate dagli stessi Clements e Musker in Aladdin e Hercules. Qui però c'è un'ambientazione inedita e una sfida tecnologica senza precedenti. Quanto mostrato a Milano dalla minuta Osnat Shurer, ha dell'incredibile.


IMPRESA OCEANICA

Già nel 2002, Sokurov indicava il nemico tecnico N°1 del cinema digitale. Il mare, che domina l'ultima inquadratura di Arca Russa, è uno scoglio insormontabile, sul quale da sempre la GCI testa i suoi limiti. Notoriamente, a Clements & Musker piacciono le sfide difficili: non c'è da stupirsi se hanno scelto di ambientare il racconto nel mezzo del Pacifico, l'oceano più vasto al mondo. Come se non bastasse, evitano i fondali subacquei (troppo facile, e già fatto dai cugini della Pixar) e optano per la superficie increspata del mare. Esemplare è l'ultima clip mostrata giovedì dalla producer, quella dove Vaiana, ancora infante, scopre l'Oceano. È un'entità vivente, che interagisce con la bambina, attirandola verso di sé e facendole strada tra il bagno-asciuga. Un passaggio d'acqua le si apre attorno, mano a mano che procede incerta verso le conchiglie. Il mare muta forma, accarezzando la testa di Vaiana e salutandola con un gesto d'affetto. A parte il forte contenuto poetico, a impressionare è sopratutto il versante tecnico: i colori, la luce, i riflessi danno plasticità alla materia liquida, rendendola viva e avvolgente. È il frutto di una ricerca maniacale, svolta in buona parte sui luoghi rappresentati. Il risultato fidatevi, toglie il fiato.


LA SCENA INIZIALE: TRA PASSATO E PRESENTE

Osnat Shurer mostra in tutto 6-7 clip, ciascuna commentata con passione dal palco del cinema Orfeo. La più utile per comprendere il film è quella iniziale, dove ci viene riassunta la premessa narrativa di Oceania. Maui è una creatura divina, che vive pacificamente sull'isola di Motu Nui. Ha il potere di prendere le sembianze di qualsiasi essere vivente: lo vediamo volare sull'oceano, poi atterrare sulla terra ferma, cambiando in pochi secondi almeno 4 o 5 volte aspetto. Infine arriva una minaccia oscura, che sarà il vero antagonista di Oceania. Un intro esplosivo, che preannuncia un altro aspetto del film: la commistione tra animazione a mano e quella digitale, tra 2D e 3D, tra tradizione e modernità. Nei primi minuti, si passa con agilità dal disegno bidimensionale, a quello "svolazzante" del GCI, per tornare al proto-cinema, con lo spettacolo a silhouette scenografato da Nonna Tala. Anche i tatuaggi di Maui diventano un'occasione per tornare alla carta e alla matita. Da qui il lavoro bestiale di mappatura sottopelle 3D, sul corpo possente del personaggio maori. I suoi tatuaggi viventi sono il trait d'union tra forme d'arte lontanissime, ma che esprimono la medesima necessita del raccontare storie.

IN SINTESI, QUANTO SI RIDE?

Estetismi a parte, Oceania promette di divertire grandi e piccini. Preparatevi a sequenze spettacolari,combattimenti in mezzo all'oceano e dialoghi scoppiettanti. Di contorno, un insieme di personaggi variegati, ispirati alla fauna e alle leggende della Polinesia. C'è HeiHei, un gallo con gli occhi spalancati e la capacità di mettersi nei guai, il maialino Pua, dall'irresistibile "cuteness" e - dulcis in fundo - i famigerati Kakamora. Sono un gruppo di misteriose creaturine, che vivono di espedienti e indossano noci di cocco. Per capirci, la risposta Disney al ciclone Minions. Come i "cosi gialli" della Dreamworks, anche i Kakamora hanno un alfabeto incomprensibile, sono una società organizzata e combinano pasticci in continuazione. Se il loro appeal conquisterà il pubblico, aspettatevi un'invasione di Kakamoa su magliette, gadget e pupazzi. E chissà (Dio ce ne scampi) un film a loro dedicato. Oceania esce in Italia il 22 dicembre 2016. Il cast di doppiatori originali è formato da attori del posto, come l'esordiente Auli'i Cravalho, affiancati da professionisti conosciuti, come Dwayne Johnson (presto in Fast & Furious 8) e Nicole Scherzinger.

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