Anteprima Edge of Tomorrow - Senza domani

Vi raccontiamo le nostre prime impressioni sul nuovo, appassionante sci-fi con protagonista Tom Cruise

Anteprima Edge of Tomorrow - Senza domani
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In un periodo così denso di cinecomic come il presente (e non parliamo solo di supereroi Marvel: del resto La vita di Adele e Snowpiercer sono tratti da graphic novel francesi) non stupisce certo l'arrivo di un nuovo film tratto da un fumetto. La particolarità, più che altro, è dovuta al fatto che Edge of tomorrow - Senza domani è tratto da un manga, e curiosamente i fumetti nipponici sono stati, finora, poche volte (e per la maggior parte con risultati non eccelsi, soprattutto per quanto riguarda le produzioni occidentali) trasposti sul grande schermo in quel di Hollywood. Ma i tempi, a quanto pare, sono maturi per un'inversione di tendenza e la nuova avventura sci-fi con protagonista Tom Cruise è qui a testimoniarlo. Un'avventura tratta dalla popolare light novel (sorta di romanzo illustrato di stampo nipponico) All you need is kill, ideata e sceneggiata da Hiroshi Sakurazaka e illustrata da Yoshitoshi ABe, che presto godrà anche di un'edizione nostrana, insieme alla sua recentissima (è ancora in corso) versione a fumetti caratterizzata dai testi di Ryosuke Takeuchi e dai disegni del celebre Takeshi Obata (disegnatore, tra gli altri, dell'indimenticato Death Note). Nella giornata di ieri abbiamo avuto modo di visionare una speciale anteprima di scene selezionate tratte dalla nuova pellicola diretta da Doug Liman e distribuita nel nostro paese da Warner Bros. Pictures a partire dal 29 maggio: ecco le nostre prime impressioni.

LIVE DIE REPEAT

Tom Cruise, nei panni del Tenente William Cage, si risveglia, intontito, in una base militare durante i preparativi alla battaglia decisiva contro i Mimic, mostruosa e letale specie aliena che sta colonizzando senza pietà il nostro pianeta. Non è neanche ben conscio di cosa si ritrovi a fare un ufficiale addetto alle pubbliche relazioni sul campo di battaglia, ma viene costretto a far parte del plotone d'assalto che rappresenta l'ultima linea di difesa dell'umanità dall'annientamento. Durante il combattimento, poco prima di rimanere ucciso, fa la conoscenza di Rita Vrataski, asso delle forze speciali americane, che combatte con una leggiadria e una sicurezza impareggiabili. Senonché, come se fosse stato solo un sogno, Cage si risveglia, nuovamente, nel campo base e si ritrova ad affrontare nuovamente il suo destino. Ancora e ancora. Qualcosa, durante la sua morte, è andato “storto” e ha creato un loop temporale che lo rimanda indietro ogni volta che muore. Una volta appurata e accettata la sua incredibile condizione il suo obiettivo sarà uno solo: restare vivo, uccidere tutti i Mimic e spezzare questa catena.

TUTTA QUESTIONE DI PRATICA

Durante le scene che abbiamo avuto modo di vedere assistiamo ai vari tentativi di Cage di portare avanti quest'obiettivo, cosciente che l'unica cosa in grado di mantenere in vita un novellino del campo di battaglia come lui saranno esperienza e consapevolezza. Sapendo in anticipo quello che succederà, il nostro potrà anticiparlo e portare la situazione a suo favore, apportando però conseguenze non sempre prevedibili, e costringendolo ad un estenuante 'trail & error' in cui ogni volta deve provare dolore, agonia e morte prima di poter riprovare. Un destino sicuramente angoscioso per questo “eroe per caso” che, di decesso in decesso, si fa forza e la cui determinazione cresce di pari passo con la certezza dell'accrescimento delle proprie possibilità di vittoria. Certamente, come in ogni traslazione dai fumetti al cinema, ci sono qua e là alcune piccole differenze. Il protagonista, tanto per cominciare, non è di nazionalità giapponese ma americana (anche se Cage si pronuncia in modo simile a Keiji, nome proprio del protagonista della light novel) e, soprattutto, non è una recluta, ma un ufficiale, anche se comunque senza esperienza poiché da sempre adibito a compiti di tutt'altra natura. L'esasperata violenza dell'originale cartaceo e qualche esagerazione di troppo (come le dimensioni dell'ascia da battaglia di Rita) sono ridimensionate nella versione filmica, che rimane comunque abbastanza cruda e verosimile. La storia, nel suo complesso, sembra comunque seguire bene le meccaniche dell'originale, con alcune concessioni al romance e a qualche battutina per stemperare la tensione.
In un certo qual modo, se dovessimo riassumere il film da quel che abbiamo visto in termini cinematografici, potremmo dire che Edge of Tomorrow è un felice mix tra Ricomincio da capo, Starship Troopers - Fanteria dello spazio e Source Code: da quest'ultimo sembra prendere più di un'ispirazione ma è, in realtà, solo un curioso déjà vu non voluto, dato che la graphic novel originale è stata pubblicata ben dieci anni fa, ben prima dell'arrivo nelle sale del film di Duncan Jones.

IL RITORNO DI DOUG LIMAN

Tecnicamente il film si presenta molto bene, con un design abbastanza realistico e al contempo ispirato, una buona fotografia e un Tom Cruise, almeno nelle fasi iniziali del film, più ispirato e originale di quanto si potrebbe pensare. Siamo difatti ormai abituati a vederlo in grandi ruoli d'azione in cui dimostra molti (ma molti) anni di meno di quanti in realtà ne abbia, ma qui vediamo anche un lato umano, quasi buffo, nel suo essere un uomo delle pubbliche relazioni assolutamente impreparato alla guerra. Altro iniziale scetticismo era quello riservato a Emily Blunt, considerata troppo “gracile” per la parte di Rita, che tuttavia anche nel fumetto non è certo una massa di muscoli quanto una (apparentemente) fragile donzella che solo sul campo di battaglia mette in mostra la sua vera natura. La Blunt, in gran forma, dimostra la giusta determinazione per il ruolo, fondendo grazia e forza in maniera inaspettata. Insomma, Edge of Tomorrow - Senza domani potrebbe essere il film che segna il grande ritorno di Doug Liman dopo un decennio in cui non è riuscito a mostrare tutte le potenzialità messe in mostra all'epoca di The Bourne Identity.

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